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Mancano
24 giorni alle elezioni e mentre l'Italia è giustamente stregata da Sanremo noi continuiamo con la campagna
elettorale.
Qualcuno di voi mi ha scritto: qual è il vero obiettivo del PD? Diciamolo con forza: noi vogliamo arrivare primi. Punto. Vogliamo essere il primo partito, vogliamo essere il primo gruppo parlamentare. La partita per il primo posto sul proporzionale, che assegnerà la grande maggioranza dei seggi, non riguarda Berlusconi e neppure Salvini. È una sfida a due, tra noi e i Cinque Stelle. Nonostante tutti gli attacchi di questi giorni (dagli attacchi in rete di queste ore al folle che, a Macerata, non solo ha ferito sei persone ma ha sparato ad altezza d'uomo anche alla nostra sede), il PD è il vero punto di riferimento di chi vuole andare avanti. Di chi non vuole fermarsi. Il PD è la vera forza tranquilla di questo Paese. E quella che un tempo si chiamava maggioranza silenziosa degli italiani lo sa perfettamente. Abbiamo le idee chiare su che cosa va fatto e qui trovate il volantino che andrà in cinque milioni di copie in giro per l'Italia. Gli altri lanciano promesse a vanvera, noi abbiamo un progetto concreto. Gli altri promettono miracoli, noi abbiamo dalla nostra i risultati. A livello nazionale, ma anche in tanti comuni. Prendo un esempio a caso, tra i tanti che si stanno muovendo in queste ore: il segretario provinciale del PD di Parma, Nicola Cesari, è sindaco a Sorbolo e questo è il materiale che sta facendo girare nel suo comune. Dico a tutti i sindaci: forza, tutti al lavoro, tutti insieme. *** La partita per il primo posto è a due, dicevo. Non c'è nessun altro che possa insidiare il primato o del Movimento Cinque Stelle o del Partito Democratico come primo partito, come primo gruppo parlamentare. Mettendosi insieme Salvini e Berlusconi, che pure litigano su tutto, adesso anche sul condono, sono competitivi sui collegi (un terzo dei seggi), ma non potranno mai essere il primo partito. E allora diciamolo con forza. La sfida è con il Movimento Cinque Stelle (su cui segnalo questo articolo di Claudio Cerasa). Loro vogliono una campagna elettorale giocata nel fango. Noi no. Ma se vogliono stare sul fango dobbiamo rispondere colpo su colpo. Abbiamo molti argomenti:
I
grillini sono questo. Un partito che insulta gli italiani come ha fatto ieri
Alessandro Di Battista (ha detto che vede gli italiani
"rincoglioniti", perfetto il commento di Bonifazi qui). Ma noi dobbiamo rilanciare sull'idea
di Italia che abbiamo, sulla visione alta.
Io voglio fare una campagna elettorale parlando di Pompei e delle colonnine elettriche, di Industria 4.0 e di fondi per la non autosufficienza, di diritti e di capitale umano. Ma nessuno deve scambiare la nostra responsabilità con la paura: se vogliono il fango, risponderemo colpo su colpo. Quindici su quindici come dicono i tennisti. Cosa vi chiedo:
Grazie, grazie di cuore a tutti. Come dico oggi in una intervista a La Nazione grazie è la parola più bella in politica. Anche se la usano in pochi :-) Intanto alcuni appuntamenti pubblici di queste ore. Oggi 8 febbraio
Domani 9 febbraio
Sabato 10 febbraio
Domenica 11 febbraio
Lunedì 12 febbraio
Pensierino della Sera. Su Macerata abbiamo detto fin dal primo giorno che la nostra posizione è quella di abbassare i toni, come ha giustamente evidenziato il sindaco della città, il nostro bravo Romano Carancini. Qui trovate il mio post. Vedo che qualcuno continua a soffiare sul fuoco, in modo irresponsabile. Una piccola proposta, allora. Nei tavolini che faremo in questo fine settimana, consegnando il materiale dei cento passi concreti e dei candidati, chiedo a tutti i dirigenti del PD di raccogliere l'appello del segretario di Reggio Emilia, la città del Tricolore. Mi piacerebbe che in ogni tavolino del PD, questo fine settimana, accanto alla bandiera del PD ci fosse un Tricolore. Perché la bandiera nazionale rappresenta tutti noi e non un potenziale killer neofascista che si copre le spalle con quella bandiera. Il tricolore è di tutti ma non dei potenziali killer neofascisti. Sabato saremo nelle piazze con i nostri volantini (#banchettiPD). E con il Tricolore. Senza polemiche, perché il Tricolore è di tutti. Ma senza lasciarlo a chi lo infanga, lo insulta, lo strumentalizza. Viva l'Italia, amici. E adesso andiamo a vincere. Possiamo e dobbiamo essere i primi. Avanti! Un sorriso, Matteo Qui la app |
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giovedì 8 febbraio 2018
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