giovedì 8 febbraio 2018

      misteri    fiorentini     
un assaggio.....................................

................---Giovanna continuava a passeggiare nervosamente per l’ampia sala ancora indignata per l’affronto che aveva dovuto subire, gli occhi gli si riempivano di lacrime ma il suo alto status gli impedivano di mostrarsi debole e poi c’erano quelle due piccoli serpi che con la scusa di servirla la tenevano d’occhio riferendo tutto ciò che ella faceva al signor Francesco de’ Medici sue sposo.
Quando si accorse che le due ancelle la stavano guardando  in modo falsamente pietoso ed anche con una punta di malcelato disprezzo.
Ella gli si rivolse in modo ancor più furente:
-Cosa avete da guardarmi voi piccole sgualdrine,……lo sapete chi sono vero? Ricordatevi che il mio nome è Giovanna d’Austria della potente famiglia degli Asburgo e che la vostra inutile vita è mia e potrei mandarvi a morte in qualsiasi momento per aver tradito la mia fiducia……..e poi……si e poi credete che io non sia a conoscenza che anche voi siete passate più volte dal letto di mio marito?
Le due si strinsero ancor più forte temendo ancor di più una imminente vendetta della loro irascibile padrona.
Giovanna recuperò un minimo di auto-controllo e avviandosi verso la porta esclamò:
Ho bisogno di dire le orazioni della mattina, pregherò la Vergine per i miei ed i vostri peccati ……..così dicendo si diresse a passi decisi verso la Cappella di Palazzo che a suo tempo era stata allestita per sua suocera, seguita prudentemente  a debita distanza dalle sue Dame di Compagnia.
Il paggio MASO che fine aveva fatto ? si domanderanno i miei quattro lettori…….. Lo avevamo lasciato che usciva frettolosamente acciaccato ma ricco di una bella moneta d’oro dalla stanza della sua furente padrona.
Raggiuse il posto di guardia e si stava avviando ad uscire dal palazzo quando un milite che era a capo di quella piccola guarnigione lo chiamò:
-Ehi MASO….piccola sgualdrina dove ti conducono codesti passi frettolosi ?
-Non son affari che ti riguardano!!!!! Gli rispose con voce stizzosa.
Il capo guardia chiamò gli altri suoi compari.
-Venite a vedere che bella donzella sta passando davanti ai nostri alloggi!
Accompagnando queste parole con una grassa, fragorosa ed oscena risata.
-Maso! gridarono in coro questi omacci- Maso dove vai così di corsa torna in dietro che ti facciamo vedere le nostre grosse spade degne……..degne del tuo delicato fodero!
Anche queste oscenità furono accompagnate dalle solite sguaiate risa.
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Maso si fermò e girandosi di scatto cominciò a battere in modo isterico un piede sullo sconnesso selciato e rivolgendosi verso questi brutti ceffi con una voce sempre più in falsetto:
-Ora basta brutti…….. brutti figli di cagne,…….. figli di prostitute del demonio, voi che non vedete acqua dal tempo del Grande Diluvio ed il puzzo che spanrgete attorno….. allontanerebbe per il disgusto anche tutti i diavoli dell’inferno! Lasciatemi in pace non sono pane per i vostri……..i vostri denti marci !
Così disse ed una volta uscito dal grande portone si ritrovò nella piazza antistante il palazzo,  inondata dai raggi di un sole oramai alto sull’orizzonte. Si toccò la fronte ancora dolorante a causa dell’incidente che gli era capitato……..ma…… ma tutto ciò era acqua passata ed  ora c’era da spendere il bello, lucente, prezioso Ducato fatto di vero e sincero oro. Che fare ? I bei giovanottoni che giungono dal contado a vendere i prodotti della terra saranno sicuramente arrivati. Quelli sì che sono dei veri maschi, questo pensiero fu accompagnato da un lascivo risolino. Completamente rinfrancato, già pregustava le  intense delizie che lo stavano attendendo, si avviò  ancheggiando in modo vistoso alla volta del mercato vecchio.
guido michi



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