E' VENUTO A MANCARE IL MAESTRO MARIO CACIOTTI.
Noto che a SESTO FIORENTINO questa triste notizia è passata quasi del tutto inosservata. Purtroppo per molti Sestesi l'arte e la cultura sono cose estremamente marginali da non prendere troppo in considerazione. Per questo straordinario pittore non sono state prese iniziative in vita figuriamoci se interessa da morto. Vogliamo far contenti gli abitanti della ridente cittadina della piana ? Allora parliamo di budella, pollo fritto ! Ma di pittura e pittori...... via lasciamo perdere son cose che interessano solo a pochi sfigati.
Per far capire l'importanza del maestro qui di seguito riporto alcuni stralci della sua biografia.
Nato a Calenzano il 24 settembre del 1923, Mario Caciotti si diploma in disegno tecnico alla Scuola Industriale Leonardo Da Vinci di Rifredi dove è allievo di Oreste Zuccoli.
Nel 1941, entrato come disegnatore alle Officine Meccaniche Galileo, comincia a dipingere: lo incoraggiano alcuni colleghi, anch'essi interessati alla pittura, poi i fratelli Ennio e Gino Pozzi con i quali espone a Villa Guicciardini, e Umberto Mannini.
Deve però alternare ai pennelli altre attività: trasferitosi a Sesto Fiorentino, aiuta il padre, trasportatore, e negli anni cinquanta modella e produce sculture ceramiche.
Dal 1960 può dedicarsi completamente alla pittura. Fino al '70 partecipa, spesso con riconoscimenti a numerosi premi e mostre collettive regionali e nazionali: a Firenze nel 1961 ("Mostra Nazionale del Ritratto e Mostra Nazionale arte e sport"), a Roma nel 1964 ("I Rassegna Nazionale di Arti Figurative" - Palazzo delle Esposizione), a Milano, a Piacenza e a Bologna nel 1968 ("Mostra Nazionale Arte Sacra" - Antoniano), a Roma 1967 (III Rassegna Nazionele di Arti Figurative - Palazzo delle Esposizioni), a Dizzasco 1968 (Biennale d'Arte Sacra).
La prima presonale risale al 1958 nella Galleria Proconsolo, a Firenze; ne seguira poi una successiva a Sesto Fiorentino nel 1962. Nel 1972 è accolto da Giovanni March nel gruppo Toscana Arte di Livorno.
Esegue in più occasioni opere di destinazione pubblica, come il grande pannello con ‘Interno notturno di bar‘ oggi ad Espelkamp, e di soggetto religioso, fra le quali la ‘Natività‘ nella Chiesa di S. Giuseppe Artigiano di Sesto Fiorentino; la ‘Via Crucis‘ nella Sacra Famiglia di Prato; l'‘Ultima Cena‘ per la Chiesa dell'Ascensione del signore di Firenze; ancune tele che, per volontà di monsignor Antonio Innocenti, arredano la sede del Ss.mo Sacramento in Vaticano; la ‘Via Crucis‘ nel portico del Santuario di Boccadirio.
Nel 1941, entrato come disegnatore alle Officine Meccaniche Galileo, comincia a dipingere: lo incoraggiano alcuni colleghi, anch'essi interessati alla pittura, poi i fratelli Ennio e Gino Pozzi con i quali espone a Villa Guicciardini, e Umberto Mannini.
Deve però alternare ai pennelli altre attività: trasferitosi a Sesto Fiorentino, aiuta il padre, trasportatore, e negli anni cinquanta modella e produce sculture ceramiche.
Dal 1960 può dedicarsi completamente alla pittura. Fino al '70 partecipa, spesso con riconoscimenti a numerosi premi e mostre collettive regionali e nazionali: a Firenze nel 1961 ("Mostra Nazionale del Ritratto e Mostra Nazionale arte e sport"), a Roma nel 1964 ("I Rassegna Nazionale di Arti Figurative" - Palazzo delle Esposizione), a Milano, a Piacenza e a Bologna nel 1968 ("Mostra Nazionale Arte Sacra" - Antoniano), a Roma 1967 (III Rassegna Nazionele di Arti Figurative - Palazzo delle Esposizioni), a Dizzasco 1968 (Biennale d'Arte Sacra).
La prima presonale risale al 1958 nella Galleria Proconsolo, a Firenze; ne seguira poi una successiva a Sesto Fiorentino nel 1962. Nel 1972 è accolto da Giovanni March nel gruppo Toscana Arte di Livorno.
Esegue in più occasioni opere di destinazione pubblica, come il grande pannello con ‘Interno notturno di bar‘ oggi ad Espelkamp, e di soggetto religioso, fra le quali la ‘Natività‘ nella Chiesa di S. Giuseppe Artigiano di Sesto Fiorentino; la ‘Via Crucis‘ nella Sacra Famiglia di Prato; l'‘Ultima Cena‘ per la Chiesa dell'Ascensione del signore di Firenze; ancune tele che, per volontà di monsignor Antonio Innocenti, arredano la sede del Ss.mo Sacramento in Vaticano; la ‘Via Crucis‘ nel portico del Santuario di Boccadirio.
Nel 1985 le sue tele sono presenti, accanto a quelle di Mannini e dell'amico Otello Fratoni, alla mostra "Cinque pittori di calenzano", organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Calenzano, a cura di Alessandro Parronchi e Giancarlo Gentilini.
Nel 1988 sotto il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Prato, espone 40 opere nella sala Medievale S. Jacopo a Prato; nel 1990 tiene una personale presso il Palazzo Pretorio di Sesto Fiorentino. Esce nel 1996 la monografia curata da Giancarlo Gentilini, accolta nelle biblioteche dei musei Pecci di Prato, MoMA di New York, e Prado di Madrid.
Nel 2006 il Comune di Calenzano organizza e ospita una mostra personale dal titolo "Genius Loci", grazie alla quale Caciotti sarà conosciuto dal curatore del Contemporary Folk Art Hurm Museum di Savannah, in Georgia; la struttura accoglierà nel 2008, in maniera permanente, una ventina di opere dell'artista.
Nello stesso anno e per volontà degli stessi curatori, è uno dei protagonisti di una mostra itinerante intitolata "Tuscany and its People" che durerà due anni e si sposterà all'interno di importanti musei negli Stati Uniti, da Maiami a New York e Philadelphia.
Nel 2008 vengono esposti una serie di dipinti, che hanno per tema le "bestie feroci". al Museo della Specola di Firenze. Nel 2009 presso la Sala delle Colonne di Pontassieve si tiene la personale del pittore fiorentino intitolata "Un naif espressionista".
Sempre il Comune di Calenzano ospita dal 2010 una mostra permanente di disegni e dipinti nel palazzo comunale e nella stessa sala consiliare.
Voglio ricordare che un opera del maestro CACIOTTI si trova in quel piccolo ed insignificante museo chiamato " GLI UFFIZI"
Oggi il giornale LA NAZIONE in un breve articolo a firma di una autorevole giornalista ha dato la notizia della scomparsa del maestro Caciotti che è stato definito " L'ULTIMO DEGLI IMPRESSIONISTI" al che mi son cadute le braccia e qualcosa d'altro. Io consiglierei l'autorevole giornalista di rinfrescare un po' le sue nozioni sulla storia dell'arte.
Pubblico alcune opere del maestro di ispirazione tipicamente impressionista sic
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