no alla pena di morte
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : PARTITO RADICALE: 40° CONGRESSO STRAORDINARIO NEL CARCERE DI
REBIBBIA, 1 - 3 SETTEMBRE 2016
2. NEWS FLASH:
BANGLADESH: TRE UOMINI IMPICCATI PER OMICIDIO
3. NEWS FLASH:
GEORGIA (USA): GIUSTIZIATO JOHN WAYNE CONNER
4. NEWS FLASH:
TANZANIA: 30 CONDANNATI A MORTE PER OMICIDI DI ANZIANI E ALBINI
5. NEWS FLASH:
IRAQ: PRESIDENTE FUAD MASOUM APPROVA ESECUZIONI CAPITALI
6. I SUGGERIMENTI
DELLA SETTIMANA :
PARTITO RADICALE: 40° CONGRESSO STRAORDINARIO NEL CARCERE
DI REBIBBIA, 1 - 3 SETTEMBRE 2016
15 luglio 2016: Nel corso della conferenza stampa che si
è svolta nella saletta di Marco Pannella al Partito Radicale a Roma, Maurizio
Turco, che è il Tesoriere, ha spiegato la straordinarietà del 40° Congresso:
“Straordinario è il momento in cui viviamo, con tragici
eventi come la strage di Nizza, risultato di politiche illiberali,
antidemocratiche ed emergenziali a cui rispondiamo con la proposta di un
rafforzamento dello Stato di Diritto, laico, democratico e federalista.
Straordinario perché, per la prima volta è convocato direttamente da 1/3 degli
iscritti (da almeno sei mesi), come prevede lo Statuto e da oltre il 48% degli
aventi diritto. Straordinario perché per la prima volta un Partito decide di
convocarsi a Congresso in un carcere.” Maurizio Turco ha anche spiegato il
titolo del Congresso “da Ventotene a Rebibbia” dicendo: “Scegliamo il carcere,
in linea di continuità con una lotta, quella di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi
e Eugenio Colorni, che nel carcere concepirono, nel periodo buio dei
totalitarismi, il Manifesto di Ventotene ed in linea di continuità con le lotte
di Marco Pannella per la Giustizia e la Libertà. Scegliamo il carcere come
posizione di resistenza ed il
popolo dei
detenuti che hanno sempre capito e riconosciuto Marco Pannella, per continuare
a fare le lotte radicali, cioè quelle che nessun altro fa.”
Rita Bernardini, Tesoriera del Centro Radicale per la
Giustizia Piero Calamandrei ha ricordato come nell’ultimo Congresso di Radicali
Italiani, non si sia voluto ascoltare Pannella, nè accogliere la sua proposta
politica per una transizione verso lo Stato di Diritto, l’affermazione del
diritto civile ed umano alla conoscenza e la Giustizia, compresa
l’irragionevole durata dei processi ben documentata dal dossier dell’Avv.
Deborah Cianfanelli. Contenuti che continuano a vivere con il Partito Radicale
e che saranno al centro del prossimo Congresso.
Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino, sulla
strage di Nizza ha richiamato le parole di Sciascia quando in merito alle
emergenze, riferendosi alla mafia, disse che “non si combatte con la
terribilità ma con il Diritto, affermando lo Stato di Diritto”. Per D’Elia, la
sovranità dell’iscritto che decide di convocare il Congresso è statutaria ed il
carcere di Ventotene, di Rebibbia, come anche quelli di Padova ed Opera, dove
si sono tenuti gli ultimi congressi di Nessuno tocchi Caino, sono luoghi di
umanità dove si incarna il motto Spes contra spem, l’essere speranza contro
l’avere speranza, fonte di forza per condurre con gioia e amore quella
resistenza liberale che vuole anche il superamento dell’ergastolo ostativo.
Giuseppe Rossodivita, Segretario del Centro Radicale per
la Giustizia Piero Calamandrei, ha marcato la differenza tra chi sceglie di
stare con i detenuti, gli “sfigati” di tutto il mondo per continuare a lottare
per l’Amnistia e chi invece concepisce – anche all’interno dell’area radicale -
la politica come potere, posti etc etc. Se è grazie alla caparbietà di pochi
che c’è stato la sentenza Torreggiani, con il pur lieve miglioramento del
carcere, Rossodivita ha evidenziato come Marco Pannella, nell’ultimo periodo
della sua vita, sia stato duramente contestato all’interno dell’area radicale e
questo è qualche cosa che merita di essere conosciuto.
Matteo Angioli, Segretario del Comitato Globale per lo
Stato di Diritto, ha ricordato la forza preveggente di Marco Pannella che
concepì la campagna per l’Iraq libero, attraverso l’esilio di Saddam Hussein e
l'amministrazione fiduciaria ONU dell'Iraq, come alternativa ad una guerra di
cui oggi vediamo gli effetti devastanti, al quale segui il tentativo di evitare
l'esecuzione dello stesso Saddam. Anche facendo tesoro delle importanti
conclusioni del rapporto Chilcot, per Angioli, è urgente proseguire lungo quel
percorso tracciato da Pannella per lo Stato di Diritto ed il riconoscimento del
diritto umano alla conoscenza che ha visto, anche grazie all’Ambasciatore
Giulio Terzi ed il sostegno della Farnesina, realizzarsi in ambito ONU fatti
volti a creare convergenze importanti su questo obiettivo.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
BANGLADESH: TRE UOMINI IMPICCATI PER OMICIDIO
12 luglio 2016: tre prigionieri del braccio della morte
sono stati impiccati in Bangladesh, in relazione a due casi distinti di
omicidio.
Md Shahidul e Saiful Islam sono stati impiccati un minuto
dopo la mezzanotte, ha confermato a bdnews24.com il responsabile carcerario
Mahubul Islam.
Il tribunale li aveva giudicati colpevoli dell’omicidio
di un conducente di autorisciò, commesso la notte del 19 maggio 2004.
Shahidul e Saiful, insieme al complice Mir Hussain,
noleggiarono l’autorisciò di Rejaul Karim Aziz per spostarsi da Mirsarai a
Fatikchharhi.
Gli imputati uccisero Aziz a Fatikchharhi e rubarono il
mezzo di trasporto.
Agendo a seguito della denuncia presentata dal fratello
della vittima, la polizia arrestò il trio.
Le due impiccagioni hanno avuto luogo dopo il rigetto
della domanda di grazia presidenziale.
Il terzo prigioniero è stato impiccato nel carcere di
Sylhet, dopo essere stato giudicato colpevole di omicidio.
Si tratta di Maku Rabi Das, la cui impiccagione è stata
effettuata dal boia Raju, giunto dal carcere Kashimpur di Gazipur.
All’esecuzione hanno assistito funzionari
dell’amministrazione penitenziaria.
Maku Rabi Das, figlio di Samadhani Rabi Das, era
originario del villaggio di Daragaon, nel sotto-distretto Chunarughat del
distretto di Habiganj, ed era stato condannato a morte per l’omicidio di un
vicino di casa, commesso nel 2001.
L’esecuzione è stata praticata dopo il rigetto della
domanda di grazia presidenziale.
GEORGIA (USA): GIUSTIZIATO JOHN WAYNE CONNER
14 luglio 2016: John Wayne Conner, 60 anni, bianco, è
stato giustiziato.
Era accusato di aver ucciso, il 10 gennaio 1982, al
termine di una lite, il suo amico J.T. White, 29 anni. Era stato condannato a
morte nel luglio 1982 nella Telfair County.
L’esecuzione è stata effettuata con una dose di
Pentobarbital, e apparentemente non ha presentato problemi.
Conner non ha fatto dichiarazioni finali, e ha declinato
l’assistenza di un religioso.
I suoi avvocati avevano impostato la richiesta di
clemenza sul fatto che dopo 34 anni nelle dure condizioni del braccio della
morte era come se l’uomo avesse già scontato la sua pena, e a quel punto
giustiziarlo avrebbe contrastato con l’Ottavo Emendamento contro le punizioni
eccessive e sproporzionate.
Conner diventa il 6° giustiziato di quest’anno in
Georgia, il 66° da quando la Georgia ha ripreso le esecuzioni nel 1983, il 15°
dell’anno negli Usa, e il n° 1437 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni
nel gennaio 1977.
TANZANIA: 30 CONDANNATI A MORTE PER OMICIDI DI ANZIANI E
ALBINI
11 luglio 2016: il Ministro della Giustizia e degli
Affari Costituzionali tanzaniano, Harrison Mwakyembe, ha dichiarato che sono
almeno 30 le persone condannate a morte dopo essere state riconosciute
colpevoli di aver ucciso anziani e persone affette da albinismo.
Mwakyembe stava parlando ai residenti di Shinyanga
durante la sua visita ufficiale nella regione.
Ha aggiunto che il governo sta facendo tutto quanto in
proprio potere per indagare e arrestare tutti i colpevoli e che non resterà
nulla di intentato.
Secondo Mwakyembe, i tribunali continueranno ad emettere
pene durissime contro chiunque violi la legge del Paese, inclusa l'uccisione di
persone innocenti.
"Da molti anni la Tanzania è conosciuta come
un'isola di pace, ma negli ultimi anni alcune persone hanno offuscato la buona
immagine del Paese, il governo non accetterà questo e saranno adottate misure
severe contro di loro", ha detto.
Ha aggiunto che finora il governo è riuscito a fermare le
uccisioni e che tutti i colpevoli saranno arrestati e imputati secondo la
legge.
Mwakyembe ha chiesto ai giudici del Paese di accelerare i
procedimenti relativi agli omicidi di albini e anziani in modo che possa essere
fatta giustizia.
Mwakyembe ha detto che il governo è impaziente di
iniziare la costruzione di tribunali primari in ogni area del Paese in modo da
diminuire la congestione attuale nei pochi tribunali a disposizione.
Il commissario regionale di Shinyanga, Zainabu Telack ha
fatto presente che la sua regione si trova ad affrontare diverse sfide, tra cui
carenza di magistrati, vecchi edifici e la congestione dei prigionieri nelle
prigioni di Shinyanga e Kahama.
IRAQ: PRESIDENTE FUAD MASOUM APPROVA ESECUZIONI CAPITALI
13 luglio 2016: il presidente iracheno Fuad Masoum ha
approvato la decisione di effettuare esecuzioni capitali per un certo numero di
detenuti condannati per gravi crimini di terrorismo "costati la vita a
cittadini innocenti", è scritto su un comunicato comparso sul sito ufficiale
della Presidenza irachena.
Il portavoce della Presidenza irachena Khalid Shwani ha
detto che "i decreti firmati dall'ufficio esecutivo sono stati trasmessi
alle autorità competenti per l'applicazione delle disposizioni."
Shwani ha detto che le condanne a morte sono state
approvate a seguito di uno studio condotto da una commissione legale costituita
allo scopo.
Citando Shwani, la Presidenza irachena ha detto nella sua
dichiarazione che la commissione ha ripreso il lavoro per risolvere i casi
rimanenti dopo aver ricevuto l'approvazione del presidente iracheno, secondo la
procedura legale richiesta.
Centinaia di iracheni sono scesi in piazza l’11 luglio
nella zona di Talibiya, vicino all'ingresso di Sadr City, chiedendo alle
autorità di giustiziare 300 persone condannate a morte per reati di terrorismo.
Il primo ministro iracheno Haider al-Abadi ha ordinato al
Ministero della Giustizia di applicare le condanne a morte di detenuti
condannati per terrorismo.
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