lunedì 28 gennaio 2019


       NESSUNO     TOCCHI      CAINO              
         NO   ALLA     PENA    DI     MORTE                                       




1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : ETIOPIA: ABIY GRAZIA 13.000 ACCUSATI DI TRADIMENTO O TERRORISMO 2.  NEWS FLASH: ARABIA SAUDITA: DUE SAUDITI GIUSTIZIATI PER OMICIDIO 3.  NEWS FLASH: AUSTRALIA: NO ALL’ESTRADIZIONE SE MALESIA NON ABOLISCE LA PENA CAPITALE 4.  NEWS FLASH: MAROCCO: GRADUALMENTE VERSO LA FINE DELLA PENA CAPITALE 5.  NEWS FLASH: IRAN: IMPICCATO IN PUBBLICO PER SODOMIA 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


ETIOPIA: ABIY GRAZIA 13.000 ACCUSATI DI TRADIMENTO O TERRORISMO L'Etiopia ha graziato più di 13.000 persone negli ultimi sei mesi che erano state accusate o riconosciute colpevoli di tradimento o terrorismo, hanno riferito i media legati allo stato il 22 gennaio 2019.

Il precedente governo aveva detto che circa 30.000 persone tra studenti, leader dell'opposizione, giornalisti e blogger erano detenute in seguito alle diffuse proteste scoppiate nel 2015.
Dopo che il riformista Abiy Ahmed è diventato primo ministro in aprile e ha iniziato a disinnescare le tensioni di vecchia data con la vicina Eritrea, è stata introdotta un'amnistia di sei mesi per coloro che erano sottoposti alle disposizioni della legge anti-terrorismo, che secondo i critici ha criminalizzato il dissenso.
"A un totale di 13.200 persone sono stati consegnati certificati di grazia", ha detto la Fana Broadcasting Corporation, citando una dichiarazione dell'Ufficio del Procuratore Generale.
In seguito al recente rilascio di prigionieri politici, il 17 gennaio il parlamento ha legalizzato due gruppi secessionisti - il Fronte di Liberazione Oromo e il Fronte di Liberazione Nazionale Ogaden - e il movimento di opposizione esiliato "Ginbot 7", tutti precedentemente considerati gruppi terroristici.


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

ARABIA SAUDITA: DUE SAUDITI GIUSTIZIATI PER OMICIDIO Due cittadini sauditi sono stati giustiziati il 17 gennaio 2019 nel Regno con l'accusa di omicidio.
Abdullah bin Hajri bin Jabir al-Mu'allad era stato riconosciuto colpevole di aver pugnalato a morte un altro cittadino saudita, Sultan bin Dhaifallah bin Nawar al-Buqami, a causa di una lite tra loro, riferisce l’Agenzia di Stampa Saudita (SPA).
In un secondo caso, Ibrahim bin Nasser bin Madhel Al Harith era stato riconosciuto colpevole di aver ucciso con arma da fuoco Muhammad bin Nasser bin Saad al-Sawar, un cittadino saudita, a causa di una disputa tra loro.
I verdetti in entrambi i casi erano stati confermati dalla corte d'appello e dalla Corte Suprema, e un ordine reale è stato emesso per eseguire le condanne capitali.
Abdullah bin Hajri bin Jabir al-Mu'allad è stato giustiziato a La Mecca, mentre Ibrahim bin Nasser bin Madhel Al Harith è stato messo a morte ad Al Baha.


AUSTRALIA: NO ALL’ESTRADIZIONE SE MALESIA NON ABOLISCE LA PENA CAPITALE L'Australia non estraderà l'omicida ed ex agente di polizia Sirul Azhar Umar a meno che la pena di morte non venga abolita in Malesia, ha detto il 22 gennaio 2019 l'avvocato Ramkarpal Singh.
Dopo il primo giorno di udienza della causa da 100 milioni di Ringgit intentata dalla famiglia della vittima, la cittadina mongola Altantuya Shaariibuu, contro il governo davanti all'Alta Corte di Shah Alam, il legale della famiglia ha detto ai giornalisti che l'Australia non sarà d'accordo nemmeno con l'attuale moratoria (in Malesia) sulla pena di morte.
(Fonti: themalaysianinsight.com, 22/01/2019) Per saperne di piu' :

MAROCCO: GRADUALMENTE VERSO LA FINE DELLA PENA CAPITALE La Coalizione Marocchina Contro la Pena di Morte il 18 gennaio 2019 ha ribadito la sua richiesta al governo di rimuovere la pena di morte dal codice penale del Paese.
Nel corso di un’assemblea generale a Rabat, alla presenza del ministro della giustizia Mohamed Aujjar, il coordinatore della coalizione, Abderrahim El Jamii, ha sottolineato la necessità di "lottare" per i diritti umani e abolire la pena di morte.
El Jamii ha esortato Aujjar a unirsi ai marocchini che chiedono l'abolizione, sottolineando al contempo che la presenza del ministro all'incontro ha dato speranza e aperto un nuovo "capitolo politico e dei diritti umani".
El Jamii, a nome della coalizione, ha sottolineato l'incompatibilità tra l'articolo 20 della Costituzione, che garantisce il diritto alla vita di tutti gli esseri umani e il Codice penale, che consente la pena di morte.
Da parte sua, Aujjar ha rivelato che lo stato sta gradualmente mostrando una tendenza verso la fine della pena di morte.
"Il Marocco non è lontano dall'associarsi alle crescenti iniziative globali per abolire la pena di morte", ha dichiarato.


IRAN: IMPICCATO IN PUBBLICO PER SODOMIA
Un uomo è stato impiccato in Iran il 10 gennaio 2019 nella città sud-occidentale di Kazeroon, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa ISNA.
L'uomo di 31 anni, che non è stato identificato dai media iraniani, è stato giustiziato dopo essere stato riconosciuto colpevole di accuse legate alla sodomia.
Era stato condannato a morte dalla sezione 4 del tribunale penale provinciale dopo essere stato accusato di "lavat" - rapporti sessuali tra due uomini.
La sezione 42 della Corte Suprema aveva in seguito confermato la sentenza.
L'ISNA ha detto che l'uomo era stato anche condannato per "rapimento".

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