MISTERI FIORENTINI
Era una notte di fine estate quando finendo di sorseggiare il mio
bourbon preferito,mi decisi finalmente di far ritorno a casa; avevo
assolutamente bisogno di riposarmi il giorno dopo.....ma che dico ormai era già
oggi.....avevo necessità di andare a letto perchè di li a poche ore avrei avuto
un importante riunione di lavoro. Da piazza Santa Croce, girando a sinistra, mi
sono immesso in via delle Pinzochere, decisi di fermarmi al mio studio per
recuperare delle carte che mi sarebbero state utili l'indomani, ma che dico tra
poche ore...... i miei passi rimbombavano in modo cupo e sinistro sul selciato
della strada fatto di lastre di pietra serena quando un rumore alle mie spalle
mi distolse dai miei pensieri. Sembrava un passo strascicato, ma chi poteva
essere a quell'ora tarda della notte o meglio a quell'ora di una prima mattina?
Un brivido di gelo mi corse per le spalle, sembrava che fossi entrato i una
ghiacciaia, nonostante che quelli fossero i giorni più caldi di quell'estate
che stava ormai tramontando.......istintivamente mi girai anche se avevo paura
anzi un vero e proprio terrore a farlo e vidi...una figura che sinistramente
veniva illuminata dal fioco bagliore di un lampione stradale. Uno strano
personaggio, ricurvo nel fisico e vestito in modo assai singolare da una specie
di saio nero che aveva i fianchi cinti da un cordone penitenziale. Il viso era
travisato dal cappuccio che nascondeva gran parte dei suoi lineamenti.


Questa
strana apparizione che in se non aveva niente di particolarmente strano, mi
fece accapponare la pelle ed il freddo che avevo provato si concentrò in un lungo brivido di freddo che mi corse per
tutta la lunghezza delle spalle. Rimasi paralizzato al centro della piccola
via, mentre lo strano personaggio, con passo felpato ma al contempo pieno di
energia mi passò accanto, fermandosi un
attimo a guardarmi. Ed allora lo vidi
chiaramente in volto, favorito anche dalla luce favorevole del solito
lampione stradale. La paura che mi stava attanagliando si trasformò in vero e
proprio terrore. Il viso era incorniciato da una nuvola di capelli candidi come
la neve appena caduta, il volto duro, scavato sembrava scolpito nella pietra
gli occhi erano divisi da un gran naso aquilino adunco come il becco di un
rapace notturno, la bocca era priva di labbra ed assumeva la forma di un
malvagio ghigno ma soprattutto gli occhi, due fessure profonde fino all’inferno
a cui si rivolgevano con uno sguardo privo di umanità e che avrebbe ghiacciato
anche le acque dello Stige. …………………………………………………

Un personaggio inquietante, misterioso e dalla figura sinistra si
aggirava silenzioso per le strade deserte di una Firenze assonnata nelle ultime
ore della notte. Quando il buio è più profondo e sta per annunciare il prossimo
sorgere del sole……

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