NESSUNO TOCCHI CAINO
NO ALLA PENA DI MORTE
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : MAROCCO: IL RE GRAZIA 755 PRIGIONIERI 2. NEWS FLASH: COREA DEL NORD: L’INVIATO
SPECIALE PER IL NUCLEARE ‘NON È STATO GIUSTIZIATO’
3. NEWS FLASH:
IRAQ: CONDANNATI A MORTE TUTTI E 11 I FRANCESI MEMBRI DELL’ISIS 4. NEWS FLASH: SINGAPORE: ASSOLTO NIGERIANO CHE
RISCHIAVA L’ESECUZIONE PER DROGA 5. NEWS
FLASH: CINA: UOMO D’AFFARI GIUSTIZIATO PER GLI STUPRI DI 25 MINORI 6. I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA : DONA IL 5 X
1000 A NESSUNO TOCCHI CAINO
MAROCCO: IL RE GRAZIA 755 PRIGIONIERI
In occasione dell’Eid Al Fitr (fine del Ramadan), il re
Mohammed VI ha concesso la grazia a 755 persone condannate dai diversi
tribunali marocchini, ha reso noto il Ministero della Giustizia.
I beneficiari della grazia detenuti sono 576 e si
dividono in: 1 detenuto che ha beneficiato della grazia per la sua restante
pena detentiva; 554 prigionieri che hanno visto ridotte le loro pene detentive;
le condanne a morte di 2 detenuti sono state commutate in ergastolo; 19
detenuti condannati all'ergastolo sono stati commutati in pene detentive.
I beneficiari della grazia liberi sono 179 e si dividono
in: 48 prigionieri che hanno beneficiato della grazia per il restante periodo
di carcere; 5 detenuti che hanno beneficiato della grazia per il restante
periodo di reclusione mentre le loro multe sono state mantenute; 6 detenuti che
hanno beneficiato della grazia sia per la detenzione che per le multe; 120
detenuti che hanno visto annullate le loro multe.
Nella stessa occasione, il Re ha concesso la grazia a 11
condannati in casi di estremismo e terrorismo che hanno partecipato alla terza
edizione del programma di "Riconciliazione" (Musalaha), in risposta
alle richieste di grazia che questi detenuti hanno presentato al Re dopo aver
ufficialmente annunciato il loro rifiuto di tutte le forme di estremismo e
terrorismo e il loro fermo impegno in favore dei valori supremi e della
sacralità della Nazione e delle istituzioni nazionali.
I beneficiari di questa iniziativa reale sono divisi in:
8 detenuti che hanno beneficiato della grazia sulla restante pena carceraria; 1
detenuto che ha ricevuto la commutazione dell’ergastolo in pena detentiva a
termine; 2 prigionieri che hanno visto ridotte le loro pene detentive.
Sempre nella stessa occasione, e in considerazione delle
circostanze umane e familiari delle persone condannate in relazione agli eventi
nelle regioni di Al Hoceima e Jerada, e in adempimento della volontà reale in
tutte le occasioni, il Re ha concesso la grazia a diverse persone condannate
che non hanno commesso crimini e atti gravi durante questi eventi, il cui
numero è di 107 e sono suddivise in: 60 prigionieri che sono stati graziati in
relazione agli eventi della regione di Al Hoceima; 47 detenuti che sono stati
graziati in relazione agli eventi della regione di Jerada.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
COREA DEL NORD: L’INVIATO SPECIALE PER IL NUCLEARE ‘NON È
STATO GIUSTIZIATO’
L'inviato della Corea del Nord per il nucleare, che un
giornale sudcoreano aveva detto la scorsa settimana essere stato giustiziato, è
vivo ma sotto custodia e sotto inchiesta per il suo ruolo in un fallito vertice
con gli Stati Uniti, ha riferito la CNN il 4 giugno 2019.
Negli ultimi cinque giorni sono usciti sulla stampa
diversi rapporti divergenti sulla sorte del team del Nord che ha guidato i
negoziati con gli Stati Uniti dopo un fallito summit tra il leader nordcoreano
Kim Jong Un e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ad Hanoi a febbraio.
Kim Hyok Chol, che ha guidato i colloqui a livello
operativo della Corea del Nord in vista del summit di Hanoi, è vivo e sotto
custodia statale, ha riferito la CNN, citando diverse fonti non identificate.
Potrebbe andare incontro a "pesanti punizioni", ha aggiunto.
Viene così contraddetta la notizia data dal quotidiano
sudcoreano Chosun Ilbo lo scorso 31 maggio, secondo cui Kim Hyok Chol era stato
messo a morte a marzo. Chosun Ilbo aveva citato una fonte non identificata a
conoscenza della situazione.
Fonti avevano detto a Reuters che Kim Hyok Chol
rischiasse una punizione ma non c'erano prove della sua esecuzione.
Chosun Ilbo aveva anche riferito che Kim Yong Chol, un
alto funzionario con un ruolo da protagonista nei colloqui con gli Stati Uniti,
fosse stato inviato in un campo di lavoro e di rieducazione. Il giornale non
aveva chiarito quando fosse stato mandato lì.
Tuttavia Kim Yong Chol compare in una foto di stato
diffusa il 3 giugno 2019 mentre accompagna Kim Jong Un a una rappresentazione
artistica il giorno prima, a indicare che l'ex capo spia rimane una forza nella
struttura di potere del Nord.
La CNN ha riferito che Kim Yong Chol è stato "quasi
privato" del potere dopo il vertice di Hanoi, ma non ha dovuto affrontare
i lavori forzati.
IRAQ: CONDANNATI A MORTE TUTTI E 11 I FRANCESI MEMBRI
DELL’ISIS Un tribunale di Baghdad il 3 giugno 2019 ha condannato a morte altri
due cittadini francesi per appartenenza al gruppo dello Stato Islamico. A
questo punto tutti e 11 i francesi che erano stati trasferiti in Iraq dalla
Siria sono stati condannati a morte.
Bilel Kabaoui, 32 anni, e Mourad Delhomme, 41 anni, si
uniscono agli altri nove cittadini francesi e a un cittadino tunisino già nel
braccio della morte dopo i processi della scorsa settimana. Hanno 30 giorni di
tempo per presentare appello.
Dall'inizio del 2018, l'Iraq ha condannato oltre 500
presunti membri stranieri dello Stato Islamico.
I suoi tribunali hanno condannato molti all’ergastolo e
altri a morte, sebbene nessun membro straniero dell’ISIS sia stato ancora
giustiziato.
La legge irachena prevede la pena di morte, che viene eseguita
mediante impiccagione, per chiunque si unisca a un "gruppo
terroristico" - anche per coloro che non hanno preso le armi.
Un gruppo di eminenti avvocati francesi ha detto il 3
giugno che l'esecuzione dei jihadisti francesi nel braccio della morte sarebbe
un disonore per la Francia.
"Abbiamo assunto un rischio storico, che, se
realizzato, lascerà una macchia indelebile sul mandato del (Presidente)
Emmanuel Macron", hanno detto gli avvocati, tra cui alcuni dei più noti
professionisti legali del Paese come William Bourdon, Henri Leclerc e Vincent
Brengarth.
Significherebbe permettere un "assassinio legale che
è ora vietato dalla maggior parte dei Paesi del pianeta", è scritto nella
lettera aperta, pubblicata sul sito web della stazione radio Franceinfo.
La Francia da tempo insiste affinché i suoi cittadini
adulti catturati in Iraq o in Siria vengano processati dinanzi ai tribunali
locali, pur sottolineando la sua opposizione alla pena capitale in linea di
principio.
SINGAPORE: ASSOLTO NIGERIANO CHE RISCHIAVA L’ESECUZIONE
PER DROGA Un nigeriano che rischiava l’esecuzione a Singapore per aver
importato droga otto anni fa è stato assolto il 27 maggio 2019 dalla Corte
d'Appello.
Tre giudici hanno stabilito che l'accusa non è riuscita a
dimostrare che Adili Chibuike Ejike sapesse che c'erano droghe nella sua
valigia quando è arrivato a Singapore il 13 novembre 2011. Adili aveva 28 anni
quando fu fermato con due pacchetti avvolti col nastro nella sua valigia al
Terminal 3 dell’Aereoporto di Changi. Era arrivato a Singapore da Lagos, in
Nigeria, via Doha, in Qatar.
I due pacchetti furono identificati dalla strumentazione
a raggi X.
Il contenuto dei pacchetti risultò essere metanfetamina.
Adili fu arrestato e nel giugno 2016 fu riconosciuto colpevole di aver
trafficato 1,961 kg di metanfetamina ai sensi della Legge sull'Abuso di Droghe.
Fu condannato a morte circa un anno dopo dal giudice Kan
Ting Chiu, ma fece appello contro la condanna e la sentenza.
CINA: UOMO D’AFFARI GIUSTIZIATO PER GLI STUPRI DI 25
MINORI Un uomo d'affari è stato giustiziato nella provincia centrale cinese di
Henan il 4 giugno 2019 per gli stupri di 25 minorenni - di cui 14 sotto i 14
anni – avvenuti nell’arco di due anni.
L'esecuzione di Zhao Zhiyong, 49 anni, è stato l'ultimo
sviluppo in un caso che ha coinvolto più di 30 vittime - tutte minorenni - di
quattro scuole medie nella contea di Weishi.
Un avviso che la sentenza capitale era stata eseguita nei
confronti dell'ex presidente della Tianyuan Flour Products, nella contea di
Weishi, è stato posto all’esterno della Corte popolare intermedia di Kaifeng.
La corte ha stabilito che Zhao avesse costretto una donna
di nome Li Na a trovare ragazze per lui tra giugno 2015 e gennaio 2017. Alcune
delle vittime a loro volta avrebbero reclutato altre ragazze per Zhao.
Il caso arrivò all'attenzione del pubblico nell'aprile
2017, quando un verbale della polizia, che forniva dettagli schematici dei
reati, trapelò online.
Pochi dettagli del crimine erano emersi fino a quando
l'agenzia di stampa statale Xinhua ha riferito a dicembre che Zhao era stato
processato dalla corte di Kaifeng in ottobre ed era stato condannato a morte.
Li Na ha ricevuto una condanna a morte sospesa e suo
marito Liu Hongyang - che accompagnava le ragazze e avrebbe anche violentato
alcune di loro - è stato condannato a 18 anni di reclusione. Un altro uomo,
Zhou Hexin, che avrebbe fatto sesso con alcune ragazze, è stato condannato a 12
anni di carcere.
Tutti gli imputati, tranne Li, avevano fatto appello, ma
le loro richieste sono state respinte dall’Alta Corte del Popolo di Henan a
dicembre, ha riferito la Xinhua.
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