BASILICA DI SAN LORENZO-SACRESTIA VECCHIA-SEPOLTURA DI GIOVANNI DI BICCI DE' MEDICI E PICCARDA BUERI
FIRENZE
Nel 1420 Giovanni di Bicci de' Medici chiamò Filippo Brunelleschi, l'architetto più celebre della città che in quegli anni aveva iniziato lo Spedale degli Innocenti e stava dimostrando la fattibilità della cupola senza armatura, per costruire una cappella funeraria familiare. Giovanni, che quell'anno aveva lasciato il Banco Medici alle cure del figlio Cosimo, si ispirò al progetto architettonico del rivale Palla Strozzi nella sagrestia di Santa Trinita, commissionata a Lorenzo Ghiberti nel 1418 come mausoleo familiare. La sagrestia di San Lorenzo venne dedicata a San Giovanni Evangelista, protettore omonimo di Giovanni de' Medici. All'architetto venne affidata anche la costruzione della cappella dei Santi Cosma e Damiano (protettori della famiglia Medici) adiacente alla sagrestia, nel transetto sinistro.
La sagrestia fu denominata Vecchia in seguito alla costruzione della Sagrestia Nuova ad opera di Michelangelo.
Brunelleschi vi lavorò tra il 1421 e il 1428 e si tratta dell'unica opera pervenutaci portata integralmente a compimento dal grande architetto. In un periodo imprecisato poi, dopo il 1421, all'architetto venne affidata la ricostruzione dell'intera chiesa di San Lorenzo su proposta dello stesso Medici, che fu uno dei principali finanziatori del progetto. La data di conclusione dei lavori fu il 1428, come testimonia l'iscrizione nel pergamo interno della lanterna della cupoletta.
Nel 1429 vi si celebrarono le esequie di Giovanni di Bicci, per l'esorbitante costo di 3.000 fiorini d'oro.
La decorazione scultorea di Donatello è posteriore alla fine dei lavori e forse venne commissionata dallo stesso Giovanni, o dal figlio Cosimo. Nel 1433 venne collocata sotto il tavolo centrale di marmo la tomba di Giovanni e di sua moglie Piccarda Bueri, scolpita da Donatello e dal Buggiano, figlio adottivo di Brunelleschi.
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