domenica 30 dicembre 2018

GIUSEPPE MARIA CRESPI (SPAGNOLETTO)-CERCATRICE DI PULCI-GALLERIA DEGLI UFFIZI FIRENZE

Cercatrice di pulci è un dipinto del pittore bolognese Giuseppe Maria Crespi - detto lo Spagnolo o lo Spagnoletto - conservato a Firenze, agli Uffizi. Il dipinto è noto anche coi titoli La pulce e Donna che si alza dal letto.
Cercatrice di pulci
Autore Giuseppe Maria Crespi
Data 1710-1730
Tecnica olio su rame
Dimensioni 46,5×34 cm
Ubicazione Galleria degli Uffizi, Firenze
I critici d'arte sono incerti se questo dipinto rappresenti una scena fine a se stessa, oppure se si tratti del solo dipinto a noi noto, di una serie di rami, dipinti ad olio e con scene di vita vissuta, così come afferma Longhi. Di questa opera sono note varie versioni, tra cui quella conservata a Pisa, al Museo nazionale di San Matteo, che presenta varianti rispetto a questa degli Uffizi; ma che proviene ugualmente dalla Guardaroba dei granduchi di Toscana.
Crespi cerca l'impatto sulla vita delle cose minime, come le pulci che stravolgono spiacevolmente il benessere e l'igiene. Una donna, sconvolta, al suo risveglio si gratta per scacciare questi insetti invadenti. Crespi, che fu anche ritrattista e caricaturista, con un pizzico d'ironia si è divertito a cogliere questo personaggio in un ambiente disordinato e in una posa umiliante, anti erotica ed anti eroica.

sabato 29 dicembre 2018

GIAMBOLOGNA-ERCOLE E IL CENTAURO-LOGGIA DEI LANZI FIRENZE

Ercole e il centauro Nesso
Autore Giambologna
Data 1598
Materiale marmo
Ubicazione Loggia dei Lanzi, Firenze
Ercole e il centauro Nesso è una statua marmorea dello scultore Giambologna, collocata a Firenze nella Loggia dei Lanzi.
Giambologna è il nome italianizzato di Jean Boulogne (Douai 1529 - Firenze 1608) scultore venuto dalle Fiandre a Roma nel 1550 (?); da considerare profondamente italiano per spirito ed educazione; egli riuscì ad accogliere la lezione di Michelangelo e a trovare la misura del manierismo.
Questo gruppo scultoreo fu collocato dapprima, nel 1599, sul Canto dei Carnesecchi a Firenze, poi lo si trasferì sotto il loggiato degli Uffizi, dal lato meridionale; più tardi fu posto sulla piazzetta che si trova vicina al Ponte Vecchio, sulla riva sinistra dell'Arno e, nel 1812, trovò la sua sede definitiva nella Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria.
La scultura è caratterizzata dalla grande forza plastica espressa dalla poderosa torsione, quasi elastica, del corpo del centauro Nesso, piegato dalla forza di Ercole.
PONTORMO-CENA IN EMMAUS-GALLERIA DEGLI UFFIZI FIRENZE

Se Vasari criticò amaramente la "maniera tedesca" degli affreschi nel chiostro della Certosa, immediatamente precedenti alla tela, per la Cena in Emmaus espresse invece una grande ammirazione.
Descrizione e stile
L'episodio proviene dal Vangelo di Luca, quando Cristo risorto appare a due suoi discepoli che inizialmente non lo riconoscono e lo invitano a cenare con loro. A tavola però, nel gesto di benedire, spezzare il pane e distribuirlo, essi lo riconoscono: «gli occhi dei due discepoli si aprirono e riconobbero Gesù, ma lui sparì dalla loro vista».
Lo spunto per la composizione deriva da un'incisione di Dürer nella serie della Piccola Passione (1511), compresi dettagli come la posa di Cristo o la foggia dell'ampio tricorno del discepolo a destra.
Pontormo rappresentò l'attimo della benedizione del pane, in un ambiente scuro con al centro la tavola imbandita, dall'orizzonte particolarmente alto, che crea un effetto incombente sullo spettatore. Gesù è posto frontalmente, girato verso lo spettatore, e i due discepoli sono ai lati, uno di profilo e uno a profil perdu, alla base di un'ipotetica piramide compositiva. Se uno, Luca, è intento a versare l'acqua dalla brocca al bicchiere, l'altro, Cleofa, a destra, sospende il taglio della pagnotta col coltello e si rivolge a Gesù, nell'istante della rivelazione che inizia a palesarsi e che lui sembra iniziare lentamente a capire.
Lo schema, simmetrico e organizzato attorno al gesto di benedizione di Gesù, si diffonderà nella pittura successiva. Chiara appare infatti la relazione tra il gesto benedicente e il pane, entrambi sull'asse del dipinto, rendendo pienamente comprensibile l'evento.
In alto si manifesta il cerchio luminoso con il triangolo e l'occhio, un'allusione alla Trinità e un riferimento alla natura divina di Gesù risorto. Questo dettaglio, che appare entro una toppa, venne ridipinto probabilmente dall'Empoli (autore di una copia ancora oggi alla Certosa in cui il dettaglio appunto compare), per celare il volto trifronte vietato dalla Controriforma.
Ai lati si manifestano, come apparizioni di ectoplasmi, cinque monaci certosini contemporanei dell'artista, sicuramente ritratti dal vero, con i loro sai bianchi e l'espressività forte, che ora guardano verso lo spettatore, ora verso elementi della scena, bilanciando la composizione. Quello in primo piano a sinistra è Leonardo Buonafede, allora priore della certosa e già committente, insoddisfatto, della Pala dello Spedalingo di Rosso Fiorentino, oggi nella stessa sala del museo. Il Buonafede è ritratto mentre solleva la mano sinistra, riecheggiando il gesto benedicente di Cristo ed ha un'espressione di intensa spiritualità, riecheggiata anche dal monaco sul lato opposto. Gli altri che si affacciano dallo sfondo, invece, appaiono più inquieti e dubbiosi.
Dalla cultura figurativa nordica proviene l'estrema aderenza alla realtà quotidiana, con una sensibilità che anticipa la pittura realista del Seicento. La distanza tra evento raffigurato e spettatore appare estremamente assottigliata tramite il contatto vicino con i personaggi e con la loro fisicità, nel realismo quasi brutale dei volti, delle mani e dei grandi piedi sotto il tavolo. Ciò appare chiaro anche negli oggetti quotidiani, finemente qualificati nella loro consistenza materica: il loino della tovaglia, le stoviglie di metallo lucido, i bicchieri e le bottiglie in vetro trasparente. In basso si assiepano un cane e due gatti, in parte tagliati fuori dalla rappresentazione. La luce ha un ruolo fondamentale, con forti contrasti rispetto alle zone in ombra, e sembra avere il ruolo di rendere l'effetto di un'accensione improvvisa, legato al lampo di verità che sta per essere colto.
Tipici della migliore produzione di Pontormo sono i raffinatissimi effetti cromatici, soprattutto nei panneggi, che creano ampie macchie di colori dalle tonalità insolite, un po' spente, con effetti cangianti.
         NESSUNO     TOCCHI      CAINO            
         no    alla     pena      di        morte                




1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : GIAPPONE: DUE DETENUTI IMPICCATI 2.  NEWS FLASH: EGITTO: 32 GIUSTIZIATI NEI PRIMI 11 MESI DEL 2018 3.  NEWS FLASH: NORD COREA: VEGGENTE FUCILATA 4.  NEWS FLASH: IRAN: HAMID BAGHERI DERMANI GIUSTIZIATO PER CORRUZIONE ECONOMICA 5.  NEWS FLASH: SOMALIA: GIUSTIZIATO PER TERRORISMO 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


GIAPPONE: DUE DETENUTI IMPICCATI
Il Giappone ha impiccato il 27 dicembre 2018 due uomini condannati per omicidio, ha comunicato il ministro della Giustizia, portando a 15 il numero delle esecuzioni praticate quest'anno.

Il ministro ha identificato i due uomini giustiziati come Keizo Kawamura, 60 anni, e Hiroya Suemori, 67 anni, condannati per lo strangolamento nel 1988 del capo di una società di investimenti e di un impiegato.
Dopo aver rubato 100 milioni di yen, i due seppellirono i due corpi sulle montagne. La loro pena capitale era diventata definitiva nel 2004.
Il Giappone ha finora impiccato 15 detenuti quest'anno, eguagliando il record del 2008, da quando il Paese ha iniziato ad annunciare pubblicamente le esecuzioni nel 1998.


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

EGITTO: 32 GIUSTIZIATI NEI PRIMI 11 MESI DEL 2018 Oltre 30 persone sono state giustiziate e circa 600 condanne a morte sono state emesse in Egitto nei primi 11 mesi del 2018, secondo un rapporto pubblicato il 22 dicembre 2018 dall'Iniziativa Egiziana per i Diritti Personali (EIPR).
Il rapporto mostra che, tra gennaio e novembre 2018, sono stati giustiziati almeno 32 imputati in 8 casi civili e 11 casi militari. Almeno 581 imputati sono stati condannati a morte in 174 casi civili e 9 casi militari nello stesso periodo.
Casi di rilievo sono documentati nel rapporto, tra cui la conferma a novembre delle sentenze di morte preliminari contro nove imputati condannati per l'assassinio del procuratore generale Hisham Barakat.
In ottobre, 17 imputati sono stati condannati a morte da un tribunale militare in relazione all’attentato esplosivo contro la Chiesa ortodossa di San Pietro e Paolo al Cairo nel dicembre 2016, così come gli attentati esplosivi nella Domenica delle Palme che hanno colpito chiese ad Alessandria e Tanta ad aprile 2017.


NORD COREA: VEGGENTE FUCILATA
Le autorità nordcoreane si sono recentemente concentrate sul contrasto degli "atti di superstizione" che ha portato all'esecuzione di una veggente nel Chongjin e all'arresto di altri veggenti a Onsong e Hoeryong che sono ora in attesa di processo, ha riferito il Daily NK il 19 dicembre 2018.
"Una veggente di poco più di vent'anni è stata giustiziata dal plotone di esecuzione a Chongjin lo scorso 17 novembre e pene simili sono state applicate anche in altre parti del Paese", ha detto una fonte della provincia del Nord Hamgyong il 13 dicembre.
Una fonte diversa della provincia del Nord Hamgyong ha aggiunto: "Un veggente, noto come "Huisun", è stato condannato a 18 anni di lavori forzati a Onsong, mentre a Hoeryong, sei veggenti rimangono indagati dalla polizia locale e potrebbero alla fine essere giustiziati."


IRAN: HAMID BAGHERI DERMANI GIUSTIZIATO PER CORRUZIONE ECONOMICA Hamid Bagheri Dermani, un uomo d'affari denominato dai media statali iraniani come il "Sultano del Bitume", è stato giustiziato il 22 dicembre 2018 con accuse di corruzione economica, ha riportato l’ISNA.
Riferendosi alla Corte Rivoluzionaria di Teheran, la notizia dice che Bagheri Dermani è stato giudicato, tra le altre cose, colpevole di aver falsificato documenti per ottenere prestiti garantiti dallo stato per l'istituzione di compagnie di copertura che aveva usato per procurarsi più di 300.000 tonnellate di bitume - un sostanza utilizzata nella produzione dell'asfalto - una delle industrie più redditizie dell'Iran.
Il caso di Hamid Bagheri Dermani era stato inizialmente esaminato dalla corte anti-corruzione appena istituita, ma successivamente era stato inviato al Tribunale Rivoluzionario dove l’uomo era stato accusato di "diffusione della corruzione sulla terra" e condannato a morte nell'ottobre 2018.
La Corte suprema iraniana aveva confermato la condanna a morte di Bargheri Dermani subito dopo il verdetto del Tribunale.


SOMALIA: GIUSTIZIATO PER TERRORISMO
L’uomo considerato la mente dietro gli attentati con auto-bomba che uccisero 26 persone e ne ferirono 40 a Mogadiscio nel 2017 è stato giustiziato in Somalia il 24 dicembre 2018, ha detto il procuratore del tribunale militare.
Abdulle Bule ha riferito che il membro di al-Shabaab Abdikadir Abukar era stato condannato per essere coinvolto in un attentato contro un albergo che uccise 10 persone, un’altro vicino al ministero dello sport che ne uccise nove e un'autobomba vicino a un ristorante italiano nella capitale che ne uccise sette.

venerdì 28 dicembre 2018

SE POTESSI.....


Se potessi me ne andrei da questo paese di cacca. Se fossi più giovane e con un po' di salute non ci penserei un attimo a fare le valige e togliermi di torno.Un paese, il nostro, governato da una massa di manigoldi che nonostante le schifezze compiute hanno un seguito ampio troppo ampio.
AHI SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO, NAVE SENZA NOCCHIERE IN GRAN TEMPESTA.......
Si consente a dei delinquenti di andare ad una partita armati di mazze, asce. spranghe per accogliere in modo certamente non pacifico i tifosi avversari e cosa fa il mitico CAPITANO per combattere la violenza negli stadi? Riunisce i capi ultras! E' come per combattere le mafie si riunisse i capi delle cosche. Il ministro degli interni che dovrebbe tutelare la sicurezza di tutti noi non trova di meglio che farsi fotografare abbracciato con un capo del tifo Milanista che risulta essere un noto pregiudicato per reati connessi al traffico della droga e per atti di violenza. Che credibilità può avere un personaggio del genere? Eppure vi sono tanti troppi italiani che pendono dalle sue labbra immorali. Che dire poi dei due vice presidenti del consiglio che si divertono a travestirsi da poliziotto, vigile del fuoco o da protezione civile a seconda delle circostanze con degli effetti tragicomici e nonostante ciò la gente si inebria delle loro sciocche performance. La perla di, oggi è che durante una delle tante ed inutili conferenze stampa, il finto presidente del consiglio CONTE si è permesso di prendere in giro milioni di pensionati citando L'AVARO DI MOLIERE, per questo signore, rimanendo nel campo della commediografia, gli si adatterebbe benissimo L'ARLECCHINO SERVO DI DUE PADRONI DI GOLDONI.
Non mi voglio dilungare poi su ciò che sta accadendo alle camere per l'approvazione della LEGGE DI BILANCIO è sotto gli occhi di tutti che si sta consumando un vero e proprio colpo di stato e nonostante ciò le persone con poco cervello credono ancora a questa manica di pericolosi mascalzoni che stanno governando la nostra povera Italia.
Se fossi stato più giovane e con un po' di salute non starei qui a lamentarmi ma a quest'ora avrei salutato la curva. e....... un bel addio!


MALA TEMPORA CURRUNT
SED PEIORA PARANTUR


G.M.
GIORGIO VASARI-L'ALLEGORIA DELLA CONCEZIONE-CHIESA DEI SANTI APOSTOLI FIRENZE


L'Allegoria della Concezione è un dipinto a olio su tavola di Giorgio Vasari, databile al 1541 circa e conservato nella chiesa dei Santi Apostoli di Firenze.
Fu commissionata da Bindo Altoviti per la propria cappella familiare, quando il banchiere era in rapporti di camuffata cordialità con i Medici, ricevendo il titolo onorifico di "console della nazione fiorentina a Roma".

Pagata 300 scudi d'oro, l'opera ebbe un notevole successo, come dimostrano l'abbondanza di repliche autografe, per non parlare delle copie e derivazioni successive. In particolare al Vasari si ascrivono:
Una tavola (58x40 cm) agli Uffizi (1541, già appartenuta a Bindo Altoviti forse come bozzetto e poi confiscata dai Medici)
Una tavola al Museo statale di arte medievale e moderna di Arezzo (1542 circa, dalla chiesa di San Francesco)
Una grande tavola (302x200 cm) con due sportelli laterali coi Santi Eustachio e Biagio, nela Pinacoteca nazionale di Villa Guinigi a Lucca (1543, dalla cappella Mei in San Pietro a Cigoli, Lucca)
Una tavola (57,5x41,2 cm) all'Ashmolean Museum di Oxford
Una tavola (300x230 cm) nella pieve di San Salvatore a Fucecchio (più recentemente attribuita all'Empoli)
Esiste anche un disegno del Vasari nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, n. 1179 E.
La pala in Santi Apostoli fu gravemente danneggiata dall'alluvione di Firenze, e ricollocata solo in seguito a un delicato restauro.
Descrizione e stile
Il complesso soggetto iconografico, forse elaborato in collaborazione col letterato Giovanni Lappoli, viene accuratamente descritto nell'Autobiografia dell'artista. A partire dalla descrizione nell'Apocalisse di Giovanni, Maria è raffigurata nella metà superiore, seduta sulla luna e circondata da angeli che la sollevano e la pregano, oltre che da dodici stelle.
Con un delicato movimento a serpentina, essa poggia il suo piede sul serpente-Lucifero, il quale a sua volta si dipana dall'albero del peccato originale a cui sono legati, nella metà inferiore a fondo scuro, una serie di personaggi nati prima della venuta di Cristo e per questo imprigionati per non aver ricevuto il battesimo, in primis Adamo ed Eva che si divincolano, nudi, in primo piano. I raggi che partono dal corpo di Maria, attraverso le foglie dell'albero, filtrano come per sciogliere i legami del peccato.
Gli alti personaggi sono, in ordine, Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Aronne, Giosuè, David e gli altri re di Israele. Infine si vedono Samuele e Giovanni Battista che, a differenza dei restanti, sono legati per un solo braccio poiché "santificati nel ventre", ciò messi al mondo per diretto intervento divino. Il significato del dipinto, secondo la logica di chiarezza controriformata, è chiarito anche dall'iscrizione che si legge sui cartigli letti dagli angioletti ai lati: "Quod Evae culpa damnavit, Mariae gratia solvit".


Matteo Renzi Newsletter


Venerdì 28 dicembre 2018

Enews 558




Buongiorno e ben trovati a tutti.
Spero che abbiate passato un ottimo Natale con i vostri cari.

1. Un Ministro Ultrà che sul calcio non è credibile.
La giornata di Santo Stefano doveva essere una novità per il calcio italiano. Sul modello inglese giocare il giorno dopo Natale avrebbe dovuto portare le famiglie allo stadio e creare un clima di gioia e serenità. È accaduto esattamente l'opposto. Un ultrà morto a Milano negli scontri di San Siro. Cori razzisti verso un giocatore del Napoli, Kalidou Koulibaly, che ha risposto con questo splendido tweet.
Per risolvere il problema della violenza fisica e di quella verbale è sceso in campo il ministro dell'Interno, Salvini che ha promesso di convocare i tifosi a un tavolo al Viminale.
Sono un uomo delle istituzioni e dunque penso che il ministro dell'Interno abbia il dovere di prendere un'iniziativa su questi temi, ma se vuole essere utile il ministro Salvini deve recuperare credibilità.
I cori razzisti fanno schifo sempre e Salvini dovrebbe ricordarlo visto che qualche anno fa quei cori li intonava lui, contro i napoletani.
Chi ha condanne per droga e per violenza va isolato, non abbracciato come ha fatto invece Salvini poco più di 10 giorni fa.
Salvini è il responsabile della nostra sicurezza, della sicurezza di tutti. Abbracciare pregiudicati, cantare cori razzisti non è degno di un ministro
dell'interno. E non basta mettersi ogni giorno una maglietta delle forze dell'ordine per ispirare sicurezza. Abbiamo capito che Salvini è un un influencer
professionista sui social, ma qualcuno dovrebbe ricordare a Salvini che lui è anche il Ministro dell'Interno.

2. Una legge di Bilancio fatta per i furbetti
Sono intervenuto in aula: qui c'è il mio discorso al Senato. Chi ha tempo di seguirlo e di commentarlo mi aiuta perché leggo sempre volentieri i vostri suggerimenti: matteo@matteorenzi.it.
Questa manovra è oggettivamente allucinante. Hanno aumentato le tasse al volontariato e regalato un condono agli evasori (e chissà che questi condoni alla fine non aiutino le famiglie di deputati e ministri, vedremo). Hanno diminuito gli investimenti e aumentato le tasse. Nel pomeriggio su Facebook pubblicherò un dettagliato documento sulla pressione fiscale.
Per approvare questa legge hanno violentato i regolamenti parlamentari e il buon senso, con la evidente complicità di chi avrebbe dovuto presiedere in modo imparziale le sedute. Hanno votato una legge che non tutti avevano letto e che chi aveva scritto in realtà non aveva capito fino in fondo: lo dimostra Di Maio che ha già annunciato cambiamenti. Ma come? Non l'hai ancora approvata che già la vuoi cambiare?
E il premier Conte dice che sì, è vero, hanno tagliato gli aumenti delle pensioni. Ma che sarà mai? Neanche l’avaro di Molière sta dietro a qualche euro di differenza. E questo sarebbe l’avvocato del Popolo?
Ma la cosa drammatica è che le forzature nel metodo sono niente rispetto agli errori nel merito.
La mia previsione è che con questa legge di bilancio l'Italia andrà in recessione.
Una manovra che strizza l'occhio ai furbetti e alza le tasse agli onesti.
Spero, ardentemente spero, di sbagliarmi.
Io sono italiano e voglio il bene dell'Italia: quindi tifo perché le misure scelte dal Governo funzionino. Ma vedendo il grado di cialtroneria con cui questi hanno lavorato sono scettico sui risultati. Adesso non resta che aspettare.
Il 2019 ci dirà se il Governo populista ha fatto bene o fatto male.
Del resto questo per loro è un test del governo sovranista.
Peccato solo che gli italiani debbano fare le cavie.

3. Trump e i curdi
A molti non interessa e in tanti, anche addetti ai lavori, preferiscono il silenzio. Ma non posso e non voglio tacere. Se il disimpegno di Trump dallo scacchiere siriano portasse all'inasprimento della lotta contro i curdi non solo questa scelta sarebbe ingiusta per ciò che i curdi hanno fatto contro l'Isis. Ma sarebbe anche un drammatico errore per la lotta al terrorismo internazionale. Abbandonare i curdi oggi è ingiusto per il passato, è dannoso per il futuro. E anche se questa cosa sembra non interessare nessuno, io continuo a dirla e gridarla. Da premier, nel 2014, sono andato a Erbil due settimane dopo i bombardamenti per richiamare l'attenzione su quel popolo. Non smetto di parlarne oggi.

Domani, sabato 29 dicembre, va in onda la terza puntata di Firenze Secondo Me.
Qui trovate ancora per qualche giorno la prima puntata. Qui trovate la seconda puntata.
E poi ci sono alcuni spezzoni che abbiamo ritagliato sui social:
Dopo le polemiche della prima puntata, l'aumento dello share ha zittito i critici. Ed è un peccato perché a me servono le critiche. Magari fatte da chi questo programma l'ha visto, non da chi ne parla per sentito dire. Ho fatto una scommessa in nome della cultura. Ne sono orgoglioso.

Se vi va, scrivetemi: matteo@matteorenzi.it Per me è un dono leggervi.
Come è un dono questa camminata nel cuore di Firenze che riprende domani.
Partiremo da Palazzo Medici Riccardi, dove parleremo dei Medici, certo. Ma anche di Lucio Dalla, pensate un po'. Poi il quartiere di San Lorenzo con la grandezza di Michelangelo e di Donatello. Ma anche con le curiosità su una certa Lisa Gherardini, della quale mostreremo il certificato di morte: proprio lei, la Monna Lisa di Leonardo. E parleremo di Pinocchio che è nato proprio in quel quartiere. E ancora l'investimento in cultura a cominciare dalle biblioteche e proseguendo con la Certosa del Galluzzo con le riflessioni sulla finanza, le banche, la scuola, l'educazione e con San Marco, il luogo dove i muri piangono, dove i muri parlano, dove i muri pregano.
Poi, sabato 5 gennaio, il finale con la scienza di Galileo e non solo di Galileo, lo stupore di San Miniato, il cuore di Santa Maria Novella, la letteratura, il Bargello, Tornabuoni, l'Oltrarno.
La trasmissione va in onda sul Canale NOVE, alle 21.25 e in streaming su Dplay.
Pensierino della sera.
Spesso condivido con voi pensieri critici su Di Maio e del resto il ministro del lavoro (nero), si presta bene a critiche. Ma in questi giorni stavo pensando che la pochezza del gruppo dirigente del Movimento Cinque Stelle è la causa, non l'effetto, della leadership di Di Maio.
Guardate gli altri:
  • Roma è in questi giorni sui quotidiani di tutto il mondo per il problema dei rifiuti. Ho difeso il sindaco Raggi dai giustizialisti. Il tribunale l'ha assolta penalmente, la gestione dei rifiuti la condanna politicamente tutti i giorni.
  • Mentre i vertici autorevoli dell'Istituto Superiore di Sanità si dimettono contro il Ministro della Sanità Grillo, come reagisce il ministro Grillo? Attacca duramente il... pandoro. Avete letto bene: anziché rispondere alle dimissioni dei professionisti alla guida dell'ISS, la Grillo attacca il pandoro che a suo giudizio sarebbe "senz'anima come il PD". E questa fa il ministro della sanità, mi spiego?
  • Il viceministro dell'Economia, Castelli. parla con tracotante incompetenza e arrogante mediocrità di cose che non conosce. Sulla vicenda della tassazione al terzo settore è riuscita a far arrabbiare persino Vita, la voce più autorevole del mondo no profit che l'ha definita, semplicemente, un'asina. Avete letto bene: un'asina. Qui il link.
  • E per chi dicesse: adesso tanto torna Di Battista e sistema tutto lui vorrei far notare che Di Battista ha appena definito Barack Obama un golpista. Cioè: Di Battista ha detto che Obama è un golpista. Il futuro del Movimento Cinque Stelle in mano a uno che definisce Obama un golpista. Appena rientra in Italia Di Battista deve farsi vedere, ma da uno bravo.
Di Maio è incompetente? S. Ma paragonato agli altri sembra uno statista. Forse la sua forza è tutta qui.

Un sorriso
Matteo
App Matteo Renzi

P.S. Proprio il 28 dicembre di 75 anni fa i Fratelli Cervi venivano fucilati dopo giorni di torture e sevizie. La loro storia è una storia incredibile.
Facciamo un regalo ai nostri figli, ai nostri nipoti: studiamo insieme a loro la storia di quella famiglia. In fin dei conti ricordare la vita di quei ragazzi significa ricordarci chi vogliamo e dobbiamo essere. E ricordare il seme di cui parlava papà Alcide.

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giovedì 27 dicembre 2018

FRANCESCO SALVIATI-LA CARITA'-GALLERIA DEGLI UFFIZI FIRENZE

La Carità è un dipinto a olio su tavola (156x122 cm) di Francesco Salviati, databile al 1543-1545 circa.
Giorgio Vasari ricordò due Carità eseguite dall'artista, una nell'Ufficio della Decima e una per Ridolfo Landi, mercante di pietre preziose; Vincenzo Borghini menzionò invece solo la prima, chiarendo come fosse già stata dipinta per Cristoforo Ranieri e come alla sua morte, nel 1568, passò in mano pubblica.
Non è chiaro se e quale delle due sia quella oggi agli Uffizi, tenendo conto anche che è attribuita all'artista anche un'altra Carità nell'Accademia Reale di Torino. La versione fiorentina, della quale esiste un disegno preparatorio nell'Albertina (n. 24532), entrò in Galleria nel 1778, dalla villa di Poggio Imperiale.
Come da tradizione, la Carità è qui rappresentata come una donna circondata da fanciulli che essa, simbolicamente, accudisce. L'artista affrontò il tema applicando tutti gli stilemi più tipici del manierismo maturo, tanto da poterla considerare una sorta di sunto di tutto quello che all'epoca era in voga. La donna, seduta al centro e contornata da tre putti, ha una posa serpentinata, derivata dal Tondo Doni di Michelangelo Buonarroti, così come il volto ricorda le Sibille sempre del Buonarroti nella volta della Cappella Sistina. I colori cangianti, la ricerca di effetti e pose insolite nei putti, la dimostrazione di virtuosismo nel putto nello sfondo vicino alla fiammella (altro attributo della Carità), nonché un raffinato e diffuso erotismo sono altre caratteristiche tipiche di tale stile. I tre fanciulli in primo piano sembrano composti per dimostrare la propria dimestichezza con diversi tipi di scorci arditi.
Numerosi gioielli e motivi vari dimostrano l'abilità dell'artista nella disciplina del disegno, all'epoca una delle caratteristiche peculiari della scuola fiorentina.

mercoledì 26 dicembre 2018

DOMENICO GHIRLANDAIO-L'ADORAZIONE DEI PASTORI-BASILICA SANTA TRINITA FIRENZE

L'Adorazione dei pastori è un dipinto tempera su tavola (167x167 cm) di Domenico Ghirlandaio, datato 1485 e conservato nella sua collocazione originaria sull'altare della cappella Sassetti nella basilica di Santa Trinita a Firenze.
Adorazione dei pastori
Autore Domenico Ghirlandaio
Data 1485
Tecnica tempera su tavola
Dimensioni 167×167 cm
Ubicazione Basilica di Santa Trinita, Cappella Sassetti, Firenze
L'opera completa il famoso ciclo di affreschi commissionato a Ghirlandaio da Francesco Sassetti e ritenuto il suo capolavoro. La pala reca su un capitello l'anno 1485.
Descrizione
La cornice riporta la scritta "Ipsum quem genuit adoravit Maria" ("Maria adorava colui che aveva generato").
Maria, in primo piano su un prato fiorito, adora il Bambino poggiato sul suo mantello all'ombra di un sarcofago romano antico che fa da mangiatoia per il bue e l'asinello (che secondo la patristica rappresentano rispettivamente gli ebrei e i pagani), poco dietro si trova san Giuseppe, che scruta verso il corteo in arrivo, e a destra un gruppo di tre pastori ritratti con vivo realismo, derivati dal modello del Trittico Portinari di Hugo van der Goes. Nel primo pastore, quello che indica il Bambino, Ghirlandaio incluse il proprio autoritratto.
La sella e il barroccio a sinistra alludono al viaggio di Maria e Giuseppe. I tre sassi in primissimo piano, roccia naturale, pietra lavorata e mattone, sono un riferimento alla famiglia "Sassetti" e all'attività dell'uomo. Sopra di essi sta un cardellino, simbolo della passione e resurrezione di Cristo.
Dall'arco di trionfo sullo sfondo passa il corteo dei re Magi, con un significato anche simbolico, inteso come il lasciarsi alle spalle l'era pagana. A sinistra i primi due magi sono già vicini e guardano una luce che si intravede sul tetto della capanna, la cometa, che brilla sul tetto di paglia sorretto da monumentali pilasti romani, uno dei quali reca sul capitello la data MCCCCLXXXV (1485).
Sullo sfondo si vedono i pastori con le greggi ai quali l'angelo sta annunciando la nascita del Signore.
L'autoritratto di Ghirlandaio
Il sarcofago-mangiatoia, l'arco di trionfo sotto cui passa il corte dei Magi e i pilastri che reggono la capanna sono precisi riferimenti alla nascita del Cristianesimo in ambito pagano, tema anticipato anche dagli affreschi esterni alla cappella (Augusto e la Sibilla Tiburtina che annunciano la nascita del Signore) e dalla volta con le Sibille. Ad esempio l'iscrizione sul sarcofago "ENSE CADENS SOLYMO POMPEI FVLV/IVS/ AVGVR NVMEN AIT QUAE ME CONTEG/IT/ VRNA DABIT" si rifà alla leggenda dell'augure Fulvio, che sul punto di morire durante l'assedio di Gerusalemme di Pompeo predisse che il suo sepolcro sarebbe stato usato da un Dio. La traduzione è la seguente: "Mentre cadeva a Gerusalemme per la spada di Pompeo, l'indovino Fulvio disse: l'urna che mi contenne genererà un dio". Rimanda a Gerusalemme e Pompeo anche l'iscrizione sull'arco "GN. POMPIO MAGNO HIRCANVS PONT. P.", cioè "eretto in onore di Gneo Pompeo Magno per volerte di Ircano, sacerdote del Tempio.
Queste colte citazioni classiche, probabilmente suggerite dal Fonzio, rappresentando, con altri elementi simbolici, il passaggio dalle religioni giudaica (di Ircano) e pagana (di Pompeo) al cristianesimo, sorto sulle rovine delle altre confessioni, come ricordano i due pilastri scanalati. Anche il paesaggio lontano, con le vedute cittadine, simboleggia questa allegoria: la città più lontana a destra è infatti un riferimento a Gerusalemme con l'edificio a cupola (la moschea della Roccia), davanti alla quale sorge un albero secco con un ramo spezzato, simbolo della conquista della medesima; la città di sinistra invece è un'elaborazione di Roma, nella quale si riconoscono i sepolcri di due imperatori profetici, Augusto, con il mausoleo e Adriano, che si pensava sepolto sotto la Torre delle Milizie, ma si intravede anche quella che sembra la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, a ribadire il ruolo di Firenze come nuova Roma.
Stile
L'opera deriva da modelli di Filippo Lippi (come l'Adorazione del Bambino di Camaldoli) ma mostra anche i chiari i segni dell'influenza della pittura fiamminga su quella fiorentina, dopo lo studio e la graduale assimilazione del Trittico Portinari, la grande tavola fiamminga dell'Adorazione del Bambino, opera di Hugo van der Goes portata a Firenze nel 1483 dalla famiglia Portinari per la chiesa di Sant'Egidio, che arrivò come una meteora fulgida nella scena artistica fiorentina, influenzando profondamente i pittori rinascimentali che cercarono di comprenderne le diversità e carpirne i segreti soprattutto nella resa della luce e nel naturalismo lenticolare.
Tipicamente fiamminga è infatti l'attenzione al dettaglio, dove ogni oggetto ha un preciso ruolo simbolico, e l'uso della prospettiva aerea, con il paesaggio che sfuma in lontananza nella foschia verso una minuta rappresentazione di colline e città. La pala è affiancata dagli affreschi dei due committenti inginocchiati, che si uniscono così alla sacra adorazione, formando così una specie di trittico a tecnica mista.

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EMERGENZA INDONESIA


Caro Guido,

nella notte del 22 dicembre un nuovo tsunami ha colpito l'Indonesia sulle coste dello Stretto di Sonda, causando oltre 280 morti e quasi 1.000 feriti. Purtroppo sono numeri destinati ad aumentare su una popolazione già provata dalle migliaia di vittime dei terremoti di agosto e settembre. Mentre ancora si cercano sopravvissuti tra le macerie, c’è la paura di un secondo tsunami.


I nostri operatori, già presenti in Indonesia per la precedente emergenza, stanno valutando la situazione nelle aree colpite per intervenire il più rapidamente possibile. Avvieremo la distribuzione di beni di prima necessità come taniche di acqua, ripari temporanei e kit igienici, oltre a fornire materiale didattico per aiutare i bambini a tornare a scuola il prima possibile.
Grazie per quello che potrai fare,
Save the Children Italia
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