. NESSUNO TOCCHI CAINO
no alla pena di morte
LA STORIA DELLA
SETTIMANA : BIELORUSSIA: DUE DETENUTI FUCILATI PER OMICIDIO 2. NEWS FLASH: MALDIVE: SI ALLA MORATORIA SULLA
PENA DI MORTE 3. NEWS FLASH: IL KENTUCKY
NON COMPIE ESECUZIONI DA 10 ANNI 4. NEWS
FLASH: SUDAN: STUDENTE DEL DARFUR CONDANNATO A MORTE 5. NEWS FLASH: EGITTO: CONFERMATE 10 CONDANNE A
MORTE 6. I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA
:
BIELORUSSIA: DUE DETENUTI FUCILATI PER OMICIDIO La
Bielorussia ha giustiziato nei giorni scorsi due detenuti riconosciuti
colpevoli di omicidio, ha reso noto il gruppo per i diritti umani Vyasna
(Primavera).
Vyasna ha citato la madre di Ihar Hershankou che ha
dichiarato il 28 novembre di essere stata ufficialmente informata che la pena
di morte inflitta a suo figlio era stata eseguita.
Il giorno prima, Vyasna ha citato i parenti di Syamyon
Berazhny, che hanno detto di essere stati informati dell’avvenuta fucilazione
del 31enne.
Berazhny, Hershankou e due co-imputati erano stati
riconosciuti colpevoli di omicidio e sequestro di persona nel luglio 2017, dopo
che gli investigatori li avevano ritenuti membri di una banda che uccideva
anziani proprietari di case per acquisire i loro appartamenti.
Berazhny e Hershankou erano stati condannati a morte
mentre gli altri due co-imputati erano stati condannati a 22 e 24 anni di
carcere.
A giugno, la Corte Suprema aveva sospeso l'esecuzione
delle condanne a morte di Berazhny e Hershankou a seguito delle richieste di
organizzazioni per i diritti umani di non giustiziare i due.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
MALDIVE: SI ALLA MORATORIA SULLA PENA DI MORTE La
moratoria di 65 anni sulla pena di morte sarà mantenuta in Malesia dalla nuova
amministrazione del presidente Ibrahim Mohamed Solih, ha annunciato il
ministero degli esteri il 27 novembre 2018.
Il Ministero ha anche annunciato che le Maldive voteranno
sì sulla Risoluzione per una moratoria delle esecuzioni capitali all’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite.
La moratoria di 60 anni sulla pena capitale fu revocata
dall'ex presidente Abdulla Yameen nel 2014. Tuttavia, nonostante la retorica
della campagna religiosa e la proposta di varie date, la sua precedente
amministrazione non ha ripreso le esecuzioni capitali.
IL KENTUCKY NON COMPIE ESECUZIONI DA 10 ANNI Il Kentucky
è diventato il 21 novembre 2018 l'undicesimo stato mantenitore della pena
capitale che non ha eseguito un'esecuzione in più di un decennio.
Altri 20 stati hanno abolito legislativamente o
giudizialmente le loro leggi capitali, portando a 31 il numero di stati che non
usano attivamente la pena di morte.
Il giorno prima che il Kentucky raggiungesse la sua
pietra miliare dei 10 anni, una causa intentata in una corte federale ha
evidenziato alcuni dei più grandi pericoli della pena capitale nel
Commonwealth.
Il 20 novembre, Nickie Miller ha intentato una causa
contro la Montgomery County, contro lo stato, e contro agenti delle forze
dell'ordine locali e statali che avevano cospirato per incastrarlo per omicidio
durante una rapina in abitazione di Paul Brewer nel 2011.
Miller è un ex militare malato di cancro che ha trascorso
due anni in prigione con una imputazione capitale prima che nel 2017 la
pubblica accusa ritirasse tutte le imputazioni.
La denuncia di Miller nomina sei persone coinvolte nelle
indagini e nel procedimento giudiziario a suo carico: lo sceriffo della contea
di Montgomery Fred Shortridge, il Procuratore Keith Craycraft, i detective
Ralph Charles Jr. e Mark Collier, il dirigente penitenziario Eric Jones e
l'addetto al poligrafo della polizia di stato del Kentucky John Fyffe.
La denuncia sostiene che gli imputati hanno fabbricato e
distrutto prove, falsato le testimonianze loro e di altri, e costretto una
donna a implicare falsamente Miller minacciando l’allontanamento dei suoi figli
a meno che non avesse fornito la dichiarazione che volevano.
Secondo la denuncia, la presunta cattiva condotta
"ha avuto un profondo impatto sulla salute di Miller, negandogli
trattamento medico adeguato per il suo cancro, compresa la chemioterapia,
mentre era in carcere ".
Il Kentucky ha imposto 97 condanne a morte dal momento
del ripristino della pena di morte nel 1975. Più della metà (49) di quelle
condanne o sentenze sono state annullate, compresa la condanna di Larry
Osborne, che è stato esonerato nel 2002.
Due dei tre uomini giustiziati nel Kentucky dal 1975 ad
oggi hanno rinunciato volontariamente ad alcuni o tutti i loro appelli.
Le esecuzioni in Kentucky sono ferme dal 2010 anche come
risultato delle contestazioni al protocollo di iniezione letale. L'ufficio del
procuratore generale è in procinto di presentare la sua memoria nel caso
dell'iniezione letale il 30 novembre, ma sono previste ulteriori audizioni e
briefing prima che il tribunale emetta una sentenza nel caso.
SUDAN: STUDENTE DEL DARFUR CONDANNATO A MORTE Il
tribunale penale di Kosti nello stato del Nilo Bianco in Sudan ha condannato a
morte lo studente del Darfur Abubakar Yousef in relazione ai disordini
all'Università di Bakht El Rida nel maggio 2017, allafrica.com ha riferito il
22 novembre 2018.
Nello stesso caso altri 10 studenti del Darfur sono stati
condannati al carcere.
Il tribunale ha emesso la condanna a morte di Abubakar
Yousef in relazione all'omicidio di un poliziotto durante le violenze
all’università. El Tayeb Ahmed ha ricevuto una condanna a quattro mesi di
carcere per aver causato gravi lesioni personali, mentre altri nove studenti
hanno ricevuto condanne a sei mesi di reclusione per violenze e violazione
della sicurezza pubblica.
EGITTO: CONFERMATE 10 CONDANNE A MORTE
Una Corte egiziana il 25 novembre 2018 ha confermato le
condanne a morte di 10 imputati per aver ucciso un ex pubblico ministero con un
attentato esplosivo sulla sua auto nel 2015, ha riportato sul proprio sito web
il giornale statale Ahram.
Gli imputati sono stati condannati per omicidio
premeditato, associazione con un'organizzazione terroristica e possesso di armi
ed esplosivi.
La Corte di Cassazione, l'alta corte egiziana che emette
verdetti finali, ha ridotto la pena capitale in ergastolo (che è di 25 anni in
Egitto) per altri sei imputati che erano stati accusati nello stesso caso, dopo
aver ricevuto la decisione del Gran Mufti.
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