lunedì 10 aprile 2017

Consip, capitano dei carabinieri accusato di aver falsificato
gli atti contro Tiziano Renzi



Convocato dai pm, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Non c’è quindi alcuna prova che Alfredo Romeo, tuttora in carcere per corruzione di un funzionario della Consip, Un capitano del Noe, è inquisito dalla Procura di Roma perché avrebbe manipolato gli atti dell’inchiesta Consip. L’ufficiale Gianpaolo Scafarto è indagato per falso e è stato convocato in procura ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. In particolare avrebbe attribuito a Alfredo Romeo – tuttora in carcere per corruzione di un funzionario della Consip – la frase: «Renzi, l’ultima volta che l’ho incontrato» riferita a Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo. Il procuratore Giuseppe Pignatone e il sostituto Mario Palazzi hanno disposto l’analisi di tutti i nastri e hanno scoperto che in realtà quella frase era stata pronunciata dall’ex parlamentare Italo Bocchino. Dunque, a differenza di quanto sostenuto nell’informativa trasmessa ai pubblici ministeri, non c’è alcuna prova che Romeo e Renzi si siano incontrati. «Sarebbe facile per me dire, essendo in corso una indagine per falso, ”eh avete visto”, niente di tutto questo. Io chiedo che tutti abbiano la più totale fiducia nella magistratura. si sia incontrato con il padre dell’ex premier. Renzi.


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