mercoledì 28 febbraio 2018

GALLERIA DEGLI UFFIZI FIRENZE APRONO LE SALE DELLA COLLEZIONE CONTINI BONACOSSI CON UN CAPOLAVORO DEL BERNINI

La galleria degli UFFIZI FIRENZE ha inaugurato il 28 febbraio una nuova parte del suo percorso museale. Dopo le sale inaugurate la scorsa settimana, dedicate a Caravaggio e ai pittori del Seicento, questa volta vengono aperte al pubblico quelle dove è possibile ammirare la collezione d'arte Contini Bonacossi, dove spiccano, tra gli altri, la "Madonna della neve" del Sassetta, il "San Girolamo" di Giovanni Bellini, la pala del Bramantino, il "Ritratto di Giuseppe da Porto col figlio" del Veronese e un capolavoro assoluto di Gian Lorenzo Bernini, ovvero la scultura in marmo del "San Lorenzo martirizzato" che, come spiegato da Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, “è il capolavoro più fiorentino del Bernini, che nella posa del santo adagiato sulla graticola rievoca le sculture di Michelangelo sui sarcofagi della Sagrestia Nuova, giustappunto nella chiesa di San Lorenzo”.


La grande raccolta d'arte, realizzata dal conte Alessandro Contini Bonacossi (1878-1955) e da sua moglie Vittoria, fu donata allo Stato italiano nell'immediato dopoguerra, ma acquisita solo nel 1969, grazie a un decreto appositamente studiato e firmato dall'allora presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. La collezione divenne proprietà delle Gallerie Fiorentine.

La donazione comprende 144 opere tra cui 35 dipinti, con opere importanti del Sassetta, Giovanni Bellini, Cimabue, Agnolo Gaddi, El Greco, Veronese, Tintoretto; 12 sculture, 48 maioliche, 11 grandi stemmi robbiani e 38 mobili, tutte opere di altissima qualità.

martedì 27 febbraio 2018

ROSSO FIORENTINO-PALA DEI-GALLERIA PALATINA 
FIRENZE

La Pala Dei è un dipinto a olio su tavola (250x299 cm) di Rosso Fiorentino, databile al 1522,.
Con la repentina partenza di Raffaello da Firenze nel 1508, la famiglia Dei, che gli aveva commissionato una pala d'altare per la sua cappella in Santo Spirito, si dovette accontentare dell'incompiuta Madonna del Baldacchino. Anni dopo si rivolsero a Rosso per una nuova pala, che venne completata nel 1522. In particolare il committente fu Ranieri, figlio di Carlo Dei. L'opera fu lodata da Vasari, soprattutto per la vivacità dei colori.
Verso la fine del Seicento se ne interessò il gran principe Ferdinando de' Medici che, offrendo una copia agli Agostiniani, se la fece portare a palazzo Pitti, dove è citata negli inventari a partire dall'inizio del nuovo secolo, con le misure originarie. Per esigenze di arredamento, la pala venne ingrandita su tutti e quattro i lati di circa 50 cm, come si vede bene ancora oggi, e dotata di una cornice dorata e intagliata in stile barocco. Il Richa la vide nel 1761.
All'opera è stato accostato un disegno nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi (n. 479 F), in cui è possibile che sia rappresentata una prima idea per la pala.
Si tratta di una sacra conversazione, con al centro la Madonna, su un sedile rialzato, che tiene in braccio il Bambino, sullo sfondo di un'ombrosa abside. Attorno ad essa si accalcano ben dieci santi, che erano particolarmente stretti prima dell'ampliamento dei bordi, e che si dispongono a semicerchio ispirandosi proprio alla Madonna del Baldacchino di Raffaello. Sui due grandini alla base del trono si incontrano quindi san Pietro (veste gialla e azzurra, chiavi e libro in mano), san Bernardo di Chiaravalle (saio bianco), san Ranieri, sant'Agostino (vestito da vescovo), san Rocco (o san Giacomo maggiore) col bordone, san Sebastiano (seminudo, con le braccia legate dietro la schiena), san Giuseppe, san Maurizio e una santa seduta a terra al centro. Gli attributi di santa Caterina d'Alessandria (spada e ruota dentata rotta), vennero aggiunti solo nel Settecento, per cui non è dato sapere di chi si tratti esattamente. La scelta dei santi principali è dovuta soprattutto al nome dei componenti della famiglia.
Molti sono gli elementi di rottura con la tradizione: il superamento dello schema piramidale, i panneggi dal volume "astratto", cioè innaturale, il colore fatto di trasparenze e cangiantismi, le espressioni talvolta torve, le anatomie tormentate (soprattutto nello scultoreo Sebastiano), gli occhi "muti", cioè appannati che non trasmettaono dialogo visivo. Tutto ciò ne fa un'importante testimonianza delle inquietudini e delle trasformazioni che in quegli anni portavano avanti i rappresentanti più all'avanguardia della "maniera", Rosso e, con esiti per certi versi simili, Pontormo.
Ghouta è sotto assedio.




Ciao,
ieri a Ghouta est si è verificata la più sanguinosa strage di bambini degli ultimi anni in Siria.
L’intensificarsi dei bombardamenti ha causato centinaia di vittime e distrutto case, strade e ospedali.
Il numero di bambini uccisi sale di ora in ora.
L’UNICEF chiede alle parti in guerra di poter accedere immediatamente alle zone più colpite per aiutare la popolazione ormai allo stremo dopo 5 anni di assedio.
I bambini hanno bisogno subito di cure mediche, cibo, acqua.
È una corsa contro il tempo.


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Matteo Renzi Newsletter


Martedì 27 febbraio 2018

Enews 517




Cinque giorni al voto. Gli altri sono letteralmente terrorizzati dal fatto che noi saremo il primo gruppo parlamentare. E dunque ancora, in questi giorni, tutti attaccano noi. Sempre noi. Solo noi.
I Cinque Stelle non parlano più di reddito di cittadinanza, ma solo di poltrone. E dicono che votare il PD non serve. Poi però chiedono ufficialmente al PD di appoggiare un inverosimile governo Di Maio. Delle due l'una: se i Cinque Stelle avranno i numeri per governare, noi faremo opposizione. Se i Cinque Stelle non hanno i numeri, non possono certo venire a chiederli a noi. E siccome non hanno i numeri, stanno falsificando i sondaggi come fossero bonifici ma non basta. L'ho detto forte ieri a Matrix.
Forza Italia e la Lega cercano di nascondere le loro differenze attaccando "le sinistre". Sarà che abbiamo dimostrato, numeri alla mano, che la loro grande idea, la Flat Tax, non sta in piedi (il pezzo di Yoram Gutgeld è perfetto), ma loro si sono buttati sulla vecchia demagogia, anche a costo di sfiorare il senso del ridicolo (a Brescia Brunetta ha proposto di rimpatriare i 600.000 immigrati, cento alla settimana: occorrono solo 111 anni, come ha ben spiegato Bazoli).
Qui però è finito il tempo delle chiacchiere. Non si può scherzare col fuoco. Vi ricordate come eravamo messi fino a qualche anno fa? Vogliamo ingranare la retromarcia? Mi appello ai moderati: davvero volete mettere l'Italia in mano a chi l'ha impoverita?
In questi giorni l'odio contro di noi sta raggiungendo punte impressionanti. Sui social gira di tutto, dalle minacce di morte alle infamie più squallide. Addirittura esponenti delle Istituzioni e sindaci di grandi città pubblicano queste foto ovviamente nel silenzio dei media tradizionali. Penso che dobbiamo rispondere con il sorriso e una grinta ancora più forte. Punto su punto. Il PD sarà il primo gruppo parlamentare se tutti noi - nelle prossime ore - andremo alla ricerca degli indecisi, che sono ancora tantissimi.
Io un indeciso l'ho convinto. O meglio: non sono stato io a convincerlo. Ma la sua famiglia lo ha convinto. Perché la differenza potete farla voi, facendovi sentire in casa, sul lavoro, al bar, nelle chat degli amici.
Vi ricordate il primo spot?
Adesso qui potete vedere il finale questo.

Pensaci. Noi stiamo chiedendo il voto puntando al cuore e al cervello, non alla pancia. Pensaci. Noi siamo quelli che hanno la squadra più credibile, il programma più concreto, i risultati più realizzabili.

Tre pensierini.
  • Mi scrive Francesca: "Bene i 100 punti, Matteo. Ma non si vince con quella sfilza di cose fatte. I miei amici neanche vogliono leggerla. Qual è la priorità degli ultimi cinque giorni?" Risposta secca: le famiglie. Nella legislatura appena terminata abbiamo fatto il pieno alle imprese: irap costo del lavoro, ires, incentivi JobsAct, industria 4.0, pir, patent box. Continueremo con altre misure anche in questo settore. Ma la priorità numero uno sarà la famiglia. Abbiamo fatto il pieno alle imprese, facciamo il pieno alle famiglie. Soldi per ogni figlio, carta universale dell'infanzia, sostegno ai genitori sui servizi, piano asili nido e lotta alla povertà educativa, sociale, badanti, non autosufficienza, sanità pubblica. Leggete il programma: sono argomenti di cui non parla nessuno, ma che fanno la differenza. C'è chi propone di tagliare le tasse ai super ricchi, noi proponiamo di tagliare le tasse alle famiglie. Per chi vuole approfondire, ecco le schede elaborate dal nostro team economico.
  • Salvini giura sul Vangelo e con il rosario in mano. "Non giudicate e non sarete giudicati" ci dicono i sacri testi. Ognuno fa come crede. Dico solo che a me quell'immagine stride. Perché portare in campagna elettorale, in quel modo, i simboli della fede mi sembra una strumentalizzazione.So che una parte del mondo cattolico non vuole votarci per le unioni civili: tra di loro ci sono anche miei amici, persone che conosco, persone cui voglio bene e a cui vorrò sempre bene. A loro ripeto: la fede è il valore più importante della mia vita. Ma non arriverò mai a strumentalizzarla su un palco elettorale. E se qualcuno decide di non votarmi per questo, lo rispetterò sempre ma un premier giura sulla Costituzione, non sul Vangelo. Si chiama laicità. Credo che mettere la fiducia sulle unioni civili sia stata una scelta giusta e doverosa, la rifarei domattina. Credo anche che questa legislatura sarà ricordata nel mondo cattolico anche come quella della riforma sul dopo di noi, sul terzo settore, sul reddito di inclusione, sull'autismo, sullo spreco alimentare, sulla difesa dell'ambiente con il Trattato di Parigi e gli ecoreati, sulla lotta al caporalato, sulle assunzioni perché senza lavoro non c'è dignità, sul servizio civile, sulla lotta per salvare le vittime dell’odio religioso come Meriam, sui salvataggi in mare, sulla battaglia contro la pena di morte all'ONU. E su molto altro. Ma se qualcuno – a fronte di tutto questo – vota Salvini perché Salvini giura sul Vangelo e sul rosario, faccia pure; sappia che io non farò a gara, non rilancerò. Non arriverò mai a strumentalizzare ciò che ho di più prezioso nella vita solo per prendere un voto in più.
  • Sulla sicurezza. La destra ha bloccato per anni i contratti del comparto sicurezza. I Cinque Stelle propongono di tagliare gli stipendi delle forze dell'ordine. Noi siamo quelli che propongono diecimila nuove assunzioni, dopo aver sbloccato i contratti e fatto il riordino delle carriere. Le donne e gli uomini che vestono l'uniforme meritano il nostro sostegno, il nostro affetto. Ne parliamo questo pomeriggio al Nazareno con i ministri interessati e alcuni rappresentanti del mondo della sicurezza. Serietà e concretezza, non demagogia: questo è il PD. Sulla sicurezza gli altri hanno tagliato o vogliono tagliare: noi siamo gli unici che hanno investito e continueranno a farlo.
Qui alcune interviste di questi giorni. Graditi come sempre i vostri commenti:
Un sorriso, amici.
Matteo

P.S. Qui la mia app, qui quella del pd, qui i materiali da diffondere, via whatsapp, via email, sui social. Grazie, grazie di cuore per l'aiuto che ci state dando nel diffonderli. Domani uscirà un nuovo report sulla disinformazione e sulle fakenews. Anche per questo è fondamentale il vostro aiuto per combattere le falsità di questa campagna elettorale e per ribadire che la verità e la serietà pagano sempre.

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lunedì 26 febbraio 2018

GHERARDO STARNINA-MADONNA DELL'UMILTA'-GALLERIA DEGLI UFFIZI 
FIRENZE

La Madonna dell'Umiltà è un dipinto a una tempera e oro su tavola (80,5x51 cm) di Gherardo Starnina, databile al 1403.
L'opera proviene dalla basilica della Santissima Annunziata. Dopo le soppressioni napoleoniche venne destinata alla Galleria dell'Accademia, che all'epoca raccoglieva tutte le opere d'arte fiorentine di provenienza non medicea, per poi essere destinata agli Uffizi.
La Madonna dell'Umiltà è un tema caro all'arte fiorentina fra Tre e Quattrocento, promosso dagli ordini mendicanti. Maria infatti, simboleggiando la Chiesa, accetta di sedersi in terra, senza troni, avvicinandosi quindi figuratamente ai fedeli. L'opera, dipinta poco dopo il rientro dell'artista dal proficuo viaggio in Spagna, mostra una piacevole intonazione familiare tra madre e figlio, con uno scambio amorevole di gesti: l'abbraccio di Maria, la carezza sul mento di Gesù e l'afferrare il velo della Madonna, un'azione tipicamente fanciullesca mutuata dall'arte trecentesca.
Evidente è l'appartenenza allo stile gotico internazionale, con il ritmico ricadere della veste di Maria, che col bordo crea eleganti giochi lineari, sottolineati dalla fine decorazione dorata. Un analogo gusto per l'ornato sfarzoso si riscontra nel cuscino sotto Maria, con rosette su sfondo d'oro, e nel motivo del pavimento, che imita un prezioso broccato. Nel resto dei panneggi le linee sono fluide, a tratti taglienti, il colore acceso e accordato a tonalità smaltate, che fanno risaltare la tenerezza degli incarnati.

domenica 25 febbraio 2018

LUCA DI LEIDA-IL CRISTO DOLENTE-GALLERIA DEGLI UFFIZI 
FIRENZE

Il Cristo dolente è un dipinto a olio su tavola (130x85 cm) attribuito a Luca di Leida, databile al 1517 circa.
L'opera si trova menzionata nel 1666 nell'inventario del Casino di San Marco, come lavoro di autore anonimo, nelle collezioni del cardinale Carlo de' Medici. Filippo Baldinucci vide la tavola nella galleria di Cosimo III e l'attribuì al Dürer ("un altro quadro di sua mano in tavola, alto circa braccia due e mezzo, dov'è raffigurato Gesù Cristo appassionato con mani legate, e tutti gli strumenti della passione e dal ginocchio in giù nel sepolcro").
Nel 1705, quando l'opera fu spostata da Palazzo Vecchio agli Uffizi, fu attribuito per la prima volta a Luca di Leida e da allora tale ipotesi è rimasta sostanzialmente invariata, anche se confermata solo dall'analogia con un'incisione siglata da Luca e datata 1517. Già Bode infatti, nel 1910, avanzò alcune riserve e oggi è generalmente escluso dalle monografie sull'artista. Cecchi, nel 1986, parlò di un anonimo pittore olandese del Cinquecento.
Già esposta in Tribuna fino agli inizi del Novecento, la tavola fu trafugata dai tedeschi dai depositi di San Leonardo in Passiria durante la seconda guerra mondiale. Recuperato, fu a lungo tenuto nei depositi di Palazzo Pitti, per tornare ad essere esposto agli Uffizi dal 1970, vicino alle altre opere del Rinascimento nordico.
Gesù si leva dal sepolcro con le mani legate, la corona di spine in testa e un ampio perizoma bianco con un lembo appoggiato sul bordo. La sua figura si contorce facendo una leggera torsione che amplifica alcuni aspetti di sofferenza. Dietro di lui si vedono i simboli della Passione, tra cui la croce, le scale della deposizione, la colonna della flagellazione, ecc.
Il cartiglio in primo piano doveva contenere la firma e la data, oggi non più leggibile.

sabato 24 febbraio 2018


         nessuno    tocchi      CAINO            
   NO    ALLA     PENA      DI     MORTE     





1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : BENIN: CONDANNE A MORTE COMMUTATE 2.  NEWS FLASH: GAMBIA: PRESIDENTE ANNUNCIA MORATORIA SULLA PENA DI MORTE 3.  NEWS FLASH: EGITTO: PARLAMENTO RESPINGE RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLE ESECUZIONI 4.  NEWS FLASH: BOTSWANA: IMPICCATO PER OMICIDIO 5.  NEWS FLASH: SOMALIA: MARINAIO CONDANNATO A MORTE PER OMICIDIO DEL SUPERIORE 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


BENIN: CONDANNE A MORTE COMMUTATE
21 febbraio 2018: Il Benin ha abolito la pena di morte, con un decreto emesso del capo dello Stato, Patrice Talon.

L'abolizione è stata annunciata in un comunicato rilasciato al termine della riunione del Consiglio dei ministri e di conseguenza – si legge nella nota - tutte le sentenze capitali sono state sostituite dall'ergastolo.
"Il Ministro della Giustizia del Benin ha riferito al Consiglio la decisione presa dal Presidente della Repubblica, con un decreto presidenziale in conformità con l'articolo 60 della Costituzione, di commutare le sentenze capitali comminate dai tribunali nazionali in ergastolo", precisa il comunicato.
Pertanto, ha annunciato il Ministro della Giustizia, "nelle prigioni del Benin non si trova nessuna persona condannata a morte".
"Questa decisione è la conseguenza della posizione del nostro Paese a favore dell'abolizione della pena di morte e della ratifica da parte dello Stato del Secondo Protocollo Opzionale al Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici", si legge nella dichiarazione.


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

GAMBIA: PRESIDENTE ANNUNCIA MORATORIA SULLA PENA DI MORTE
18 febbraio 2018: Il presidente del Gambia Adama Barrow ha annunciato una sospensione della pena di morte nel suo Paese, in discontinuità rispetto al precedente regime del dittatore Yahya Jammeh.
Barrow, ex guardia di sicurezza a Londra che è stato eletto presidente nel dicembre 2016, ha firmato un trattato ONU sull'abolizione della pena capitale l'anno scorso.
"Userò questa opportunità per dichiarare una moratoria sull'uso della pena di morte in Gambia, come primo passo verso l'abolizione", ha detto Barrow in un discorso che segna il 53° anniversario dell'indipendenza dalla Gran Bretagna.
Jammeh ha governato il Gambia, un piccolo Paese di lingua inglese circondato dal Senegal e da una stretta costa atlantica, con un pugno di ferro per 22 anni.
La pena di morte è stata utilizzata per l’ultima volta da Jammeh nel 2012, quando nove soldati furono giustiziati da un plotone di esecuzione.
In seguito Jammeh ha minacciato di estendere l’elenco di reati capitali in risposta a quello che affermò essere un aumento del tasso di criminalità.
Barrow ha dichiarato: "Abbiamo vinto la guerra contro la dittatura, che è la parte facile. Mantenere la pace per far prosperare la nostra democrazia sarà la nostra massima sfida".
Ha aggiunto che "verranno fatti degli errori, ma li correggeremo mentre lavoriamo per perfezionare il Nuovo Gambia".


EGITTO: PARLAMENTO RESPINGE RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLE ESECUZIONI
18 febbraio 2018: La commissione affari esteri del parlamento egiziano ha rilasciato una dichiarazione in cui respinge fortemente una risoluzione del Parlamento europeo sulle esecuzioni in Egitto, avvertendo che l'uso di questioni relative ai diritti umani per porre restrizioni all'Egitto deve cessare.
Tarek Radwan, capo della commissione affari esteri, ha detto nella dichiarazione che la risoluzione rivela "ignoranza sulle condizioni reali in Egitto" e che rappresenta una violazione del principio di non intervento negli affari interni di altri Paesi.
"L'Egitto ha il pieno diritto di scegliere il proprio sistema legale e giudiziario", si legge nella dichiarazione.
"Il Parlamento [egiziano] respinge qualsiasi indicazione di emendare leggi nazionali che sono state redatte dai rappresentanti eletti in conformità con la costituzione e [che] derivano dal contesto sociale e dalle minacce alla sicurezza nel Paese".
Il Parlamento europeo ha pubblicato la risoluzione in data 8 febbraio, esprimendo la preoccupazione che "sono in vigore procedure rigorose all'interno del sistema legale del Paese nei casi in cui è applicabile la pena di morte".
Il Parlamento europeo ha sottolineato quello che è stato definito come "un aumento significativo del numero di persone condannate a morte in Egitto dal 2014", riferendosi alle circa 1.857 persone che hanno ricevuto la sentenza capitale dal gennaio 2014.
L’organo legislativo dell'UE ha anche chiesto che gli imputati egiziani che devono affrontare la pena di morte abbiano il "pieno accesso alla rappresentanza legale e un processo equo in conformità con gli standard internazionali accettati" e condannato "l'uso della condanna a morte per reprimere l'opposizione".
Rispondendo a questo, la dichiarazione del Parlamento egiziano ha affermato che "l'interruzione della pena di morte non è un impegno internazionale, né un argomento di consenso tra i Paesi".
La dichiarazione della commissione ha sottolineato che, a causa della gravità della pena di morte, la legge egiziana contiene un numero di procedure che garantiscono all'imputato un processo equo con spazio pieno per difendersi in conformità con gli standard internazionali.
La commissione ha anche affermato che i processi militari, che esistono in molti paesi, offrono la stessa garanzia di diritti del sistema giudiziario civile, ma gestiscono i crimini legati alle forze armate.
"L'imposizione di concetti incompatibili con i valori sociali e culturali prevalenti nelle altre società è un atto di arroganza", ha aggiunto la commissione.
Il Parlamento europeo ha riconosciuto la fragile situazione relativa alla sicurezza dell'Egitto, citando "un alto rischio di attacchi terroristici nella penisola del Sinai e nelle principali città del Paese da parte di varie organizzazioni jihadiste".
Il Parlamento europeo ha anche affermato che considera l'Egitto un partner importante e che i Paesi dell'UE hanno un interesse comune a "sconfiggere la minaccia alla sicurezza regionale e internazionale".
La dichiarazione ha anche espresso sostegno per "ulteriori offerte per aiutare le autorità egiziane a sviluppare solidi meccanismi di intelligence e sicurezza, in linea con il diritto internazionale, comprese le misure relative al controllo della folla e alla protesta legittima e pacifica".
La risposta del parlamento egiziano ha messo in discussione la tempistica della risoluzione, citando le imminenti elezioni presidenziali in Egitto e la vasta operazione militare contro il terrorismo nel Sinai, che è stata lanciata la scorsa settimana.
La tempistica "solleva molte domande sulla credibilità di alcuni partecipanti alla guerra contro il terrorismo e rivela le reali intenzioni di coloro che sostengono la partnership con il sud del Mediterraneo e coloro che fanno affermazioni a sostegno della stabilità nella regione del Medio Oriente", secondo il parlamento egiziano.


BOTSWANA: IMPICCATO PER OMICIDIO
17 febbraio 2018: Il Botswana ha impiccato un uomo per aver ucciso la sua ragazza e il figlio di quest’ultima, nella prima esecuzione in due anni da parte della sola nazione dell’Africa meridionale a non aver abolito la pena di morte.
Joseph Tselayarona, 28 anni, è stato giustiziato in relazione all'omicidio nel 2010 della sua ragazza e di suo figlio di tre anni, ha comunicato il servizio carcerario del Botswana.
Nel 2008 Modise Mokwadi Fly, un Motswana, fu impiccato per aver ucciso suo figlio.
Secondo la Costituzione del Botswana, dopo che i tribunali hanno confermato la pena di morte, il caso deve essere deferito al Comitato consultivo sulla prerogativa della Grazia, che a sua volta consiglierà il Presidente sui motivi per esercitare i suoi poteri ai sensi della Sezione 53 della Costituzione per "sostituire con una forma meno severa di punizione".
Il Comitato consultivo sulla prerogativa della Grazia è composto dal vicepresidente o da un ministro designato dal presidente, dal procuratore generale; e da una persona qualificata come medico in Botswana, che è nominata dal Presidente.
Dopo l'ultima esecuzione in Botswana, l'Unione Europea, che è contro la pena di morte, ha rilasciato una dichiarazione che condanna il Paese africano.
L'UE ha affermato che l'uso della pena capitale non può mai essere giustificato.
"L'UE ritiene che la pena di morte sia una punizione crudele e inumana e ha costantemente chiesto la sua abolizione universale", ha detto il governo.


SOMALIA: MARINAIO CONDANNATO A MORTE PER OMICIDIO DEL SUPERIORE
20 febbraio 2018: Un tribunale militare somalo ha condannato a morte il soldato della Marina militare Abdinasir Hosh Mohamed per l'uccisione del vice comandante Said Ali Dhere, ha riferito Radio Dalsan.
In base agli atti processuali, Dhere sarebbe stato ucciso nel porto di Mogadiscio il 18 gennaio di quest'anno.

Mohamed avrebbe ucciso a colpi di arma da fuoco il suo superiore dopo una discussione. I due erano venuti alle mani alcuni giorni prima dell'omicidio, tuttavia le loro divergenze erano state risolte con un arbitrato.

venerdì 23 febbraio 2018

MATTIA PRETI-VANITAS-GALLERIA DEGLI UFFIZI 
FIRENZE

Il dipinto ad olio dal titolo Vanitas, è opera di Mattia Preti (Taverna (Catanzaro), 1613-La Valletta (Malta), 1699), pittore caravaggesco noto anche come il Cavalier Calabrese.
Il dipinto era in una collezione privata ed arrivò agli Uffizi nel 1951, per acquisto. Presentato in una semplice cornice dorata moderna, per lo stile ricorda il dipinto La Giuditta, conservato al Museo nazionale di Capodimonte. I critici non sono d'accordo se si tratti di un frammento di un'opera di maggiori dimensioni, oppure se questo dipinto sia stato così realizzato.
Mattia Preti forse intendeva raffigurare la Maria Maddalena, colta nel momento in cui in cui si specchia - adorna di gioielli e in abiti di lusso - con i capelli intrecciati e avvolti in un morbido turbante di seta dorata, ricadente sulle spalle in uno scialle bianco, intessuto da minuscoli fiori colorati.[2] Il suo sguardo - accentuato dal riflesso della luce che batte su una guancia e su parte della fronte - esprime un senso di rifiuto e di disgusto, nel vedersi circondata da tali ornamenti e da tante ricchezze. La vanitas - meditazione sulla precarietà della vita - nell'arte pittorica barocca veniva anche espressa in dipinti raffiguranti eremiti, oppure in nature morte accompagnate da teschi e da candele spente - oggetti che alludono alla fugacità dell'esistenza - o da clessidre e da orologi che segnano il trascorrere impietoso del tempo.

Matteo Renzi Newsletter


Venerdì 23 febbraio 2018

Enews 516




Manca poco più di una settimana. Più giro per l'Italia, più sento crescere un clima di impegno da parte di migliaia di cittadini, volontari, militanti. Per la prima volta dopo mesi di polemiche tutta la squadra del PD è in campo e sta lavorando unita, remando insieme nella stessa direzione. L'operazione #primoposto è a portata di mano, credo in entrambi i rami del Parlamento. E vedendo il clima delle iniziative cui ho partecipato in questi giorni, da Messina e Palermo in su, penso proprio che riusciremo a raggiungere il nostro obiettivo.

La notizia che più mi ha colpito in questi giorni? Trump che vuole dare una pistola gratis ai professori. Davanti alla violenza nelle scuole la sfida è togliere le armi facili in America, non armare anche gli insegnanti. Le uniche armi degli insegnanti sono i libri, la cultura, la conoscenza. Del resto, se guardate il manifesto di questa candidata leghista, vi rendete conto che anche in qualche emulo nostrano di Trump cresce la voglia della giustizia fai da te. È folle. Bisogna mettere più forze dell'ordine in strada, dare più soldi a chi veste una divisa, sbloccare i contratti, aumentare la vigilanza video: tutte cose sulle quali stiamo lavorando da mesi e che illustreremo in una bella iniziativa martedì a Roma. Ma dare una pistola agli insegnanti è la morte della scuola, è la morte della civiltà. Amici, fermiamoci prima che sia troppo tardi. Smettiamola di inseguire questa cultura barbara, abbassiamo i toni e restiamo umani.

Le mie prossime iniziative pubbliche di campagna elettorale
  • Firenze, ObiHall stasera alle 21. Sarà bello ritrovarsi insieme a tanti amici ma la mia raccomandazione è portare ciascuno con sé almeno un indeciso o un'indecisa. Parleremo soprattutto a loro.
  • Grosseto, domani, sabato 24 alle 17,30 Palazzetto dello Sport;
  • Livorno, domani, sabato 24 alle 20,00 Terminal Crociere;
  • Torino, domenica 25 alle 11,30 Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto;
  • Milano, domenica 25 alle 17,30 Teatro Parenti;
  • Brescia, lunedì 26 alle 13,00 Auditorium della Camera di Commercio.
Nel frattempo segnalo due video.
  • Il video dell'incontro con Graziano Delrio sulle infrastrutture. Dura poco meno di un'ora ma dà un quadro impressionante del lavoro svolto e delle priorità dei prossimi mesi. Hashtag di riferimento: #diapo (Può capirlo solo chi segue la chiacchierata :-)
  • Il video del mio discorso del #22febbraio sul futuro. È una sorta di discorso ai miei figli, totalmente altro rispetto a una campagna elettorale incentrata sulle promesse irrealizzabili di chi crede alla flat tax e al reddito di cittadinanza.
Oggi segnalo un articolo molto bello del sempre ottimo Stefano Massini sulle donne e la nazionale di calcio. Non c'entra nulla con le elezioni, ma la penna di Massini è come sempre straordinaria. Parla di calcio, parla di donne, parla di noi.

Un sorriso, amici.
Matteo

P.S. Continuano a girare fake news vergognose, come spiego qui e qui. L'unico modo per sconfiggere i professionisti della falsità è cercare di fare squadra in rete. Di condividere le notizie vere. Di far passare i contenuti del programma. Di utilizzare le APP (Matteo Renzi e BOB) per raccontare la verità. Nel frattempo qualcuno si sta rendendo conto dello scandalo Fake News. Qui un pezzo su La Stampa, qui il pezzo di oggi su Il Foglio. E la settimana prossima l'ultimo report di Democratica sulle fake news e la politica.

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I bambini al riparo nei sotterranei.

SIRIA


“La situazione è gravissima. I bombardamenti non hanno fine e aumenta di ora in ora il numero di bambini che muoiono. Queste famiglie non hanno più nessun luogo dove fuggire e sono vittime di attacchi giorno e notte.”
Caro Guido,

queste sono le parole di Sonia Khush, Direttore per la risposta umanitaria di Save the Children in Siria.
350.000 civili sono intrappolati nel Ghouta orientale a causa degli intensi bombardamenti degli ultimi 2 giorni. Decine di bambini sono stati uccisi.
Case e ospedali rasi al suolo hanno costretto la popolazione a trovare riparo nei sotterranei, in gran parte senza acqua potabile nè servizi igienici.
“È fondamentale che venga garantito l’accesso umanitario per assicurare cibo, forniture mediche e rifugi sicuri ad una popolazione ormai allo stremo”, continua Sonia.


I bambini siriani hanno un disperato bisogno del nostro aiuto. Oggi più che mai.
Grazie di cuore.
Save the Children
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