giovedì 15 marzo 2018



URGENTE: CHIESTA LA CONDANNA A MORTE PER SHAWKAN

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L'ultimo scatto di Shawkan risale a 5 anni fa. Il suo arresto è avvenuto dopo aver fotografato l'uccisione di mille manifestanti pacifici che protestavano contro Al Sisi, il primo ministro egiziano. 

Shawkan ha già pagato troppo solo per aver fatto il suo lavoro. In attesa di giudizio, ha passato tutti i suoi giorni in una cella di meno di due metri quadrati condivisa con altre undici persone. Le guardie carcerarie lo hanno umiliato e torturato, i suoi anziani genitori non hanno la possibilità di salutarlo.

Per Shawkan non c'è giustizia. Dopo oltre 50 udienze, è arrivata per lui la richiesta di una pena esemplare: la condanna a morte. La stessa pena è stata chiesta per gli altri 738 imputati nel processo "Dispersione dei disordini a Rabaa". Firma ora e chiedi anche tu l'annullamento della pena.
Rettangolo arrotondato:       VAI ALL'APPELLO
Shawkan è un fotoreporter. Arrestato il 14 agosto 2013, mentre stava documentando il violento sgombero di un sit-in convocato dalla Fratellanza musulmana a Rabaa al-Adawiya, un quartiere del Cairo. Il suo è un processo di massa Il giornalismo non è un crimine, firma ora.

Shawkan ha l'epatite C. La famiglia ha invano chiesto, più volte, che venisse rilasciato per motivi di salute. Shawkan deve accedere alle cure mediche.

Shawkan è un prigioniero di coscienza, in carcere solo per aver esercitato il modo pacifico il diritto alla libertà d’espressione e aver svolto la sua attività professionale. Aiutaci a chiedere la sua liberazione.

 
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