no alla pena di morte...................
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : DONA IL 5XMILLE A NESSUNO TOCCHI CAINO 2. NEWS FLASH: OSLO: SESTO CONGRESSO MONDIALE
CONTRO LA PENA DI MORTE 3. NEWS FLASH:
ROMA: DOCU-FILM ‘FINE PENA – IL FUTURO OLTRE LE SBARRE’
4. NEWS FLASH:
LOUISIANA (USA): SOSPESE PER ALTRI 18 MESI LE ESECUZIONI NELLO STATO 5. NEWS FLASH: NIGERIA: QUATTRO CONDANNE A MORTE
COMMUTATE DAL GOVERNATORE. I
SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
OSLO: SESTO CONGRESSO MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE Il
Sesto Congresso Mondiale contro la Pena di Morte si svolgerà dal 21 al 23
giugno 2016 ad Oslo, presso la Opera House & City Hall.
Per il 22 giugno è previsto il side-event “6th UNGA Resolution
for a moratorium on the use of the death penalty”, dalle 15:00-17:00, Large
Reception Room LOSJE, organizzato da Nessuno tocchi Caino, Amnesty
International e World Coalition Against the Death Penalty.
Intervengono: Segretario di Stato H.E. Bayartsetseg
Jigmiddash, Ministro della Giustizia Mongolia (tbc); Elisabetta Zamparutti di
Nessuno tocchi Caino e Chiara Sangiorgio di Amnesty International.
Moderatore: Guillaume Colin, FIACAT e membro del Board
della World Coalition Against the Death Penalty.
ROMA: DOCU-FILM ‘FINE PENA – IL FUTURO OLTRE LE SBARRE’
Siete invitati alla prima cinematografica del docu-film
“FINE PENA”- il futuro oltre le sbarre, martedì 14 giugno 2016 alle ore 11:30
presso la Sala Multimediale ANICA in viale Regina Margherita 286, Roma Info e
prenotazioni www.solot.it info@solot.it tel.0824 47037 Interverrà Ugo Gregoretti,
Presidente ANAC.
Saranno presenti i Cons. Calogero Mauceri, Capo del
Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale e il Cons. Cinzia
Zaccaria, Dirigente Generale dell’Ufficio Politiche Giovanili.
Modera Enrico Magrelli.
LOUISIANA (USA): SOSPESE PER ALTRI 18 MESI LE ESECUZIONI
NELLO STATO
31 maggio 2016: in Louisiana le esecuzioni sono bloccate
dal 2010 da una serie di ricorsi. Oggi il giudice federale James Brady ha
fissato all’8 gennaio 2018 la prossima udienza nel procedimento intentato da 2
condannati a morte che contestano il metodo di esecuzione dello stato. È il più
recente sviluppo di un ricorso avviato nel dicembre 2012 da Jessie Hoffman, al
quale nel febbraio 2013 si era aggiunto un altro detenuto del braccio della
morte, Christopher Sepulvado. Sostanzialmente i detenuti in attesa di
esecuzione contestano la segretezza con cui lo stato vuole gestire le iniezioni
letali, e sostengono che il non poter controllare la provenienza dei farmaci, e
quindi la qualità, e la formazione professionale di chi li somministrerà,
espone i condannati ad alti rischi di malfunzionamenti delle esecuzioni.
Come è noto, la Costituzione degli Stati Uniti vieta
quelle che potrebbero essere “punizioni inusuali (nel senso di fuori della
norma) e crudeli”. Il 7 febbraio 2013 il giudice federale James Brady (lo
stesso del provvedimento odierno) aveva sospeso l’esecuzione di Sepulvado
perché l’Amministrazione Penitenziaria rifiutava di fornire dettagli sul
protocollo di esecuzione.
La Louisiana è uno degli stati che ha adottato il
protocollo basato su una overdose di Pentobarbital, e i difensori di Sepulvado
avevano chiesto di sapere dove fosse stato acquistato il farmaco, ed altri
dettagli che l’Amministrazione Penitenziaria si era rifiutata di fornire. Il 4
giugno 2013 un altro giudice federale, Stephen Riedlinger, aveva respinto il
ricorso dell’Amministrazione Penitenziaria, che chiedeva di tenere segrete
parti del protocollo. Per Riedlinger “I ricorrenti non hanno presentato nessun
elemento concreto, e nemmeno un esempio, di come la non segretezza del
protocollo potrebbe comportare, come sostengono, “seri problemi di sicurezza”.
I ricorrenti non hanno dimostrato né per il presente né per il passato il
rischio di interferenze improprie, o manipolazioni, che a questo punto devono
essere considerate solo speculazioni e congetture”.
Il giudice Riedlinger aveva dato 14 giorni di tempo
all’Amministrazione Penitenziaria per comunicare ai difensori quanto da loro
richiesto, e il 13 gennaio 2014 aveva emesso un’altra ordinanza in cui
considerava insufficienti le informazioni fornite, ed ordinava alla Amministrazione
Penitenziaria di ottemperare entro il 24 gennaio 2014. Secondo Michael
Rubenstein, uno degli avvocati dei detenuti del braccio della morte,
l’Amministrazione il 17 giugno 2013 aveva reso pubblico un fascicolo di circa
60 pagine dal quale mancavano però delle informazioni fondamentali: mentre
l’amministrazione forniva alcune informazioni di base, tipo l’intenzione di
adottare il protocollo basato su una iniezione di 5 grammi di Pentobarbital,
mancavano informazioni su come e dove il farmaco sarebbe stato reperito,
immagazzinato, gestito, e chi, personalmente, avrà la responsabilità ultima
sulle scorte del farmaco e sulla formazione del personale.
Il 3 febbraio 2014 Brady sospese per altri 90 giorni
l’esecuzione di Sepulvado, che l’amministrazione nel frattempo aveva rimesso in
calendario per il 5 febbraio. Il 5 marzo 2014, il giudice Brady, aveva ribadito
l’ordine per l’amministrazione penitenziaria di comunicar agli avvocati dei
condannati, vincolati a non diffondere pubblicamente i dati, i nomi delle
persone che avrebbero composto il team di esecuzione, compreso il personale
sanitario e parasanitario, e il percorso di approvvigionamento dei farmaci
letali. L’Amministrazione fece ricorso, ma il ricorso fu respinto il 27 marzo
2014 dalla Corte d’Appello del 5° Distretto, che ha considerato come,
nell’ordine di Brady, le informazioni sarebbero state condivise solo tra
avvocati della difesa, esperti nominati dalla difesa, e personale giudiziario,
tutte figure professionali già vincolate da un sufficiente livello di
riservatezza. In mancanza di risposte dell’amministrazione, il 28 giugno 2014
il giudice Brady aveva sospe so a tempo
indeterminato l’esecuzione di Sepulvado.
Il 19 settembre 2014 la Corte d’appello federale (U.S.
Fifth District Court of Appeals) ha accolto il ricorso dell’Amministrazione ed
ha annullato la sospensione. Il 17 novembre 2014 il giudice Brady, senza
entrare nel merito della sentenza della Corte d’Appello federale aveva
comunicato che avrebbe avuto bisogno almeno fino al giugno 2015 per emettere
una sentenza sul caso. Poco prima di quella scadenza l’ufficio del procuratore
generale, a nome dell’Amministrazione Penitenziaria, comunicò che la scorta di
farmaci letali era scaduta, e lo stato non riusciva a procurarsene altri.
Nel febbraio 2016 lo stato confermò di non essere
riuscito a rifornirsi di farmaci letali. In realtà l’8 agosto 2014 The Lens, un
giornale on-line, rivelò quale fosse la fonte dell’Idromorfone che avrebbe
dovuto essere usato nell’esecuzione di Sepulvado. Il portavoce del Lake Charles
Memorial Hospital così ricostruì gli eventi: “A gennaio il nostro farmacista è
stato contattato dal farmacista di una struttura identificata come Hunt Medical
Center. Chiedeva una dose di Idromorfone per un paziente, e noi gliela abbiamo
fornita. In nessun momento ci è stato detto o fatto capire che il farmaco
sarebbe stato usato per una esecuzione. Uno dei membri del consiglio di
amministrazione dell’ospedale, il giudice Gene Thibodeaux, che non ha voluto
essere ripreso dalle telecamere, ha detto che al consiglio di amministrazione è
stato assicurato che una cosa del genere non succederà più. Dirigenti
dell’ospedale hanno detto di non voler essere coinvolti nel dibattito sulla
pena di morte, ma hanno confermato che
quando il farmaco è stato fornito, era inteso fosse per uso terapeutico.
Oggi è stato l’Ufficio del Procuratore Generale Jeff
Landry a chiedere di prorogare la sospensione dell’esecuzione di Sepulvado e
altre 4 che erano state messe in calendario “per almeno 18 mesi” perché lo
stato, al momento, è sfornito di farmaci letali e non è prevedibile che la cosa
possa essere risolta a breve.
“Considerata la situazione, sarebbe uno spreco di tempo e
di risorse discutere adesso di qualcosa che è ancora alo stato liquido” ha
commentato il Procuratore. Il governatore John Bel Edwards, attraverso una sua
portavoce, ha fatto sapere di essere d’accordo con l’iniziativa del Procuratore
Generale. Contestualmente, l’Amministrazione Penitenziaria ha fatto sapere di
non essere comunque in possesso dei farmaci letali.
Sepulvado, 71 anni, bianco, è stato condannato a morte
nell’aprile 1993 per aver picchiato a morte nel 1992 il figlio di 6 anni della
sua convivente, Wesley Allen Mercer.
NIGERIA: QUATTRO CONDANNE A MORTE COMMUTATE DAL
GOVERNATORE DI OGUN
9 giugno 2016: diciassette detenuti che scontano pene
diverse nello Stato nigeriano di Ogun sono stati graziati dal governatore dello
Stato, Ibikunle Amosun, che ha anche commutato in ergastolo le condanne a morte
di altri quattro prigionieri.
I prigionieri la cui condanna capitale è stata commutata
sono: Akeem Fatai, Nnamdi Osuagu, Sunday Oloyede e Idowu Okanlawon.
L'Assistente Speciale per i Media del Governatore,
Adejuwon Soyinka, ha detto che il gesto del Governatore fa parte delle
iniziative per celebrare il Democracy Day e la ricorrenza del 12 giugno
nell’Ogun.
Ha dichiarato: "17 detenuti che scontano pene
detentive diverse nell’Ogun sono stati graziati dal Governatore dello Stato, il
senatore Ibikunle Amosun.
"Altri quattro hanno avuto la loro condanna capitale
commutata in ergastolo.
"In linea con il potere conferitogli dalla
Costituzione della Repubblica Federale della Nigeria 1999 e successive
modifiche.
"Rientra nel potere del Governatore concedere la
grazia ai condannati, come conferitegli dalla Costituzione del Paese."
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