tensione tra parenti e giornalisti dopo
la messa di suffragio per
VITTORIO CASAMONICA
Quando i parenti sono usciti dalla chiesa, alcuni giornalisti hanno provato ad avvicinarli per chiedere loro un commento sulla funzione. "E' stata una messa tranquilla", ha risposto uno dei parenti ma poi altri familiari hanno chiesto di non parlare. Gli animi si sono scaldati, sono volati insulti.
"Portate rispetto, avete già detto tutto", ha gridato una delle donne presenti alla messa. A quel punto sono intervenute le forze dell'ordine per riportare la situazione alla calma mentre da parte dei familiari del defunto sono partiti insulti contro i cronisti, che avevano tentato di avvicinarli insistentemente. "Pezzi di m...", hanno gridato i parenti.
A celebrare la messa in suffragio del defunto è stato padre Francesco Fissore, parroco della chiesa di San Girolamo Emiliani. "E' mio dovere pregare per un defunto", ha detto. "Io come cristiano condanno il peccato ma il peccatore non posso sapere in che condizione di vita è - ha spiegato il parroco ai giornalisti - la Chiesa e Gesù insegnano il perdono e che uno può cambiar vita. Uno può cambiare e si può convertire". Il parroco ha spiegato che non è stata celebrata una messa particolare per il defunto bensì la "messa del giorno". Le letture della messa del giorno sono state la "seconda lettera di San Paolo apostolo ai Tessalonicesi e il vangelo secondo Matteo". "Letture molto dure - ha spiegato il parroco - una lettera di San Paolo che esorta i cristiani a comportarsi in maniera degna" e il vangelo in cui "Gesù se la prende con gli scribi e i farisei ipocriti. Guai a voi, diceva, sepolti imbiancati, belli e bravi fuori ma con dentro marciume".
"E' capitata questa lettura", ha spiegato il parroco sottolineando che durante la cerimonia i parenti di Vittorio Casamonica "sono stati bravi e hanno fatto la comunione".
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