|
Ben
ritrovati all'appuntamento del lunedì con le E-News. Cercheremo di riprendere
il ritmo settimanale dopo il periodo natalizio.
- Sono in viaggio per qualche giorno negli Stati Uniti.
Sono su un treno tra NYC e Washington, prima di recarmi domani in
California, alla Stanford University. Tra gli altri ho incontrato il
segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. È vero: le
organizzazioni internazionali hanno tanti limiti. Ma se vogliamo
affrontare le grandi questioni del nostro tempo, dal climate change alle
migrazioni, dai diritti delle donne alle diseguaglianze nelle città, le
Nazioni Unite sono fondamentali. Non si risolvono le grandi questioni
mondiali chiudendosi dentro il proprio cortile. Chi scommette sul
sovranismo gioca sulle paure delle persone ma non risolve le vere sfide
che il nostro pianeta ha davanti.
- C'è una notizia che passa sotto silenzio e certo non
potete aspettare di sentirla sui TG Rai: tra l'altro, il TG2 sta
riuscendo nell'impresa di far rimpiangere Emilio Fede come modello di
imparzialità (e ho detto tutto). La notizia è la seguente: abbiamo il
conto finale di quanto ci è costato lo spread nei mesi del Governo
Populista. Le dirette facebook di Salvini, il balcone di Di Maio, le
geniali intuizioni di Toninelli non sono gratis, si pagano. E le
paghiamo tutti. Volete sapere quanto ci sono costate? Un miliardo e
settecento milioni di euro di maggiore spesa per interessi nel solo
terzo trimestre 2018! Ora, cerchiamo di essere chiari. 1.700.000.000€ è
una cifra enorme. Vi vogliono far credere che con i populisti si
risparmia perché si tagliano gli sprechi: Di Maio va in Cina in economy,
dunque il popolo risparmia. Quanto avrà risparmiato il prode Di Maio con
quel biglietto? Diciamo 1.700€. Ci vogliono un milione di viaggi in Cina
per far pari con quello che in soli tre mesi questo governo ci ha fatto
spendere in più. Il populismo non è gratis, costa; e il conto lo portano
a voi. Non a caso il prossimo anno le tasse in Italia saliranno. Lo dice
l'Ufficio Studi del PD? No, lo dicono i documenti del Governo. Ecco qui.
Devo dire che il Governo nei documenti ufficiali dice la verità: hanno
confessato che con il Decreto Di Maio ci saranno più disoccupati, che
con la Legge di Bilancio crescono le tasse, che nessuno intende
cancellare il sistema dell'accoglienza diffusa dei migranti. Il problema
è che nessuno legge i documenti del Governo, nemmeno i ministri che, in
teoria, quei documenti dovrebbero scriverli. O non li leggono o non li
capiscono.
- La discussione sul Governo apre sempre un bel
dibattito anche tra i lettori delle E-News. Molti mi scrivono: non parliamo
più di loro. Altri: fate poca opposizione. Non è facile trovare il
giusto equilibrio, mi rendo conto. Però è impossibile tacere davanti a
quello che sta accadendo. Non solo la questione migratoria, utilizzata
da Salvini per i propri sondaggi in spregio a qualsiasi principio di
umanità (qui Gozi spiega il rapporto con Malta). Ma tutto
quello che sta accadendo in queste ore. Il ministro della sanità e dei
pandori, Giulia Grillo, scheda gli scienziati sulla base delle loro idee
politiche, una roba sinceramente enorme. La città di Roma discute fino
all'ultimo minuto se riaprire o no le scuole perché ci sono troppi
rifiuti e troppi topi per le strade. Il ministro Di Maio assicura il
proprio sostegno ai “Gilet Gialli” francesi proprio nel momento in cui
questi usano violenza sui palazzi delle istituzioni e contro i
poliziotti. Il vicesindaco di Trieste si vanta sui social dopo aver
buttato via la coperta di un senza tetto. Capisco che non dobbiamo
esagerare con le critiche e cercare sempre di rilanciare con
un'alternativa, come abbiamo fatto sulla legge di Bilancio con Padoan
alla Leopolda. Ma quando leggo certe notizie - e penso soprattutto a
quella che ci viene da Trieste - credo che si stia perdendo il senso
profondo dell'umanità. E proprio per questo ritengo che sia obbligatoria
una grande battaglia culturale e di resistenza civile.
Firenze
Secondo Me è stata parte di questa battaglia culturale. Ma è stato soprattutto
un progetto che avevo nel cuore e che è diventato realtà grazie al sostegno
di tanti amici, ma sopratutto grazie al vostro. Non riuscendo a contestare il
contenuto del progetto gli odiatori si sono concentrati sull'audience. E
hanno ironizzato sul fatto che - ad esempio - il film su Rai Uno, Heidi,
abbia avuto più audience. Prendiamola sul ridere, amici, perché è davvero
incredibile che qualcuno si sorprenda perché Rai Uno fa più audience del
Canale Nove. Chi lo avrebbe mai detto, vero?
La realtà è che vi devo un grande grazie. La trasmissione ha ricevuto
migliaia di commenti da parte di chi l'ha seguita e tante email cui sto
iniziando finalmente a rispondere (scrivetemi che cosa vi ha convinto di più
e di meno: matteo@matteorenzi.it).
Ma ha avuto anche un ottimo ascolto: lo share è stato decisamente superiore
alla media del canale. E se è vero che il Nove non è Rai1, è anche vero che
tenere quasi mezzo milione di persone incollate all'apparecchio dal primo
all'ultimo minuto, parlando di Rinascimento e Calcio Storico, è stato un
miracolo frutto della vostra amicizia e della professionalità della troupe.
Un ultimo numero: sapete quante persone hanno visto almeno un episodio, uno
spezzone, di Firenze Secondo Me nelle quattro puntate? Sei milioni e quattrocentomila
persone. Un numero impressionante. Ora per qualche giorno ci sarà ancora la
possibilità di rivedere la trasmissione su Dplay (prima
puntata, seconda puntata, terza
puntata, quarta puntata). E stiamo valutando di far uscire anche
un DVD. A tutte e tutti voi: grazie. E, naturalmente, grazie a Firenze. Chi
mi scrive "ho voglia di rivedere angoli della città che non
conoscevo" mi fa il regalo più grande.
A chi in questo mese ci ha rovesciato addosso tutto il proprio odio persino
per Firenze Secondo Me l'augurio più affettuoso di capire - prima o poi - che
la cultura unisce, non divide. E che la cultura serve. Anche e soprattutto in
momenti di crisi di valori.
Un sorriso
Matteo
App Matteo Renzi
P.S. E
comunque noi siamo un’altra cosa. Loro sono quelli che strappano le coperte
ai senza tetto, che lasciano 49 disperati in mezzo al mare e che raddoppiano
le tasse ai volontari. Noi siamo e saremo quelli del terzo settore, del dopo
di noi, dei diritti, della legge sullo spreco alimentare. Orgogliosamente
un’altra cosa.
|
|
Nessun commento:
Posta un commento