24 GIUGNO FESTA DI SAN GIOVANNI BATTISTA PATRONO DI FIRENZE
Ancora oggi è possibile individuare in feste popolari e contadine antiche simbologie che riportano a riti lontanissimi che spesso la Chiesa Cristiana ha fatto fatica ad obliterare rendendoli comunque incompatibili con la solennità delle celebrazioni religiose. La notte di San Giovanni, che ricorda la nascita del Battista secondo il calendario cristiano, cade in un periodo particolare dell’anno solare e astronomico, il Solstizio d’estate (21-24 giugno), quando il sole è al suo apogeo, quel momento nel quale ha inizio la stagione estiva e il sole, con il suo potere rigenerante e fecondo, torna a dominare il cielo col suo calore. Una festa della luce quindi, di dominio sul buio e sulla morte che nelle campagne si celebra attendendo il sorgere del sole con falò accesi sulle colline e sui monti, poichè da sempre, con il fuoco, si mettono in fuga le tenebre e con esse gli spiriti maligni, le streghe e i demoni vaganti nel cielo. Nella notte magica attorno ai fuochi si danzava e si cantava per far dissolvere il male e per sconfiggere le tenebre. Il simbolismo connesso al culto di San Giovanni Battista è indissolubilmente legato a quello di Giovanni Evangelista che invece è festeggiato il 27 dicembre, data prossima al Solstizio d’inverno: una data certamente molto significativa per diverse religioni, infatti il 25 dicembre viene festeggiata la nascita di Gesù secondo la tradizione cristiana. Ma tale data venne stabilita convenzionalmente mutuandola dal Mitraismo in quanto i Vangeli non specificavano in modo esplicito una data precisa per tale avvenimento. La celebrazione del 25 dicembre, come commemorazione della nascita di Gesù Cristo viene attestata per la prima volta nel Cronografo romano del 354, redatto sotto papa Liberio, facendo riferimento ad un elenco di feste compilato originariamente nel 336. E questo per poter sostituire la festa del Sol Invictis (il Dies Natalis Solis Invicti), introdotta a Roma nel 274 dall’imperatore Aureliano: ancora oggi in Iran, luogo d’origine dello Zoroastrismo dal cui ambito sicuramente il Mitrasmo proviene, ha luogo la festa del fuoco, la vittoria della luce sulle tenebre, chiamata Chahārshanbe-Sūri nell’ultimo mercoledì di dicembre. I due San Giovanni rappresentano quindi i due solstisti e simbolicamente l’inizio e la fine del ciclo solare: San Giovanni Battista annunciò l’arrivo di Gesù, quindi l’inizio di una nuova era, mentre San Giovanni Evangelista, autore dell’Apocalisse, previde l’avvento del regno escatologico. La posizione della festività legata ai due Santi collocata alla data dei solstizi, conferisce loro dunque un doppio ruolo, spirituale e cosmologico ad un tempo: al Solstizio d’estate inizia il periodo discendente della luce e il Solstizio d’inverno segna invece l’inizio del periodo ascendente. I due san Giovanni, il cui culto si sovrappone e oblitera antichi culti solari legati a contesti molto lontani nel tempo, rappresentano i due solstizi, la nascita e la morte, la luce e il buio, il passato e l’avvenire.
Non va dimenticato inoltre che mentre i Cavalieri Templari riconoscevano nel Battista il loro santo protettore, l’altro importante ordine cavalleresco medievale, quello dei Giovanniti, o Gerosolimitani, in seguito denominati Cavalieri di Rodi e poi di Malta, riconoscevano come santo protettore San Giovanni Evangelista: anch’essi mantenevano vivo in questo modo antichi e mai sopiti culti solari in tempi in cui tali riti avrebbero costituito certamente un’accusa immediata d’eresia e una successiva condanna a morte. Tempo dopo, nel XVIII secolo, nella Massoneria speculativa si ritrovano – eredità dei Rosacroce – importanti analogie con tali culti. La Gran Loggia di Londra venne infatti costituita il 24 giugno del 1717 e le Costituzioni di Anderson furono approvate dalla stessa Gran Loggia il 24 giugno 1721. Secondo le Costituzioni del 1717 (art. XXII) la Gran Loggia doveva riunirsi ogni anno nel giorno di San Giovanni Battista e la festa annuale delle Logge di Londra, di Westminster e dei dintorni doveva essere tenuta ogni anno nel giorno di S. Giovanni Battista o di S. Giovanni Evangelista. Le Logge dei tre gradi simbolici sono dette di San Giovanni e i due Santi erano patroni delle Gilde muratorie in Germania e in Inghilterra. Relativamente ai solstizi, i due San Giovanni rappresentano “il dramma cosmico della morte e della rinascita del Sole che segna nel corso dell’anno l’avvicendarsi delle stagioni e del ciclo della vegetazione.
Lo stesso avvicendarsi di vita e morte, di luce e tenebre, si svolge nel ciclo giornaliero. Osservando che ad ogni morte del Sole, della luce e della vegetazione segue la rinascita, l’uomo deduce che gli tocca la stessa sorte per il valore universale delle leggi cosmiche. In tal senso i Solstizi acquistano anche per l’uomo significati in riferimento al destino della anima oltre che al naturale perpetuarsi della vita sulla Terra”. Festeggiando San Giovanni, prima uno e poi l’altro, era quindi possibile nascondere la celebrazione del culto del Sole, nell’apogeo estivo e nel momento in cui d’inverno si trova nel punto più basso dell’orizzonte ma che rappresenta anche il primo giorno della sua ascesa nel cielo per riconquistarlo, come negli antichi culti pagani. Celebrando i solstizi queste Confraternite veneravano dunque Madre Natura e il Sole, come gli iniziati in ogni tempo. Furono i Rosa-Croce a lasciare alla Massoneria Speculativa, da essi immaginata e costituita sulle teorie delle remote istituzioni iniziatiche, il patronato dei due San Giovanni, tuttora invocati all’apertura dei lavori massonici, in quasi tutte le Logge del mondo. Adottando il patronato dei due Santi Giovanni Battista e Giovanni Apostolo, appare evidente che la scelta non fu solo di tipo religioso, ma anche pagano: i due patroni delle Logge massoniche si festeggiavano – e si festeggiano ancora oggi – al solstizio d’estate e quello d’inverno, e quindi in questo modo si teneva vivo il Culto Solare, fondamento di tutte le vecchie teogonie.
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