Enrico Falqui (Frattamaggiore, 12 ottobre 1901 – Roma, 16 marzo 1974) è stato uno scrittore e critico letterario italiano.
Nato nell'entroterra napoletano da genitori sardi, non aveva lauree o altri titoli, e tuttavia fu autore di diversi saggi e importante curatore di bibliografie e antologie. Fu redattore-capo, dal 1929 al 1936 della rivista "L'Italia Letteraria", collaborando anche con numerose altre riviste, tra cui "Humanitas", "Circoli" (di cui fu condirettore con Adriano Grande), "Quadrivio", "Pegaso", "Pan", "Primato", "Nuova Antologia", "Oggi" e diverse altre.
Nel 1930 compilò l'antologia Scrittori nuovi, curata insieme a Elio Vittorini. Dal 1935 ebbe sodalizio affettivo e artistico con la scrittrice Gianna Manzini. Collaborò anche a una raccolta di lessico marinaro (con Angelico Prati) in Dizionario di marina medievale e moderna (1937). Anche durante la seconda guerra mondiale (quando scrisse sulla "Gazzetta del Popolo" di Torino), e subito dopo (scrivendo su "Risorgimento Liberale") continuò a difendere il valore della letteratura italiana del XX secolo. Curò poi dal 1948 la terza pagina de "Il Tempo". Le 10 serie di volumi Novecento letterario raccolgono la gran parte dei suoi interventi, ricchi di segnalazioni e scoperte. Fu, soprattutto per Dino Campana e Curzio Malaparte, scopritore di inediti e curatore di riferimento.
Nel periodo di collaborazione a "L'Italia Letteraria" scoprì e coinvolse come illustratore il pittore Scipione, la corrispondenza con il quale pubblicò nel 1943. Era stato in precedenza consulente della casa editrice Carabba di Lanciano. Diresse poi diverse collane tra le quali "Il centonovelle" per Bompiani, "Opera prima" per Garzanti e "II nuovo filo di Arianna" per Vallardi. Curò gli indici di riviste storiche e le edizioni di opere di autori quali Bruno Barilli, Gasparo Gozzi, Enrico Pea, Scipione (Carte segrete, 1943), Lorenzo Magalotti, Alberto Cecchi (La parete di cristallo , scritti teatrali, 1943), Didimo Chierico, Torquato Tasso, Igor Man, Lina Pietravalle, Nino Savarese, Corrado Govoni, Giuseppe De Robertis, Vincenzo Cardarelli, oltre ai citati Campana e Malaparte.
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