no alla pena di morte ! ! !
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : PENA DI MORTE: RIUNIONE TASK FORCE ALLA FARNESINA 2. NEWS FLASH: IRAN: 10 PRIGIONIERI IMPICCATI IN
GRUPPO NEL CARCERE DI RAJAI SHAHR 3.
NEWS FLASH: CONSIGLIO D’EUROPA: LA TURCHIA NON RIPRISTINI LA PENA DI
MORTE 4. NEWS FLASH: GIAPPONE: CONDANNA
A MORTE CONFERMATA DALLA CORTE SUPREMA 5.
NEWS FLASH: GAZA: CONDANNATI A MORTE TRE INFORMATORI DI ISRAELE 6. I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
PENA DI MORTE: RIUNIONE TASK FORCE ALLA FARNESINA
21 luglio 2016: l'Italia continua a portare avanti, con
immutato e convinto impegno, l’azione per la moratoria universale della pena di
morte.
Il Sottosegretario Sen. Della Vedova ha presieduto oggi
alla Farnesina la riunione della “task force” MAECI-società civile per
coordinare l’azione italiana in vista della votazione su una nuova risoluzione
Onu il prossimo autunno. All’incontro hanno partecipato la sezione italiana di
Amnesty International, la Comunità di Sant’Egidio e l’Ong “Nessuno tocchi
Caino”.
Durante l’incontro si è discusso delle iniziative
organizzate dalla Farnesina e dalle Ong per sensibilizzare i governi e le
opinioni pubbliche sul tema della moratoria universale e si è lavorato alla
preparazione del terreno per le votazioni sulla nuova risoluzione.
Il Sottosegretario Della Vedova ha in particolare
riaffermato l’importanza della proficua sinergia istaurata con le
organizzazioni della società civile, sin dalla costituzione della task force
nel 2014. Lo scambio di informazioni, le sinergie sulle iniziative di
sensibilizzazione e i canali di dialogo con i Paesi terzi sono importantissimi
per rafforzare il consenso sulla risoluzione.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
IRAN: 10 PRIGIONIERI IMPICCATI IN GRUPPO NEL CARCERE DI
RAJAI SHAHR
20 luglio 2016: dieci prigionieri sono stati impiccati in
gruppo nel carcere di Rajai Shahr, nella provincia settentrionale iraniana di
Alborz, hanno riferito fonti vicine all’organizzazione Iran Human Rights (IHR).
I 10 prigionieri, che erano stati riconosciuti colpevoli
di omicidio, erano stati messi in isolamento il 17 luglio, in attesa di essere
giustiziati.
Iran Human Rights ha identificato quattro dei prigionieri
giustiziati come Mohsen Babaie, Mehdi Keshavarz, Reza Teymouri e Mohsen
Khanmohammadi.
Nessuna fonte ufficiale iraniana, incluse la magistratura
ed i media di stato, ha riportato la notizia delle 10 esecuzioni.
Sono 38 le esecuzioni riportate in Iran nella scorsa
settimana.
CONSIGLIO D’EUROPA: LA TURCHIA NON RIPRISTINI LA PENA DI
MORTE
18 luglio 2016: il Consiglio d'Europa ha avvertito la
Turchia che il ripristino della pena di morte dopo il tentativo di golpe
sarebbe incompatibile con la sua appartenenza all'organizzazione paneuropea.
"Nessuno Stato membro può esercitare la pena di
morte", ha detto il segretario generale del Consiglio d'Europa Thorbjorn
Jagland, citato da un portavoce.
"Questo è un obbligo", ha aggiunto,
sottolineando che la Turchia ha ratificato i protocolli per i diritti umani che
"aboliscono la pena di morte in tutte le circostanze".
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha promesso di
eliminare il "virus" dei golpisti dopo aver sventato il tentativo di
colpo di stato della scorsa settimana.
Il 17 luglio Erdogan ha detto ai sostenitori che la
Turchia potrebbe prendere in considerazione la reintroduzione della pena di
morte, che aveva abolito nel 2004 come parte della richiesta di adesione alla
UE.
Firmato a Strasburgo nel 1983, il Sesto protocollo alla
Convenzione Europea per i diritti umani, elaborata dal Consiglio d'Europa,
esclude la pena di morte fatta eccezione per il tempo di guerra o di minaccia
imminente di guerra.
Il Tredicesimo protocollo alla Convenzione, risalente al
2002, elimina l’eccezione del tempo di guerra, affermando chiaramente che
"nessuno può essere condannato a tale pena né giustiziato."
La Turchia ha aderito al Consiglio d'Europa tre mesi dopo
la sua nascita nel 1949.
La pena di morte è stata abolita in Turchia nel 2004,
come parte del tentativo del Paese di entrare nell'Unione Europea.
(Fonti: Afp, 18/07/2016)
Per saperne di piu' : https://www.radioradicale.it/scheda/481647/pena-di-morte-collegamento-con-sergio-delia-sulle-ultime-dichiarazione-del-presidente
GIAPPONE: CONDANNA A MORTE CONFERMATA DALLA CORTE SUPREMA
21 luglio 2016: la Corte Suprema del Giappone ha respinto
un appello contro la condanna a morte di Gota Tsutsui, 31 anni, riconosciuto
colpevoli degli omicidi di due parenti della sua ex fidanzata, commessi nel
2011.
La difesa di Tsutsui, originario della città di Kuwana
nella Prefettura di Mie, ha sostenuto la sua innocenza durante tutti i
processi. Tuttavia la Corte Suprema ha confermato le sentenze emesse dai
tribunali di grado inferiore, affermando che sono state emesse sulla base di
prove oggettive.
"Non c'è spazio per la clemenza, data la sua
ossessione di riconquistare l'ex fidanzata e di sbarazzarsi dei membri della
famiglia lei che considerava come un ostacolo, anche uccidendoli", ha
detto il giudice Masayuki Ikegami, presidente della Prima sezione della Corte.
"E’ grave che abbia preso la vita di due persone che
non avevano fatto nulla di male."
Secondo la sentenza della Corte Suprema, Tsutsui aggredì
l'ex fidanzata nella Prefettura di Chiba nel 2011. Poi fece irruzione nella
casa della sua famiglia nella Prefettura di Nagasaki e pugnalò a morte la
madre, Mitsuko Yamashita, 56 anni, e la nonna Hisae, 77.
Quanto accaduto ha rivelato inadeguate risposte della
polizia, tra cui la mancanza di cooperazione tra i dipartimenti di polizia
delle prefetture di Chiba, Mie e Nagasaki, avendo la donna denunciato il caso
di stalking.
GAZA: CONDANNATI A MORTE TRE INFORMATORI DI ISRAELE
19 luglio 2016: un tribunale militare di Hamas ha
condannato a morte tre abitanti di Gaza e altri tre al carcere, con l'accusa di
essere informatori di Israele.
Un 57enne di Gaza City è stato condannato a morte per
aver passato informazioni ad Israele per oltre 20 anni, tra cui le posizioni
dei tunnel di Hamas, dei nascondigli, dei razzi, così come delle case e
automobili di combattenti del gruppo islamista, ha detto una fonte del
tribunale militare di Gaza al sito di notizie palestinese Safa.
Anche un uomo di età compresa tra 50 e 60 anni di Khan
Younis e un 35enne di Rafah sono stati condannati a morte per il passaggio di
informazioni agli israeliani, in base al resoconto.
Inoltre, la fonte del tribunale militare ha detto che un
uomo di Gaza che ha collaborato con Israele dal 2006 al 2010 ha ricevuto la
commutazione a 15 anni di detenzione della sua originaria condanna
all’ergastolo, a seguito di un appello.
La notizia non fornisce alcuna informazione circa le pene
detentive degli altri due uomini accusati di essere informatori.
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