Doveva iniziare il 4 giugno
la discussione dell’articolato della legge sull’eutanasia, eppure ancora oggi non è
presente un testo base e gli scontri all’interno
del “Comitato ristretto” delle Commissioni Giustizia e Affari
Sociali sono sempre più forti sia all’interno della maggioranza,
tra Lega e M5S, sia tra chi potrebbe creare una maggioranza
alternativa all’interno delle Commissioni, ossia M5S e PD.
Quattro le proposte di legge depositate: oltre a quella popolare, altre tre proposte
presentate da gruppo Misto, LeU e M5S (qui il dettaglio).
E’ stata annunciata una proposta della Lega, ancora non depositata,
mentre sono assenti le proposte -e quindi le posizioni- di Forza
Italia, Fratelli d’Italia e Partito Democratico.
Mentre in Parlamento i
partiti non riescono a trovare un accordo, il giornalismo italiano
- ad eccezione di pochissime e lodevoli testate - ha contribuito a
disorientare l’opinione pubblica riempiendo le
prime pagine di giornali e tg con una fake news: quella che
ha visto protagonista Noa Pothoven, 17enne olandese con
grave depressione e anoressia a seguito di violenza sessuale.
Riguardo al suo decesso si è parlato di
“eutanasia”, senza alcun fondamento. Nel 2018 le
commissioni olandesi avevano infatti rigettato la sua richiesta di
trattamento eutanasico, tanto che lei stessa dichiarò: “La domanda è stata
rifiutata perché sono troppo giovane e avrei dovuto prima
affrontare un percorso di recupero dal trauma psichico fino ad
almeno 21 anni“. Noa ha invece interrotto nutrizione e
idratazione, lasciandosi di fatto morire, possibilità contemplata
anche in Italia dove qualsiasi persona che rifiuta nutrimento e
idratazione non può essere costretta da alcuna autorità
all’idratazione e nutrizione forzata, a meno di Trattamento
Sanitario Obbligatorio.
Nonostante lo svelamento
della fake news da parte di Marco Cappato e le successiva smentite
dei giornali, la
strumentalizzazione politica di questa tragica vicenda non ha di
certo aiutato il Parlamento e la società italiana.
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