GIOVANNI DA MILANO-POLITTICO DI OGNISSANTI-GALLERIA DEGLI UFFIZI FIRENZE
Il Polittico di Ognissanti è un dipinto a tempera e oro su tavola (pannelli maggiori 131x38 cm circa, pannelli minori 53x40) di Giovanni da Milano, databile al 1360 circa.
Il polittico venne dipinto per l'altare maggiore della chiesa di Ognissanti a Firenze. Nel 1758 risultava già smembrato e con sole cinque tavole, secondo la testimonianza del Lami che parlo di tavola "pentaptycha", mentre alla fine del Seicento padre Tognocchi da Terrinca parlò di sette "lunette" della predella, poste sotto gli scomparti dei "cori", che vennero eliminate quando l'opera venne spostata dall'altare maggiore alla cappella del Santissimo Nome di Gesù.
Descrizione e stile
Agli Uffizi si conservano oggi cinque pannelli laterali, con due figure di santi ciascuno, e altrettanti scomparti di predella con i Cori. In origine il polittico doveva essere composto in maniera simile a quello nel Museo civico di Prato, ma con sette scomparti: perduti risultano quello centrale e quello probabilmente all'estrema destra, col relativo "coro", oltre a tutte le cuspidi. Nei tondi dei pannelli laterali si vedono coppie di soggetti che simboleggiano una giornata della Genesi, per un totale appunto di sette. I due cori mancanti dovevano raffigurare Angeli e Confessori, secondo la descrizione del Tognocchi, mentre l'ultimo pannello avrebbe dovuto avere nei tondi la Creazione dell'uomo e della donna (Gregori). Sul soggetto del pannello centrale si sono fatte varie ipotesi: forse un Cristo giudice (Venturi e Marabottini), forse un'Incoronazione della Vergine (Marcucci, che Mina Gregori avrebbe individuato nel frammento nella collezione Torcuato Di Tella di Buenos Aires).
Agli Uffizi si conservano oggi cinque pannelli laterali, con due figure di santi ciascuno, e altrettanti scomparti di predella con i Cori. In origine il polittico doveva essere composto in maniera simile a quello nel Museo civico di Prato, ma con sette scomparti: perduti risultano quello centrale e quello probabilmente all'estrema destra, col relativo "coro", oltre a tutte le cuspidi. Nei tondi dei pannelli laterali si vedono coppie di soggetti che simboleggiano una giornata della Genesi, per un totale appunto di sette. I due cori mancanti dovevano raffigurare Angeli e Confessori, secondo la descrizione del Tognocchi, mentre l'ultimo pannello avrebbe dovuto avere nei tondi la Creazione dell'uomo e della donna (Gregori). Sul soggetto del pannello centrale si sono fatte varie ipotesi: forse un Cristo giudice (Venturi e Marabottini), forse un'Incoronazione della Vergine (Marcucci, che Mina Gregori avrebbe individuato nel frammento nella collezione Torcuato Di Tella di Buenos Aires).
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