NESSUNO TOCCHI CAINO
NO ALLA PENA DI MORTE
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : ETIOPIA: ABIY GRAZIA 13.000 ACCUSATI DI TRADIMENTO O TERRORISMO
2. NEWS FLASH: ARABIA SAUDITA: DUE
SAUDITI GIUSTIZIATI PER OMICIDIO 3. NEWS
FLASH: AUSTRALIA: NO ALL’ESTRADIZIONE SE MALESIA NON ABOLISCE LA PENA CAPITALE
4. NEWS FLASH: MAROCCO: GRADUALMENTE
VERSO LA FINE DELLA PENA CAPITALE 5.
NEWS FLASH: IRAN: IMPICCATO IN PUBBLICO PER SODOMIA 6. I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
ETIOPIA: ABIY GRAZIA 13.000 ACCUSATI DI TRADIMENTO O
TERRORISMO L'Etiopia ha graziato più di 13.000 persone negli ultimi sei mesi
che erano state accusate o riconosciute colpevoli di tradimento o terrorismo,
hanno riferito i media legati allo stato il 22 gennaio 2019.
Il precedente governo aveva detto che circa 30.000
persone tra studenti, leader dell'opposizione, giornalisti e blogger erano
detenute in seguito alle diffuse proteste scoppiate nel 2015.
Dopo che il riformista Abiy Ahmed è diventato primo
ministro in aprile e ha iniziato a disinnescare le tensioni di vecchia data con
la vicina Eritrea, è stata introdotta un'amnistia di sei mesi per coloro che
erano sottoposti alle disposizioni della legge anti-terrorismo, che secondo i
critici ha criminalizzato il dissenso.
"A un totale di 13.200 persone sono stati consegnati
certificati di grazia", ha detto la Fana Broadcasting Corporation, citando
una dichiarazione dell'Ufficio del Procuratore Generale.
In seguito al recente rilascio di prigionieri politici,
il 17 gennaio il parlamento ha legalizzato due gruppi secessionisti - il Fronte
di Liberazione Oromo e il Fronte di Liberazione Nazionale Ogaden - e il
movimento di opposizione esiliato "Ginbot 7", tutti precedentemente
considerati gruppi terroristici.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
ARABIA SAUDITA: DUE SAUDITI GIUSTIZIATI PER OMICIDIO Due
cittadini sauditi sono stati giustiziati il 17 gennaio 2019 nel Regno con
l'accusa di omicidio.
Abdullah bin Hajri bin Jabir al-Mu'allad era stato
riconosciuto colpevole di aver pugnalato a morte un altro cittadino saudita,
Sultan bin Dhaifallah bin Nawar al-Buqami, a causa di una lite tra loro,
riferisce l’Agenzia di Stampa Saudita (SPA).
In un secondo caso, Ibrahim bin Nasser bin Madhel Al
Harith era stato riconosciuto colpevole di aver ucciso con arma da fuoco
Muhammad bin Nasser bin Saad al-Sawar, un cittadino saudita, a causa di una
disputa tra loro.
I verdetti in entrambi i casi erano stati confermati
dalla corte d'appello e dalla Corte Suprema, e un ordine reale è stato emesso
per eseguire le condanne capitali.
Abdullah bin Hajri bin Jabir al-Mu'allad è stato
giustiziato a La Mecca, mentre Ibrahim bin Nasser bin Madhel Al Harith è stato
messo a morte ad Al Baha.
AUSTRALIA: NO ALL’ESTRADIZIONE SE MALESIA NON ABOLISCE LA
PENA CAPITALE L'Australia non estraderà l'omicida ed ex agente di polizia Sirul
Azhar Umar a meno che la pena di morte non venga abolita in Malesia, ha detto
il 22 gennaio 2019 l'avvocato Ramkarpal Singh.
Dopo il primo giorno di udienza della causa da 100
milioni di Ringgit intentata dalla famiglia della vittima, la cittadina mongola
Altantuya Shaariibuu, contro il governo davanti all'Alta Corte di Shah Alam, il
legale della famiglia ha detto ai giornalisti che l'Australia non sarà
d'accordo nemmeno con l'attuale moratoria (in Malesia) sulla pena di morte.
(Fonti: themalaysianinsight.com, 22/01/2019) Per saperne
di piu' :
MAROCCO: GRADUALMENTE VERSO LA FINE DELLA PENA CAPITALE
La Coalizione Marocchina Contro la Pena di Morte il 18 gennaio 2019 ha ribadito
la sua richiesta al governo di rimuovere la pena di morte dal codice penale del
Paese.
Nel corso di un’assemblea generale a Rabat, alla presenza
del ministro della giustizia Mohamed Aujjar, il coordinatore della coalizione,
Abderrahim El Jamii, ha sottolineato la necessità di "lottare" per i
diritti umani e abolire la pena di morte.
El Jamii ha esortato Aujjar a unirsi ai marocchini che
chiedono l'abolizione, sottolineando al contempo che la presenza del ministro
all'incontro ha dato speranza e aperto un nuovo "capitolo politico e dei
diritti umani".
El Jamii, a nome della coalizione, ha sottolineato
l'incompatibilità tra l'articolo 20 della Costituzione, che garantisce il
diritto alla vita di tutti gli esseri umani e il Codice penale, che consente la
pena di morte.
Da parte sua, Aujjar ha rivelato che lo stato sta
gradualmente mostrando una tendenza verso la fine della pena di morte.
"Il Marocco non è lontano dall'associarsi alle
crescenti iniziative globali per abolire la pena di morte", ha dichiarato.
IRAN: IMPICCATO IN PUBBLICO PER SODOMIA
Un uomo è stato impiccato in Iran il 10 gennaio 2019
nella città sud-occidentale di Kazeroon, secondo quanto riferito dall'agenzia
di stampa ISNA.
L'uomo di 31 anni, che non è stato identificato dai media
iraniani, è stato giustiziato dopo essere stato riconosciuto colpevole di
accuse legate alla sodomia.
Era stato condannato a morte dalla sezione 4 del
tribunale penale provinciale dopo essere stato accusato di "lavat" -
rapporti sessuali tra due uomini.
La sezione 42 della Corte Suprema aveva in seguito
confermato la sentenza.
L'ISNA ha detto che l'uomo era stato anche condannato per
"rapimento".
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