NO ALLA PENA DI MORTE
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : KUWAIT: L’EMIRO COMMUTA LE CONDANNE A MORTE DI 15 INDIANI 2. NEWS FLASH: NIGERIA: OTTO CONDANNE A MORTE
COMMUTATE NELLO STATO DI ANAMBRA 3. NEWS
FLASH: ONU: APPROVATA RISOLUZIONE CONTRO LA PENA DI MORTE PER OMOSESSUALITA’
4. NEWS FLASH:
ARABIA SAUDITA: SEI DECAPITATI PER DROGA E OMICIDIO 5. NEWS FLASH: PAKISTAN: TRE IMPICCATI PER
TERRORISMO 6. I SUGGERIMENTI DELLA
SETTIMANA :
KUWAIT: L’EMIRO COMMUTA LE CONDANNE A MORTE DI 15 INDIANI
30 settembre 2017: Le condanne a morte di 15 cittadini
indiani rinchiusi nel braccio della morte del Kuwait sono state commutate in
ergastolo dall’Emiro.
Lo ha reso noto il Ministro per gli Affari Esteri indiano
Sushma Swaraj, aggiungendo che l’Emiro ha ordinato la riduzione delle pene
detentive di altri 119 detenuti indiani. Il Ministero degli Esteri indiano ha
ringraziato l’Emiro per il suo gesto “cortese”.
In una serie di tweet, la Swaraj ha detto “L’Emiro del
Kuwait è stato lieto di commutare in ergastolo le condanne a morte di 15
cittadini indiani”.
La missione indiana in Kuwait fornirà tutta l’assistenza
ai detenuti indiani che sono stati liberati, ha aggiunto.
Non è chiaro per quali crimini i cittadini indiani si
trovassero dietro le sbarre.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
NIGERIA: OTTO CONDANNE A MORTE COMMUTATE NELLO STATO DI
ANAMBRA
3 ottobre 2017: Il governatore dello Stato nigeriano di
Anambra, Chief Willie Obiano, ha commutato in ergastolo le condanne capitali di
otto detenuti e ha concesso la grazia ad altri prigionieri che stanno scontando
varie pene detentive.
Il Governatore Obiano ha annunciato la sua decisione
durante la Santa Messa presso la Chiesa Cattolica di San Matteo, Akpu, Orumba
South Local governments Area nello Stato di Anambra.
Il governatore ha dichiarato che la prerogativa della
grazia è in linea con la celebrazione dell'Indipendenza della Nigeria.
"Ho commutato le condanne a morte di otto
prigionieri in ergastolo. Hanno già trascorso in carcere più di 18 anni, quindi
hanno ancora due o tre anni prima di essere liberati", ha detto Obiano.
Il governatore ha anche sottolineato che altri 12
prigionieri hanno avuto una riduzione delle loro condanne al carcere mentre
altri sono stati graziati.
Si è rammaricato della condizione critica di alcune
carceri del Paese, che hanno portato detenuti a contrarre diversi tipi di malattie
trasmissibili.
ONU: APPROVATA RISOLUZIONE CONTRO LA PENA DI MORTE PER
OMOSESSUALITA’
29 settembre 2017: Una risoluzione delle Nazioni Unite
che vieta la pena di morte per l'omosessualità è stata contrastata da un totale
di 13 Paesi del Consiglio Onu per i diritti umani. Mentre molti di questi 13
Paesi si trovano in Africa e Medio Oriente, gli Stati Uniti hanno a sorpresa
votato contro la misura.
La risoluzione è stata approvata comunque, con 27 Paesi
che hanno votato a favore.
La risoluzione è stata presentata da otto nazioni -
Belgio, Benin, Costa Rica, Francia, Messico, Moldavia, Mongolia e Svizzera -
che hanno considerato prioritari i diritti globali LGBT.
"Questo è un momento importante in cui la comunità
internazionale ha pubblicamente sottolineato che queste orribili leggi devono
semplicemente terminare", ha dichiarato Renato Sabbadini, direttore
dell'International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans e Intersex Association (ILGA).
"È inconcepibile pensare che ci sono centinaia di milioni di persone che
vivono in Stati dove qualcuno può essere giustiziato semplicemente per chi
ama".
Gli sforzi dell'Egitto, dell'Arabia Saudita e della
Russia per fermare la risoluzione sono falliti.
La risoluzione non chiede tuttavia la fine della pena
capitale, ma chiede ai Paesi membri di non usarla in "modo
discriminatorio", incluso contro minori e le donne in gravidanza, o per
blasfemia e relazioni consensuali omosessuali.
Gli altri paesi che hanno votato contro la risoluzione
sono il Bangladesh, Botswana, Burundi, Cina, Giappone, Qatar, Egitto, Etiopia,
India, Iraq, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita.
ARABIA SAUDITA: SEI DECAPITATI PER DROGA E OMICIDIO
1 ottobre 2017: Sei prigionieri sono stati giustiziati in
Arabia Saudita dopo essere stati riconosciuti colpevoli di traffico di droga e
omicidio.
Si tratta del più alto numero di esecuzioni praticate in
un singolo giorno dall’inizio dell’anno.
Tra i sei decapitati figura un cittadino pakistano che
era stato condannato per traffico di droga, mentre i cinque cittadini sauditi
erano stati tutti condannati per omicidio, ha precisato il Ministero degli
Interni di Riad. Queste ultime esecuzioni portano a 44 il numero dei detenuti
messi a morte in Arabia Saudita da inizio anno, in base ad un conteggio tenuto
dalla AFP.
PAKISTAN: TRE IMPICCATI PER TERRORISMO
4 ottobre 2017: Tre terroristi condannati a morte da un
tribunale militare sono stati impiccati di mattina nella prigione di Khyber
Pakhtunkhwa.
L'ISPR, organo informativo dei militari, ha identificato
i tre terroristi come Sajid, Bahram Sher e Fazal-e-Ghafar.
I tre erano coinvolti in atti di terrorismo, incluso un
attentato contro un aereo della Pakistan International Airline (PIA)
all'aeroporto di Peshawar, che provocò la morte di una donna e il ferimento di
altri due passeggeri.
In precedenza, il capo dell'esercito aveva confermato le
condanne a morte pronunciate contro i terroristi.
Behram Sher detto Khairan era un membro attivo del
Pakistan Tehreek-i-Taliban. Era coinvolto in attacchi alle forze armate del
Pakistan, nonché nella distruzione di una scuola primaria femminile, che
provocò ferimento e morte di soldati. Era stato anche trovato in possesso di
esplosivi. Era stato processato sulla base di tre capi d’imputazione e
condannato a morte.
Fazal-e-Ghaffar detto Shehzada era membro della stessa
organizzazione e coinvolto in attacchi alle forze armate che provocarono la
morte di quattro soldati e il ferimento di un altro. Era anche in possesso di
una giacca imbottita di esplosivo. Avrebbe confessato i suoi reati davanti al
magistrato e al tribunale. Aveva ricevuto la pena di morte.
Infine Sajid, noto come Ibrahim Khan, membro di
un'organizzazione fuorilegge, era coinvolto nell’attacco a un aereo di linea
della Pakistan Airlines che atterrava all’aeroporto di Peshawar, che portò alla
morte della signora Maqnoon e al ferimento di altri due passeggeri.
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