DOMENICO GHIRLANDAIO-SANTI GIROLAMO, BARBARA e ANTONIO ABATE-PIEVE DI SANT'ANREA A CERCINA SESTO FIORENTINO (FIRENZE)
Santi Girolamo, Barbara e Antonio Abate è un affresco di Domenico Ghirlandaio, databile al 1471-1472 circa e conservato nell'abside della pieve di Sant'Andrea a Cercina, presso Sesto Fiorentino.
L'opera è la prima riferita al giovane Ghirlandaio, allora circa ventitreenne. Nel 1472 si era infatti iscritto alla Compagnia di San Luca come pittore indipendente. La presenza del pittore a Cercina si spiega col fatto che il padre possedesse una casa e un podere nel popolo vicino di Santa Maria a Cercina Vecchia.
L'opera è ignorata da ogni fonte fino all'Ottocento, poiché coperta da un altare ligneo, menzionato almeno nel XVIII secolo. Il pievano Angelo Pasquale Ringressi, nel 1834, fece smontare l'altare e lo riadeguò per ospitare una statua di san Giuseppe. Guido Carocci fu tra i primi a descrivere gli affreschi correttamente, anche se dovevano essere scarsamente visibili per via della sporcizia, riferendoli al XIV secolo.
Solo cole restauro del 1923, voluto al pievano Adolfo Nannini, il dipinto venne preso in considerazione dagli studiosi, riferendolo da subito al Ghirlandaio, a partire da Elena Berti nel 1926. L'attribuzion è rimasta nel tempo concorde, così come la datazione giovanile, basata sull'influenza ancora fresca del Verrocchio, come si evince dalla perfetta sovrapponibilità del sant'Antonio con quello della Crocifissione di Argiano del Verrocchio (opera trafugata nel 1970), mentre la santa Barbara ricorda un'opera di quegli stessi anni di Cosimo Rosselli, già nella Santissima Annunziata e oggi alla Galleria dell'Accademia.
Per il san Girolamo il modello più vicino è il San Giovanni Battista di Domenico Veneziano a Santa Croce (1455)
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