NO ALLA PENA DI MORTE
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : NIGERIA: 30 CONDANNE A MORTE COMMUTATE DAL GOVERNATORE DEL DELTA
2. NEWS FLASH: TEXAS (USA): GIUSTIZIATO
ROSENDO RODRIGUEZ 3. NEWS FLASH: IRAN:
GIOVANE CONDANNATA A MORTE PER L’OMICIDIO DEL MARITO 4. NEWS FLASH: MYANMAR: CONDANNATO A MORTE PER
LO STUPRO DI UNA BAMBINA 5. NEWS FLASH:
THAILANDIA: SEI CONDANNATI A MORTE PER IL MASSACRO DI UNA FAMIGLIA 6. I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
NIGERIA: 30 CONDANNE A MORTE COMMUTATE DAL GOVERNATORE
DEL DELTA
29 marzo 2018: Il senatore Ifeanyi Okowa, governatore
dello Stato nigeriano del Delta, ha commutato in ergastolo le condanne a morte
di 30 prigionieri e concesso la grazia totale a cinque detenuti che stavano
scontando pene di varia lunghezza.
La grazia concessa dal Governatore rientra nell'esercizio
della sua Prerogativa di Grazia ai sensi della Sezione 212 della Costituzione
della Repubblica Federale della Nigeria del 1999 (come modificata).
Una dichiarazione rilasciata dall'Ufficio del Procuratore
generale e Commissario alla Giustizia, Peter Mrakpor, ha precisato che il
governatore ha agito in base ai poteri conferitigli nell'esercizio dei suoi
poteri di prerogativa di grazia nello spirito della celebrazione pasquale e ha
preso in considerazione le numerose richieste internazionali e locali, comprese
quelle di Amnesty International.
Il Procuratore generale e Commissario alla Giustizia ha
spiegato che il governatore ha agito in conformità con i suoi poteri
costituzionali sulla base delle raccomandazioni del Consiglio Consultivo dei
Sette uomini sulla Prerogativa della Grazia, diretto da Patrick Okpakpor, che è
stato inaugurato dal Governatore del Delta il 30 marzo 2017.
Ha detto che il governatore ha approvato la concessione
del pieno perdono ai seguenti detenuti e ha ordinato il loro rilascio
immediato: Livinus Ugwu, che era stato condannato a 20 anni, Enebeli Dike, Orji
Pascal, che era stato condannato a 10 anni di prigione, Moses Agedah che era
anche nel braccio della morte e Martins Ishiekwene, un prigioniero condannato a
morte il 30 novembre 1998.
I 30 detenuti le cui sentenze sono state commutate dal
governatore erano tutti detenuti nel braccio della morte, condannati a morte
per impiccagione.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
TEXAS (USA): GIUSTIZIATO ROSENDO RODRIGUEZ
27 marzo 2018: Rosendo Rodriguez (38 anni, ispanico) è
stato giustiziato.
Era stato condannato a morte il 1° aprile 2008 nella
Randal County per duplice omicidio per l’uccisione, avvenuta il 13 settembre
2005, di una prostituta di 29 anni, Summer Baldwin, e del feto di 10 settimane
che la donna aveva in grembo.
Il corpo della donna venne chiuso in una valigia, forse
ancora vivo secondo l’autopsia, e poi gettato in un cassonetto. Un codice a
barre all’interno della valigia permise l’identificazione del supermercato dove
era stata acquistata, e Rodriguez venne identificato grazie alla carta di
credito e ai video di sorveglianza.
Rodriguez aveva ammesso l’omicidio, avvenuto in una
stanza d’albergo, ma sosteneva si fosse trattato di legittima difesa.
Esaminando il computer portatile dell’uomo la polizia trovò tracce di una chat
con una ragazza di 16 anni, Joanna Rogers, scomparsa nel maggio 2004.
Il corpo venne ritrovato il 24 ottobre 2006 all’interno
di una valigia nella stessa discarica. Rodriguez aveva confessato anche
l’omicidio di Rogers.
Al processo cinque donne testimoniarono di essere state
stuprate.
Rodriguez diventa il 4° giustiziato di quest’anno in
Texas, il 549° da quando il Texas ha ripreso le esecuzioni nel 1982, il 7°
dell’anno negli Usa, e il n° 1472 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni
nel 1977.
IRAN: GIOVANE CONDANNATA A MORTE PER L’OMICIDIO DEL
MARITO
27 marzo 2018: La Corte Suprema iraniana ha emesso la
condanna a morte nei confronti di una giovane donna accusata di omicidio, ha
riportato l’agenzia statale Aftab.
La donna, identificata come Mojgan, avrebbe ucciso suo
marito nel luglio 2015, quando aveva 21 anni. In precedenza, la giovane era
stata assolta dall’accusa di omicidio premeditato ed era stata condannata al
pagamento del prezzo del sangue per omicidio involontario. La condanna non è
stata tuttavia accettata dalla Corte Suprema, che l’ha condannata a morte.
Sono almeno 82 le donne messe a morte in Iran da quando
Hassan Rouhani è presidente, 11 delle quali da gennaio 2017.
MYANMAR: CONDANNATO A MORTE PER LO STUPRO DI UNA BAMBINA
23 marzo 2018: Un tribunale di Mandalay ha condannato a
morte un uomo per aver violentato una bambina di due anni e mezzo nella
township di Madaya, il mese scorso.
Il tribunale distrettuale di Pyin Oo Lwin ha emesso la
sentenza capitale contro l'imputato Phyo Htet Aung, 25 anni, che è stato
riconosciuto colpevole del crimine.
Phyo Htet Aung, che era stato arrestato lo stesso giorno
del crimine nel villaggio di Muto Kutoe Seik, è stato condannato a morte per
impiccagione.
La vittima fu lasciata con i nonni mentre i genitori
andarono nella foresta a raccogliere legna da ardere.
Quando tornarono, la bambina non si trovava da nessuna
parte, seguì una ricerca frenetica condotta dai genitori insieme ai vicini di
casa.
La vittima fu trovata a malapena cosciente in una
piantagione di banane e morì mentre veniva portata all'ospedale.
Gli abitanti del villaggio presero subito in custodia
Phyo Htet Aung, che era stata l'ultima persona vista con la vittima.
Nel corso delle udienze del processo, che è iniziato il
12 marzo, sono stati interrogati oltre 20 testimoni.
U Wai Phyo Maung Maung, avvocato della vittima, ha
salutato la decisione della corte:
"Oggi c’è una decisione modello del tribunale per lo
stupro su minori. La corte ha stabilito che lo stupratore che ha commesso un
crimine contro una bambina di due anni e mezzo debba essere appeso fino alla
morte".
Un portavoce del tribunale ha precisato che la sentenza
può essere impugnata davanti un tribunale superiore entro sette giorni.
THAILANDIA: SEI CONDANNATI A MORTE PER IL MASSACRO DI UNA
FAMIGLIA
28 marzo 2018: Sei uomini sono stati condannati a morte
in Thailandia per l’omicidio del capo di un villaggio e di sette membri della
sua famiglia, tra cui tre bambini, per una disputa su un terreno.
Uomini armati mascherati fecero irruzione nell’abitazione
del leader locale nella provincia meridionale di Krabi nel luglio 2017 e
presero in ostaggio la sua famiglia, con manette e occhi bendati.
Hanno tenuto il gruppo per diverse ore mentre aspettavano
che il capo del villaggio Worayuth Sanlang tornasse. Poi gli hanno sparato alla
testa insieme a sette membri della sua famiglia.
Altri tre rimasero feriti ma sono sopravvissuti, inclusa
una donna che si finse morta dopo che una pallottola le era passata attraverso
un orecchio.
Secondo il tribunale, il massacro è stato motivato da una
disputa sulla terra tra il capo del villaggio e il capo del gruppo di fuoco,
Surikfat Bannopwongsakul.
"I sei imputati hanno usato pistole per sparare a
tutte e otto le vittime, tra cui donne e bambine di quattro, otto e undici
anni", si legge nel verdetto del tribunale provinciale di Krabi.
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