nessuno tocchi caino
NO ALLA PENA DI MORTE
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : IRAN: IMPICCATO PER UN OMICIDIO COMMESSO A 15 ANNI 2. NEWS FLASH: AFGHANISTAN: TRE IMPICCATI PER
L’OMICIDIO DI UN BAMBINO 3. NEWS FLASH:
USA: 53.000 CONDANNATI ALL’ERGASTOLO SENZA CONDIZIONALE 4. NEWS FLASH: ARABIA SAUDITA: GIUSTIZIATI DUE
NIGERIANI PER DROGA 5. NEWS FLASH:
YEMEN: TRE CONDANNE A MORTE PER SPIONAGGIO 6.
I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
IRAN: IMPICCATO PER UN OMICIDIO COMMESSO A 15 ANNI
30 gennaio 2018: Le autorità iraniane hanno giustiziato
un giovane condannato per omicidio che aveva solo 15 anni al momento del suo
presunto crimine.
Amnesty ha appreso che il ventiduenne Ali Kazemi è stato
impiccato in prigione nella provincia di Busher. La sua esecuzione è stata
programmata e portata avanti senza alcun preavviso dato all'avvocato di Kazemi,
un requisito previsto dalla legge iraniana.
Ieri, alla famiglia di Kazemi era stato detto che la sua
esecuzione era stata programmata per il giorno successivo e che sarebbe dovuta
andare alla prigione di Busher la sera per un'ultima visita. Tuttavia, la
stessa sera, alla famiglia fu detto che l'esecuzione era stata fermata. Oggi,
le autorità hanno telefonato alla famiglia per rassicurarla che l'esecuzione
non era avvenuta. Tuttavia, a mezzogiorno di oggi, alla famiglia di Kazemi è
stato improvvisamente detto che l'esecuzione era appena stata eseguita.
Kazemi era stato condannato a morte in relazione al
fatale accoltellamento di un uomo durante uno scontro nel marzo 2011. Aveva 15
anni all’epoca in cui è stato commesso il crimine.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
AFGHANISTAN: TRE IMPICCATI PER L’OMICIDIO DI UN BAMBINO
28 gennaio 2018: Le autorità di Kabul hanno impiccato tre
rapitori e assassini di un bambino di 12 anni in un caso di sequestro a scopo
di riscatto, lo scorso anno nella città.
Fonti di sicurezza informate hanno riferito che le tre
persone sono state impiccate nella prigione di Pul-e-Charkhi di Kabul.
Le fonti hanno aggiunto che i tre uomini erano stati
condannati a morte dai tribunali competenti e le sentenze sono state applicate
oggi.
Il dodicenne Abbasin fu rapito a Kabul circa due anni fa
da un gruppo di rapitori che chiedevano una grossa somma di riscatto per la sua
liberazione.
Funzionari della Direzione Nazionale della Sicurezza
hanno reso noto alla fine di aprile 2016 che gli agenti dell'intelligence
afghana avevano arrestato un gruppo di 5 sequestratori coinvolti nell’omicidio
di Abasin.
L’omicidio del bambino scatenò la rabbia dei cittadini
afghani tra le preoccupazioni per i rapimenti a scopo di riscatto aumentati
negli ultimi mesi.
Secondo i rapporti, i rapitori avevano inizialmente
tagliato un dito di Abasin e chiesto centomila dollari americani per la sua
liberazione.
USA: 53.000 CONDANNATI ALL’ERGASTOLO SENZA CONDIZIONALE
29 gennaio 2018: I detenuti condannati all’ergastolo
senza condizionale negli Usa sono più di 53.000, 108.000 ergastolani “normali”,
e 44.000 ergastolani “de facto”. Uno studio ed un articolo permettono di fare
il punto sull’ergastolo senza condizionale negli Usa. Con i dati aggiornati
alla fine del 2016, i detenuti condannati a LWOP (Life With Out Parole) erano
53.290.
Li ha censiti un rapporto di The Sentencing Project:
Still Life: America’s Increasing Use of Life and Long-Term Sentences,
pubblicato il 3 maggio 2017.
Gli “ergastolani” vengono divisi in tre categorie: quelli
che non usciranno mai in libertà condizionale (LWOP, Life With Out Parole),
quelli che potrebbero prenderla (LWP, Life With Parole. Di solito nei vari
stati il termine minimo di pena da scontare prima di poter chiedere la libertà
condizionale è 25 anni), e quelli “Virtual”, ossia “de facto” o “virtuali”,
persone formalmente non condannate all’ergastolo, ma a pena talmente alte, e
con la possibilità di libertà condizionale “non prima di 50 anni” da essere
equivalenti all’ergastolo.
Il rapporto di Sentencing Project conta, come abbiamo
visto, a fine 2016, 53.290 ergastolani “LWOP”, 108,667 ergastolani “LWP”, a
44,311 ergastolani “Virtual”.
In totale sono 206,268 I detenuti che stanno scontando
questi 3 tipi di pena.
Questo numero è quadruplicato dal 1984 ad oggi.
Per i tre tipi di ergastoli intesi complessivamente, Il
48,3% dei detenuti sono afroamericani, il 32,4% bianchi, e il 15,7% ispanici.
Tra la popolazione normale (poco più di 325 milioni), i bianchi sono circa il
50%, i neri sono il 13% e gli ispanici il 16%. Per i tre tipi di ergastoli
intesi complessivamente, 12.000 hanno commesso i loro reati quando erano
minorenni. Dei 12.000 condannati per reati commessi da minorenni, 2.300 stanno
scontando l’ergastolo senza condizionale. Più di 17.000 persone stanno
scontando uno dei 3 ergastoli per reati non violenti. 3.200 persone stanno
scontando un ergastolo senza condizionale per reati non violenti. Di questi,
l’80% per reati di droga. Di questi ergastolani LWOP per reati “minori” il 65%
sono afro-americani, il 18% bianchi e il 16% ispanici. Secondo la ACLU
(American Civil Liberties Union) la sproporzione di neri condannati agli
ergastoli, e la ancora più alta sproporzione di neri condannati per reati non
violenti è prov a di “gravi disparità
razziali”.
Alcune persone stanno scontando l’ergastolo per reati
come il furto di benzina da un furgone, o furto in negozio. Questo avviene nei
casi di persone considerate “delinquenti abituali”.
In California è in vigore una legge cosiddetta “dei tre
colpi” ("three-strikes law"), che porta all’ergastolo una persona che
viene condannata per tre reati. Molti casi riguardano persone che hanno
commesso solo piccoli furti. Come è noto, la Corte Suprema degli Stati Uniti in
diverse occasioni ha confermato la costituzionalità di pena molto lunghe (anche
l’ergastolo senza condizionale, o l’ergastolo con la condizionale non prima di
50 anni, per reati minori, come i furti.
I detenuti condannati a LWOP sono così suddivisi tra gli
stati: Florida (8,919 LWOP), Pennsylvania (5,398), California (5,090),
Louisiana (4,875), Sistema Federale (3,861), Michigan (3,804), Illinois
(1,609), Alabama (1,559), Mississippi (1,470), North Carolina (1,387), Virginia
(1,338), Georgia (1,243), Missouri (1,144), South Carolina (1,117),
Massachusetts (1,018), Oklahoma (887), Texas (798), Iowa (670), Colorado (667),
Arkansas (637), Washington (622), Nevada (569), Ohio (560), Arizona (504),
Delaware (435), Maryland (338), Tennessee (336), West Virginia (286), New York
(275), Nebraska (265), Wisconsin (225), South Dakota (174), Minnesota (130),
Idaho (126), Indiana (123), Oregon (118), Kentucky (111), New Hampshire (83),
New Jersey (77), Connecticut (73), Maine (64), Utah (64), Hawaii (55), Montana
(47), Wyoming (35), Rhode Island (31), North Dakota (30), Kansas (28), Vermont
(14), New Mexico (1), Alaska (0, l’Alaska è l’unico stato Usa che non prevede
l’ergasto lo senza condizionale).
Il sistema federale ha abolito la libertà condizionale
per qualsiasi reato (federale) commesso dopo il 1° dicembre 1987, quindi tutti
gli ergastoli sono “senza condizionale”.
A livello nazionale, 6.781 donne stanno scontando uno dei
3 ergastoli. Questa cifra rappresenta il 3,5% di tutti gli ergastolani. Donne
condannate a uno dei 3 ergastoli sono numerose soprattutto in California (il
19,8% del totale, e 182 a LWOP) e in Texas (9,9%). Gli ergastoli senza
condizionale non impediscono la concessione di eventuali gesti di clemenza. Nei
vari stati devono essere firmati dal Governatore, nel sistema federale dal
presidente degli Stati Uniti. Un articolo comparso sulla rivista Time (Garrett,
The Moral Problem of Life-Without-Parole Sentences, 26 ottobre 2017), integra
alcuni dati. Garrett , professore alla University of Virginia, afferma che gli
Stati stanno appena iniziando a ripensare alla necessità di condanne così
lunghe. Il governatore della California Jerry Brown, ad esempio, ha concesso la
libertà condizionale a migliaia di ergastolani, anche per reati violenti.
Secondo un rapporto dell’Amministrazione Penitenziaria
della California (CDCR’S Lifer Report Series, “Lifer Parolee Recidivism
Report”, gennaio 2013) la recidiva tra coloro che hanno ottenuto la
condizionale è molto bassa e marcatamente inferiore a quello dei detenuti
liberati a fine pena.
Per la maggior parte degli ergastolani, nessun avvocato
esaminerà attentamente i fatti dei loro casi. Come ha affermato il defunto
giudice della Corte Suprema Antonin Scalia in un parere del 2015, "La
realtà è che per un imputato innocente è infinitamente meglio essere condannato
a morte che all’ergastolo” perché un condannato a morte ha dei diritti, ad
esempio l’assistenza legale, che lo accompagnano fino all’ultimo, diritti che
invece cessano dopo i normali ricorsi in corte d’appello per i condannati a
pene detentive. Forse un giorno la Corte Suprema degli Stati Uniti
riconsidererà molte delle condanne LWOP emesse nel paese. Ad esempio, da tempo
gli avvocati stanno attaccando l’ergastolo LWOP per i minorenni, e una prima
limitazione è contenuta nella sentenza del 2016 “Montgomery v. Louisiana”, in
cui la Corte ha ritenuto che i reati di un minorenne devono riflettere
"l'incorruttibilità permanente" e che tali condanne dovrebbero essere
riservate solo
"i trasgressori
più rari."
ARABIA SAUDITA: GIUSTIZIATI DUE NIGERIANI PER DROGA
27 gennaio 2018: Due cittadini nigeriani sono stati
giustiziati di recente in Arabia Saudita per reati legati alle droghe.
Le autorità carcerarie saudite hanno confermato che altri
circa 15 nigeriani sono in attesa di processo nel paese del Medio Oriente.
I due giustiziati recentemente sono stati identificati
come Ibrahim Ciroma e Maimidu Issah, entrambi provenienti dalla Nigeria
settentrionale.
La fonte della prigione ha precisato che uno è stato
impiccato il 23 gennaio, mentre l'altro ha affrontato il cappio del boia il 25
gennaio.
L'esecuzione dei due nigeriani è arrivata quasi due
settimane dopo che una fonte carceraria a Medina ha fatto trapelare i nomi di
15 nigeriani che sono attualmente nel braccio della morte nella prigione della
città, in attesa di essere giustiziati da un momento all'altro.
YEMEN: TRE CONDANNE A MORTE PER SPIONAGGIO
31 gennaio 2018: Il tribunale penale di Sana'a ha
condannato a morte tre persone e incarcerata un’altra con l'accusa di
spionaggio a favore della coalizione a guida saudita.
Secondo il verdetto della corte, Saeed Mahfoud, Asma'a
Matir al-Omisi e Ahmed Abdullah Bawazir sono stati condannati a morte, mentre
Mater Mohammed al-Omisi è stato condannato a 15 anni di carcere, a partire
dalla data del suo arresto.
I condannati sono stati accusati di spionaggio e
collaborazione con i paesi della coalizione a guida saudita, nonché di gestire
nel Paese reti per reclutare mercenari a favore degli Emirati Arabi Uniti.
Lo Yemen è stato sottoposto quotidianamente a
bombardamenti guidati dall'Arabia Saudita dal 26 marzo 2015, col sostegno di
Stati Uniti e Regno Unito.
Gli attacchi aerei hanno ucciso migliaia di civili e
feriti molti altri, secondo le Nazioni Unite.
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