IL SILENZIO DI RATZINGER
La figura del Papa emerito Benedetto XVI incombe nell'aspra polemica innescata dalle accuse lanciate contro PAPA FRANCESCO al Vaticano dall'arcivescovo C.M. VIGANO'. Lo scrive il Washington Post in un lungo articolo, nel quale si afferma che sono state le stesse dimissioni di Papa Ratzinger nel 2013 a rendere possibile il clima di questi giorni. Secondo gli osservatori e gli 'insider' vaticani, "è difficile immaginare" una lettera come quella resa pubblica da Viganò, nella quale si chiedono le dimissioni di Francesco, "senza che Benedetto creasse la possibilità che i papi moderni possano lasciare il proprio incarico prima della morte".
Ma non solo, nonostante i suoi sforzi per rimanere al di fuori dello scontro tra fazioni all'interno della Chiesa, scrive il Post, "Benedetto è stato usato come un simbolo di resistenza dai tradizionalisti che si oppongono al papato riformista di Francesco". Ecco allora, che il silenzio di Benedetto viene interpretato a seconda degli schieramenti, pro o contro Papa Francesco. Un silenzio reiterato anche in questi giorni, come confermato dal rifiuto del suo segretario personale, l'arcivescovo Georg Ganswein, di rispondere alle domande del Post sulla lettera di Viganò, che chiama in causa anche Benedetto, pur avendo nei suoi confronti un atteggiamento "più benevolo" rispetto a quello riservato all'attuale Pontefice.
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