ALESSIO BALDOVINETTI-TRINITA' GALLERIA
DELL'ACCADEMIA FIRENZE
Il dipinto di S. Trinita, classificato dalla critica del XVIII-XIX secolo come opera di autore ignoto del XV secolo, fu riconosciuto da Crowe/Cavalcaselle come la tavola di Alessio Baldovinetti per Santa Trinita ricordata dal Vasari, che narra anche come, per collocarla nell'altar maggiore, si sia rimossa la `Madonna col Bambino e angeli' di Cimabue (ora Firenze, Uffizi) quivi precedentemente collocata. Appartenente ad una fase tarda dell'artista, la pala di S. Trinita, insieme a quella per l'altare di S. Ambrogio (1472-1473) documentano, secondo la Kennedy, il venir meno delle capacità immaginative dell'artista. Nel 1463 fu concesso dai monaci di S. Trinita il patronato dell'altar maggiore e del coro alla famiglia Gianfigliazzi, nelle persone di Messer Giovanni e Messer Gherardo. La tavola fu pagata al Baldovinetti 89 fiorini larghi d'oro dal committente che il primo luglio 1471 gli commissionò gli affreschi della Cappella maggiore, in cui originariamente era collocata anche la pala: la decorazione murale, di cui oggi sono visibili solo le pitture del soffitto, venne però ultimata solo nel 1497.
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