«Non avete idea del male che c’era su quel
viso, che gli avevano fatto, ho visto il male del mondo».
Con queste parole Paola
Regeni ha raccontato il volto torturato di suo
figlio Giulio.
Una vicenda che non ha colpevoli.
Come Giulio sono centinaia gli studenti, attivisti politici,
manifestanti egiziani sottoposti a sparizione forzata
per giorni o mesi. Le testimonianze di chi è sopravvissuto
raccontano di torture insopportabili e di continue minacce
utilizzate per estorcere una confessione. Il ministero
dell’Interno egiziano nega che queste persone si trovino sotto
la sua custodia.
Ufficialmente,
per l'Egitto, queste persone non esistono.
Chiediamo
al Governo egiziano verità per quello che è
accaduto a Giulio e per quanto sta accadendo a centinaia di
persone come lui.
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