K. MARX OPERE GIOVANILI
IL
DENARO - "Il denaro, in
quanto possiede la proprietà di comprar tutto, di appropriarsi di tutti gli
oggetti, è dunque l' oggetto in senso eminente. L'universalità della sua
proprietà costituisce l'onnipotenza del suo essere, esso è considerato, quindi
come ente onnipotente...Il denaro è il mediatore fra il bisogno e l'oggetto,
fra la vita e il mezzo di vita dell'uomo. Ma ciò che media a me la mia vita mi
media anche l'esistenza degli altri uomini. Per me è questo l'altro uomo. (---)
Tanto grande è la mia forza quanto grande è la forza del denaro. Le proprietà
del denaro sono mie, di me suo possessore: le sue proprietà e forze essenziali.
Ciò ch'io sono e posso non è dunque affatto determinato dalla mia
individualità. Io sono brutto, ma posso comprarmi la più bella fra le donne.
Dunque non sono brutto, in quanto l'effetto della bruttezza, il suo potere
scoraggiante, è annullato dal denaro. Io sono, come individuo storpio, ma il
denaro mi dà 24 gambe: non sono dunque storpio. Io sono un uomo malvagio,
infame, senza coscienza, senza ingegno, ma il denaro è onorato, dunque lo è
anche il suo possessore. Il denaro è il più grande dei beni, dunque il suo
possessore è buono: il denaro mi dispensa dalla pena di esser disonesto, io
sono, dunque, considerato onesto; io sono stupido, ma il denaro è la vera
intelligenza di ogni cosa: come potrebbe essere stupido il suo possessore?
Inoltre questo può comprarsi le persone intelligenti, e chi ha potere sulle
persone intelligenti non è egli più intelligente dell'uomo intelligente? Io,
che mediante il denaro posso tutto ciò che un cuore umano desidera, non
possiedo io tutti i poteri umani? Il mio denaro non tramuta tutte le mie
deficienze nel loro contrario? (---) Poichè il denaro, in quanto concetto
esistente e attuale del valore, confonde e scambia tutte le cose, esso
costituisce la generale confusione e inversione di ogni cosa, dunque il mondo
sovvertito, la confusione e inversione di tutte le qualità naturali e umane.
(---) Il denaro, questa astrazione vuota ed estraniata della proprietà, è stato
fatto signore del mondo. L'uomo ha cessato di essere schiavo dell'uomo ed è
diventato schiavo della cosa; il capovolgimento dei rapporti umani è compiuto;
la servitù del moderno mondo di trafficanti, la venalità giunta a perfezione e
divenuta universale è più disumana e più comprensiva della servitù della gleba
dell'era feudale; la prostituzione è più immorale, più bestiale dello ius
primae noctis . La dissoluzione dell'umanità in una massa di atomi isolati, che
si respingono a vicenda, è già in sè l'annientamento di tutti gli interessi
corporativi, nazionali e particolari ed è l'ultimo stadio necessario verso la
libera autounificazione dell'umanità".
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