sabato 4 giugno 2016

PALAZZO CAPPONI ALLE ROVINATE LUNGARNO 
  TORRIGIANI     


 FIRENZE 


Il palazzo Capponi alle Rovinate (o delle Rovinate o Capponi-da Uzzano) si trova in via dei Bardi 36 a Firenze, con un accesso anche su Lungarno Torrigiani 25.
Fu costruito a partire dal 1406 per Niccolò da Uzzano, forse su disegno di Lorenzo di Bicci (Vasari), e terminato verso il 1426. Studi recenti ipotizzano anche l'intervento del giovane Filippo Brunelleschi, sulla base di consonanze con Palazzo Busini-Bardi in via de' Bardi (1430 circa), opera anche questa tuttavia di attribuzione non sicura. Dopo la morte del Da Uzzano (1433) e di suo fratello Agnolo (1435), il palazzo divenne proprietà di un ramo della famiglia Capponi che si chiamò "delle Rovinate" proprio perché il palazzo era prospiciente alla Costa dei Magnoli, chiamata anche Poggio delle Rovinate per i frequenti smottamenti del crinale collinare.

All'esterno, su via de' Bardi, mostra ancora i caratteri dell'architettura tardogotica, con un severo bugnato fino al primo piano e file irregolari di monofore (oggi in parte tamponate e sostituite da aperture rettangolari) e finestrelle ai piani superiori.
Non mancano però alcuni elementi innovativi che prenderanno il campo nel periodo rinascimentale, come la pianta regolare, più o meno quadrata, sviluppata attorno a un cortile centrale. Quest'ultimo viene ritenuto il primo cortile rinascimentale conosciuto, con graffiti in parte risalenti agli anni Cinquanta del secolo XV e portici su ogni lato, oggi tamponati su due lati e chiusi da una loggia sul terzo nel XVIII secolo; i pilastri ottagonali hanno una forma fortemente slanciata, con i capitelli decorati da foglie stilizzate (assai ridotte di numero e molto geometrizzate), sui quali poggiano le volte a crociera: gli elementi sono medievali, ma l'armonia dell'insieme esprime già in embrione la sensibilità rinascimentale.
Inoltre la facciata si sviluppa insolitamente in maniera orizzontale, a differenza delle tipiche case-torri o dei palagi trecenteschi.

All'interno dell'appartamento al primo piano è conservata una piccola cappella rifatta nel Settecento, che reca ancora la decorazione cinquecentesca: sull'altare la pregevole tavola del Pontormo con la Madonna col Bambino, probabilmente arrivata dalla Cappella Capponi in Santa Felicita, come anche la vetrata originale con il Trasporto al Sepolcro, eseguita nel 1526 da Guillaume de Marcillat (in Santa Felicita si trova oggi una copia fedele).
Nel palazzo si conserva anche il modello in terracotta del paliotto in bronzo che lo scultore Pietro Tacca modellò per la chiesa dei Santi Stefano e Cecilia.


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