NO ALLA PENA DI MORTE
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : MAROCCO: IL RE GRAZIA 783 PRIGIONIERI 2. NEWS FLASH: FLORIDA (USA): ‘PERDONO POSTUMO’
AI ‘4 DI GROVELAND’
3. NEWS FLASH:
TUNISIA: 41 CONDANNE A MORTE PER TERRORISMO 4.
NEWS FLASH: CINA: CANADESE CONDANNATO A MORTE PER TRAFFICO DI DROGA
5. NEWS FLASH: IRAN: UOMO IMPICCATO IN
PUBBLICO, PRESENTI DIVERSI BAMBINI 6. I
SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
MAROCCO: IL RE GRAZIA 783 PRIGIONIERI
Il Ministero della Giustizia di Rabat il 13 gennaio 2019
ha annunciato che Re Mohammed VI ha graziato 783 prigionieri come parte delle
celebrazioni per il 75° anniversario del Manifesto dell'Indipendenza.
Questo tipo di decisione non significa necessariamente
che tutti prigionieri vengano liberati.
In realtà si tratta di una riduzione della condanna per
la maggior parte dei prigionieri - anche se un detenuto questa volta ha
ricevuto la commutazione della pena di morte in ergastolo.
Il provvedimento copre tutte le aree e livelli, dai
tredici prigionieri che hanno avuto la riduzione dell’ergastolo a pene più
brevi, ai 143 la cui pena è stata estinta.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
FLORIDA (USA): ‘PERDONO POSTUMO’ AI ‘4 DI GROVELAND’
La Clemency Board l’11 gennaio 2019 ha dato parere
favorevole unanime per il “perdono postumo” ai “4 di Groveland”, vittime di un
grave errore giudiziario nel 1949.
Il 16 luglio 1949, Norma Padgett, 17 anni, bianca, di
Groveland, accusò 4 giovani di colore di averla rapita e violentata. Gli
uomini, in seguito noti come “i 4 di Groveland”, vennero localizzati e
arrestati il giorno dopo.
Gli uomini erano Charles Greenlee, Walter Irvin, Samuel
Shepherd ed Ernest Thomas.
Tre di loro vennero torturati fino a che due di loro
confessarono.
Thomas, che inizialmente era fuggito, fu ucciso alcuni
giorni dopo con 400 colpi di arma da fuoco da un gruppo di circa 1000 persone
agli ordini dello sceriffo al termine di una caccia all’uomo. Greenville (che
aveva 16 anni) venne condannato all’ergastolo, e Irvin e Shepherd vennero
condannati a morte.
Tutti i processi furono tenuti con giurie popolari
interamente composte da bianchi. Nel 1951 il verdetto di colpevolezza venne
annullato, grazie al lavoro di un avvocato del NAACP (National Association for
the Advancement of Colored People, la più antica e importante associazione per
i diritti civile delle persone di colore), Thurgood Marshall, che in seguito
diventerà giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti.
Durante il trasporto dei detenuti per un nuovo processo,
uno sceriffo e il suo vice sostennero che Irvin e Shepherd avevano tentato di
fuggire. Shepherd venne ucciso, e Irvin, ferito gravemente, si finse morto e in
seguito sosterrà che la sparatoria era avvenuta a sangue freddo. Irvin venne
ri-condannato a morte.
L’allora governatore LeRoy Collins esaminò personalmente
il caso, e dicendosi non convinto della completa regolarità del processo nel
1955 ne commutò la condanna in ergastolo.
Irvin ottenne la libertà condizionale nel 1968, e morì
due anni dopo.
Greenlee ottenne la libertà condizionale nel 1962, e morì
nel 2012.
Nel 2016 il consiglio comunale di Groveland e il
consiglio della Lake County approvarono una richiesta di scuse da rivolgere
agli eredi degli imputati. La Camera della Florida votò all’unanimità una
raccomandazione al governatore di Perdono Postumo, seguita il mese dopo dal
Senato (CS/HCR 631). Il governatore allora in carica, Rick Scott, Repubblicano,
non aveva compiuto i passi necessari a completare l’iter di perdono. Lo ha
fatto il governatore entrante, Ron DeSantis, Repubblicano, in carica dall’8
gennaio.
DeSantis, come prevede la procedura, ha convocato, per la
prima volta dall’inizio mandato, la Clemency Board e ha chiesto una opinione
sul caso, rendendo contestualmente noto il suo parere positivo.
Un provvedimento postumo di “perdono” consente agli eredi
di avviare la pratica per un risarcimento. Il 10 gennaio, un giorno prima
dell’udienza della Parole Board, anche la testata “Orlando Sentinel” ha
presentato le sue scuse per aver infiammato le passioni con la copertura
razzista del caso nel 1949. In particolare, il giornale si è scusato per delle
vignette pubblicate durante la camera di consiglio della giuria popolare,
vignette che mostravano quattro sedie elettriche vuote con il titolo
"Nessun compromesso!"
In un editoriale del Sentinel è scritto: "Siamo
spiacenti per il ruolo di Orlando Sentinel in questa ingiustizia. Ci dispiace
che il giornale a quel tempo abbia fatto poco o niente per cercare la verità.
Ci dispiace che la nostra copertura dell'evento e delle sue fasi successive
abbiano dato credibilità alla copertura e alla narrativa ufficiale e
razzista." Non è chiaro al momento se il Governatore abbia già ratificato
il provvedimento, o se lo farà nei prossimi giorni.
TUNISIA: 41 CONDANNE A MORTE PER TERRORISMO Un tribunale
tunisino ha condannato a morte 41 jihadisti per un attacco che provocò la morte
di 15 soldati al confine con l'Algeria nel 2014, hanno riferito i pubblici
ministeri il 12 gennaio 2019.
Le condanne capitali degli uomini, di cui solo due sono
attualmente sotto custodia, sono state emesse nella capitale Tunisi l'11
gennaio, ha detto il portavoce Sofiene Sliti all'AFP.
Gli altri 39 condannati restano latitanti, ha detto,
aggiungendo che tutti quelli giudicati colpevoli erano legati allo Stato
Islamico.
Nel luglio 2014 un attacco contro l’esercito causò la
morte di 15 soldati nell'area di Mount Chaambi nella regione occidentale di
Kasserine, che rimane un nascondiglio per i jihadisti.
CINA: CANADESE CONDANNATO A MORTE PER TRAFFICO DI DROGA
Il cittadino canadese Robert Lloyd Schellenberg, 36 anni, il 14 gennaio 2019 è
stato condannato a morte in Cina per traffico di droga.
La sentenza capitale è stata emessa dal tribunale di
Dalian, nel Nordest della Cina.
Arrestato nel 2014, lo scorso novembre Schellenberg era
stato condannato a 15 anni di reclusione, considerato complice di un piano per
spedire oltre 220 kg di metanfetamina dalla Cina verso l'Australia. Ma nella
revisione lampo del processo, il tribunale ha sposato la posizione dell'accusa,
riconoscendo al canadese un ruolo di primo piano nell'organizzazione criminale
e inasprendo fino al massimo grado la pena.
Una decisione destinata ad alimentare i sospetti di
ritorsione dopo l’arresto in Canada, avvenuto ai primi di dicembre, di Weng
Wenzhou, vice presidente e figlia del fondatore di Huawei, che secondo gli
Stati Uniti avrebbe fatto affari illeciti con l'Iran.
IRAN: UOMO IMPICCATO IN PUBBLICO, PRESENTI DIVERSI
BAMBINI Un prigioniero il 15 gennaio 2019 è stato impiccato in pubblico in una
piazza della città di Falavarjan, nella provincia di Isfahan, in Iran. Era
stato condannato a morte per omicidio e stupro.
Secondo il sito web iraniano Mashregh News, Mohammad
Javad Shams era stato riconosciuto colpevole di aver ucciso una bambina di
cinque anni.
L’uomo era stato arrestato lo scorso ottobre per il
rapimento e uccisione di Melika, 5 anni.
Avrebbe rapito Melika insieme a suo fratello e sua
sorella, uccidendo Melika e violentando sua sorella maggiore, Maryam.
La sua condanna a morte è stata eseguita solo quattro
mesi dopo il suo arresto, e non è chiaro se abbia avuto un processo equo o
meno.
Le foto pubblicate dai media iraniani mostrano diversi
bambini presenti tra la folla che assiste all'esecuzione.
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