LA FINESTRA MURATA NEL PALAZZO PUCCI FIRENZE
Correva il 1559, anno più, anno meno. La famiglia Pucci, grazie ad un'alleanza di vecchia data con quella medicea, era divenuta una delle più ricche e influenti della città. Il loro sontuoso palazzo, che ancora oggi porta il suo nome, occupa quasi un intero isolato tra le centralissime via Ricasoli e dei Servi.
La fortuna della casata finì quando Pandolfo de' Pucci venne allontanato dalla Corte di Cosimo I per via della sua condotta immorale. Figlio del Cardinale Roberto Pucci, si racconta che il giovane dissoluto si sentì talmente oltraggiato da ordire una congiura ai danni del futuro Granduca di Toscana.
Pandolfo organizzò così un attentato contro Cosimo I, incaricando due sicari di ucciderlo con un archibugio proprio dalla finestra d'angolo del palazzo Pucci, davanti alla quale il duca mediceo passava regolarmente per recarsi a messa nella Basilica della Santissima Annunziata.
Ma come era accaduto nella celebre Congiura dei Pazzi nel 1478, anche stavolta il tentativo di stroncare l'egemonia medicea non andò a buon fine: il complotto venne svelato prima ancora che i congiurati potessero metterlo in atto.
Era ormai il 1560 e la giustizia seguì il suo corso. Pandolfo de' Pucci venne impiccato a una delle finestre del Bargello, mentre i suoi complici furono decapitati. Cosimo decise però di impartire un altro ordine, in ricordo del suo mancato attentato: fece murare la finestra del palazzo de' Pucci, che così è rimasta.
Da allora infatti nessuno ha più osato riaprire l'antica finestra, dalla quale i tiratori scelti avrebbero potuto cambiare per sempre le sorti della città. Una decisione dettata forse dalla scaramanzia e dalla superstizione, ma che certo rappresenta ancora oggi un forte monito contro chi osa sfidare il potere.
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