mercoledì 31 gennaio 2018

Matteo Renzi Newsletter


Mercoledì 31 gennaio 2018

Enews 511




Mancano 32 giorni alle Elezioni del 4 marzo. Dopo averne parlato per mesi, finalmente ci siamo. E conteranno i voti dei cittadini, non le polemiche dei soliti noti.

Parto dall'agenda dei prossimi appuntamenti:
  1. Venerdì pomeriggio, alle 15, a Bologna, presentiamo il programma del PD elaborato in questo anno di lavoro. Guiderà i lavori Tommaso Nannicini. Potrete seguire l'evento tramite la diretta Facebook o sul mio canale youtube. Un programma vero per un'Italia più forte e più giusta, non un elenco di promesse impossibili come quelle arrivate dalla destra e dai Cinque Stelle. La nostra promessa? Non fare promesse, ma dare obiettivi concreti e verificabili.
  2. Sabato mattina alle 11, a Scandicci, iniziamo la campagna elettorale nel mio collegio. Partiremo da Scandicci, dal Teatro Aurora. Attenzione: nel mio collegio il centrodestra ha ufficialmente gettato la maschera candidando il teorico dei No Euro. Berlusconi va dalla Merkel a garantirgli pieno sostegno ma in realtà la destra è guidata dalla Lega e da chi vuole sfasciare tutto in Europa. Non mettiamoci in mano agli estremisti, questo il messaggio che da Firenze arriverà in tutta Italia.
  3. Lunedì tutti i candidati del PD saranno a Roma al teatro Eliseo per l'inizio della campagna elettorale nazionale. L'evento "Vota la Squadra, scegli il PD" sarà preceduto da un lavoro con tutte le strutture del PD e dei candidati per organizzare la rete di volontari, bellissima, che sta nascendo per questa campagna elettorale (e alla quale potete contribuire cliccando qui).
Qui un piccolo riassunto degli ultimi 15 giorni in cui ho saltato E-News.
  1. Il Tg1 mi ha intervistato ieri: ho detto che noi non crediamo al Paese dei Balocchi. Qui il video di due minuti.
  2. Sulla Flat Tax ho parlato tra gli altri con Maria Latella, su Sky. In questo video di un minuto spiego perché toglie ai poveri per dare ai ricchi: il contrario di Robin Hood.
  3. A Milano abbiamo discusso di Stati Uniti d'Europa e qui trovate un video di un minuto per apprezzare le differenze tra noi e gli altri sul tema.
  4. Qui una lunga intervista a il Foglio.
  5. Sul canale Youtube molti approfondimenti da scorrere e condividere, da Domenica Live alle radio. Tra l'altro domani parteciperemo a Porta a Porta con una bella squadra del PD: assieme a me ci saranno infatti Carla Cantone, già leader dei pensionati e adesso nostra candidata alla Camera e Pier Carlo Padoan, attuale ministro dell'economia e anch'egli candidato
Veniamo infine a un paio di pensierini della sera.
  • Sulla crisi del calcio, crisi che mette molta tristezza. Ne ho parlato oggi su Facebook ricordando l'ex Ct della Nazionale, Azeglio Vicini. Qui trovate il link.
  • Sulle polemiche delle liste. Molti litigi in tutti gli schieramenti. Anche nel PD, ovviamente. Ne ho parlato qui, a proposito del significato della parola Grazie. Parola che in politica pronunciano in pochi. Qui trovate il link
Il mio grazie io lo dico a voi tutti che mi accompagnate con le E-News. Senza la vostra presenza settimanale, discreta e costruttiva, sarebbe tutto molto più difficile. Davvero: solo grazie. E adesso andiamo a vincere queste elezioni. Stop alle solite risse e polemiche, mettiamoci il cuore e facciamo vedere agli italiani di chi si possono fidare. Noi siamo nettamente in campo per essere il primo partito e il primo gruppo parlamentare. Se tutti si giocheranno al 100%, dimostreremo che questo obiettivo è ampiamente alla nostra portata. Avanti, avanti insieme

Un sorriso,
Matteo
Qui la APP.

Post-Scriptum. Il reddito di inclusione è una misura voluta dai nostri Governi per combattere la povertà. La prima misura contro la povertà mai realizzata in Italia. Mentre il reddito di cittadinanza dei Cinque Stelle è improponibile e diseducativo, perché segna il trionfo dell'assistenzialismo di stato, il reddito di inclusione è un aiuto concreto per sostenere la difficoltà e ripartire. All'INPS sono arrivate le prime 75.000 domande e in questi giorni partono i primi assegni. C'è una differenza enorme tra politica e propaganda. Fare propaganda sulla pelle dei fragili e bisognosi è la forma più squallida di cinismo. Noi non proponiamo miracoli, ma passo dopo passo, le cose cambiano.

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martedì 30 gennaio 2018

GHERARDO STARNINA-LA MADONNA DELL'UMILTA' GALLERIA DEGLI UFFIZI FIRENZE

La Madonna dell'Umiltà è un dipinto a una tempera e oro su tavola (80,5x51 cm) di Gherardo Starnina, databile al 1403.
L'opera proviene dalla basilica della Santissima Annunziata. Dopo le soppressioni napoleoniche venne destinata alla Galleria dell'Accademia, che all'epoca raccoglieva tutte le opere d'arte fiorentine di provenienza non medicea, per poi essere destinata agli Uffizi.
La Madonna dell'Umiltà è un tema caro all'arte fiorentina fra Tre e Quattrocento, promosso dagli ordini mendicanti. Maria infatti, simboleggiando la Chiesa, accetta di sedersi in terra, senza troni, avvicinandosi quindi figuratamente ai fedeli. L'opera, dipinta poco dopo il rientro dell'artista dal proficuo viaggio in Spagna, mostra una piacevole intonazione familiare tra madre e figlio, con uno scambio amorevole di gesti: l'abbraccio di Maria, la carezza sul mento di Gesù e l'afferrare il velo della Madonna, un'azione tipicamente fanciullesca mutuata dall'arte trecentesca.
Evidente è l'appartenenza allo stile gotico internazionale, con il ritmico ricadere della veste di Maria, che col bordo crea eleganti giochi lineari, sottolineati dalla fine decorazione dorata. Un analogo gusto per l'ornato sfarzoso si riscontra nel cuscino sotto Maria, con rosette su sfondo d'oro, e nel motivo del pavimento, che imita un prezioso broccato. Nel resto dei panneggi le linee sono fluide, a tratti taglienti, il colore acceso e accordato a tonalità smaltate, che fanno risaltare la tenerezza degli incarnati.

lunedì 29 gennaio 2018

Il discorso di Mussolini sulla superiorita' della razza



IL DISCORSO DEL BUFFONE IN ORBACE CHE ANNUNCIAVA L'APPROVAZIONE DELLE LEGGI RAZIALI, CHE APRIRANNO LA STRADA DELL'OLOCAUSTO. LA COSA IMPRESSIONATE E' COME IL POPOLO ITALIANO LO OSANNASSE.
FILIPPINO LIPPI-MARIA MADDALENA-GALLERIA DELL'ACCADEMIA 
FIRENZE
Maria Maddalena è un dipinto di Filippino Lippi a olio su tavola (133x38 cm), databile al 1500 circa.

L'opera, che probabilmente formava un trittico con la Crocifissione tra Maria e san Francesco, distrutta, e il San Giovanni Battista sempre all'Accademia di Firenze, venne forse ricordata dal Vasari nella distrutta chiesa di San Ruffillo (già in piazza dell'Olio), ma ci sono dubbi sulla sua nota, che forse era errata. Infatti Vincenzo Borghini descrisse con più precisione la pala dentro la chiesa di San Procolo, sull'altare Valori, con un affresco soprastante con San Francesco che riceve le stimmate. Le differenze di misure e di sfondo però non rendono certo in maniera assoluta l'accostamento tra queste opere.
Nel Settecento la pala venne smembrata e lo scomparto centrale, dopo vari passaggi, venne distrutto a Berlino durante la seconda guerra mondiale.
Gli scomparti laterali, già attribuiti ad Andrea del Castagno, vennero riassegnati a Filippino da Cavalcaselle, come confermato dalla critica successiva. Per quanto riguarda la datazione, lo Scharf avanzò l'ipotesi del 1497-1498, mentre la maggior parte della critica protende oggi per il 1500 circa, vicina cioè agli ultimi affreschi della Cappella di Filippo Strozzi, terminati nel 1502. Una tavola con l'Incontro di Gioacchino e Anna nello Statens Museum for Kunst di Copenaghen, datata 1497, ha stringenti affinità stilistiche con quest'opera.
Maria Maddalena è raffigurata in una nicchia, guardante verso sinistra, col volto emaciato, il corpo magrissimo, le vesti lacere, i capelli scarmigliati, i piedi nudi, la posizione incurvata e patetica, che ricrea il dolore fisico e spirituale per la penitenza nel deserto. L'impressione è particolarmente toccante e tendente a creare nel fedele un sentimento di compassione e di meditazione sul tema del sacrificio e dell'espiazione del peccato. In mano tiene il tipico attributo del vasetto dorato contenente gli oli con cui profumò il corpo di Cristo morto.
Una tale rappresentazione venne sicuramente richiesta dal committente, rifacendosi all'austera religiosità promossa da Girolamo Savonarola durante le sue prediche: lo stile è semplice e scarno, come nei dipinti degli inizi del Quattrocento. A differenza di altri artisti Filippino non manifestò particolari influenze derivate dalle predicazioni e dalle vicende del frate ferrarese, adattando con disinvoltura, a seconda della committenza, il proprio stile, ora di tono austero, ora sfarzoso.
Tipiche in questo senso sono le raffigurazioni della Maddalena, che in quegli anni a Firenze sembrano procedere su due binari diversi: uno all'insegna della semplicità e austerità, intensamente espressivo (statua lignea di Donatello, pannello di Filippino) e uno più composto e raffinato (statua lignea di Desiderio da Settignano, pala di Antonio del Pollaiolo).
Afghanistan, educazione, mamme.
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