nessuno tocchi CAINO
NO ALLA PENA DI MORTE
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : SUDAN: AL-BASHIR GRAZIA CINQUE RIBELLI CONDANNATI A MORTE 2. NEWS FLASH: UTTARAKHAND (INDIA): PER L’ALTA
CORTE LA DETENZIONE IN ISOLAMENTO E’ INCOSTITUZIONALE 3. NEWS FLASH: YEMEN: 17 CONDANNATI A MORTE E 87
A VARIE PENE DETENTIVE 4. NEWS FLASH:
SOMALIA: LAPIDATA DAGLI AL-SHABAB 5. NEWS FLASH: GEORGIA (USA): ROBERT EARL BUTTS
GIUSTIZIATO 6. I SUGGERIMENTI DELLA
SETTIMANA :
SUDAN: AL-BASHIR GRAZIA CINQUE RIBELLI CONDANNATI A MORTE
10 maggio 2018: Il presidente del Sudan, Omer al-Bashir,
ha graziato cinque membri del ribelle Movimento per la Giustizia e
l’Uguaglianza (JEM) che erano stati condannati a morte dai tribunali militari.
Il decreto presidenziale include Ibrahim Abdel-Rahman
Saffi al-Nur, Yahia Abbaker Musa al-Nur, Ibrahim Ali al-Rashid Abdel-Gadir,
Mohamed Ibrahim al-Doma e Azrag Daldoom Adam Haroun.
Fatta eccezione per Yahia Abbaker Musa al-Nur, che è
stato arrestato con Ibrahim al-Maz nello stato del Darfur Occidentale nel
gennaio 2011, tutti gli altri hanno preso parte all'attacco alla capitale
sudanese nel maggio 2008.
La decisione di cancellare la pena di morte è stata presa
in risposta a un appello dei partiti per il dialogo nazionale e per promuovere
l'atmosfera di riconciliazione nazionale, recita il decreto.
Il membro della leadership del JEM Mohamed Zakaria, che è
anche il portavoce del Fronte Rivoluzionario Sudanese guidato da Minni Minnawi,
ha accolto con favore l'amnistia presidenziale e ha invitato a rilasciare i
restanti prigionieri di guerra.
"È un passo positivo senza dubbio", ha detto
Zakaria.
Tuttavia, ha aggiunto che i membri del JEM detenuti dopo
l'operazione di Goz Dango nell'aprile 2015 sono ancora in prigione.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
UTTARAKHAND (INDIA): PER L’ALTA CORTE LA DETENZIONE IN
ISOLAMENTO E’ INCOSTITUZIONALE
27 aprile 2018: L'Alta corte dello Uttarakhand ha
dichiarato incostituzionale la pratica della detenzione in isolamento.
Pur mantenendo la pena capitale pronunciata contro due
imputati dalla corte inferiore, il panel dei giudici Rajiv Sharma e Alok Singh
ha dichiarato che le Regole minime standard delle Nazioni Unite per il
trattamento dei detenuti stabiliscono che l'isolamento può essere utilizzato
solo in casi eccezionali come ultima risorsa.
Non deve essere imposto in virtù della condanna di un
detenuto, ha detto il panel.
La Corte ha inoltre affermato che la pratica non solo
comporta punizioni aggiuntive, ma equivale anche a tortura e viola i diritti
umani fondamentali.
Il panel ha fatto le osservazioni confermando la pena
capitale per i due condannati in un caso relativo alla stupro di gruppo e
all'omicidio di una donna di 55 anni.
Il panel ha osservato che il manuale della prigione
dell’Uttar Pradesh stabilisce che il direttore non deve consentire a nessuna
persona di comunicare con i condannati a morte, eccetto le autorità prescritte
e che il detenuto deve essere recluso per 23 ore al giorno. Tutto questo è
contrario alle Regole Nelson Mandela. Non c'è alcun motivo scientifico per cui
il detenuto condannato a morte debba essere tenuto in isolamento.
Provoca immenso dolore, sofferenza e angoscia al
condannato. È una violazione degli articoli 20, paragrafo 2 e 21 della
Costituzione indiana, ha affermato la Corte.
Un uomo, anche condannato a morte, ha certi privilegi e
diritti che non gli possono essere negati a causa della mentalità coloniale. Le
disposizioni del manuale della prigione U.P. sono anarchiche, crudeli e
insensibili, ha aggiunto la Corte.
YEMEN: 17 CONDANNATI A MORTE E 87 A VARIE PENE DETENTIVE
8 maggio 2018: La Corte Penale Specializzata di Primo
grado di Sanaa, nello Yemen, ha condannato alla pena capitale 17 imputati e a
varie pene detentive altri 87 imputati, in diversi casi. La Corte, nella
sessione presieduta dal giudice Mohammed Mufleh, ha riconosciuto gli imputati
colpevoli di diversi crimini, compresi omicidio, saccheggio, banditismo a
partecipazione a gruppi legati ad Al-Qaeda nel periodo 2011-2017.
SOMALIA: LAPIDATA DAGLI AL-SHABAB
9 maggio 2018: Il gruppo estremista somalo degli
al-Shabab ha affermato di aver lapidato una donna accusata di aver sposato 11
uomini.
La radio del gruppo legato ad al-Qaida, Andalus, ha
riferito che la lapidazione è avvenuta dopo che una corte ad hoc di al-Shabab
ha riconosciuto la donna colpevole, nella città di Sablale, nella regione di
Lower Shabelle.
In base alla notizia, uomini mascherati hanno lapidato la
trentenne Shukri Abdullahi Warsame in una piazza pubblica.
Un autoproclamato giudice ha detto che la donna aveva
confessato di aver segretamente sposato 11 uomini di fila senza chiedere il
divorzio.
GEORGIA (USA): ROBERT EARL BUTTS GIUSTIZIATO
4 maggio 2018: Robert Earl Butts (40 anni, nero) è stato
giustiziato.
È stato dichiarato morto alle 21.58, dopo una iniezione
letale di pentobarbital proveniente da un laboratorio artigianale, senza che
apparentemente l’esecuzione abbia presentato problemi.
Butts ha rifiutato il sedativo.
Era stato condannato a morte nella Baldwin County il 21
novembre 1998 con l’accusa di aver rapinato e ucciso, nel parcheggio di un
supermercato, il 28 marzo 1996, Donovan Corey Parks, 24, un agente di custodia
fuori servizio. Il coimputato Marion Wilson, 41 anni, nero, è stato anche lui condannato
a morte in un processo separato il 7 novembre 1997, ma il suo caso ha ancora
dei ricorsi pendenti.
I difensori di Butts fino all’ultimo hanno insistito
sulla giovane età dell’imputato, che all’epoca dell’omicidio aveva 18 anni, ma
le cui condizioni mentali avrebbero dovuto farlo processare come minorenne.
Insistevano inoltre sul fatto che non fosse stato Butts a sparare, ma Wilson.
Butts diventa il 2° giustiziato di quest’anno in Georgia,
il 72° da quando lo stato ha ripreso le esecuzioni nel 1983, il 10° giustiziato
di quest’anno negli Usa, e il n° 1475 da quando gli Usa hanno ripreso le
esecuzioni nel 1977.
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