sabato 4 maggio 2019

        NESSUNO      TOCCHI      CAINO          
     no   alla    pena     di      morte!!!!!!!!


1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : NIGERIA: 20 CONDANNE A MORTE COMMUTATE DAL GOVERNATORE DEL LAGOS 2.  NEWS FLASH: ARABIA SAUDITA: CORPO CROCIFISSO ED ESPOSTO IN PUBBLICO DOPO LE 37 ESECUZIONI 3.  NEWS FLASH: ARABIA SAUDITA: LIBERATE DUE INDONESIANE CHE ERANO STATE CONDANNATE A MORTE PER STREGONERIA 4.  NEWS FLASH: IRAN: DUE 17ENNI FRUSTATI E GIUSTIZIATI IN SEGRETO 5.  NEWS FLASH: GEORGIA (USA): GIUSTIZIATO SCOTTY GARNELL MORROW 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA : DEVOLVI IL 5X1000 A NESSUNO TOCCHI CAINO


NIGERIA: 20 CONDANNE A MORTE COMMUTATE DAL GOVERNATORE DEL LAGOS Non meno di 20 condannati a morte nel Lagos si sono salvati dal boia dal momento che il governo locale ha commutato le loro condanne a morte in ergastolo, liberando inoltre 14 detenuti che avevano trascorso 20 anni in prigione, ha riportato This Day il 27 aprile 2019.

Il governo ha dato così seguito alle raccomandazioni del Consiglio Consultivo sulla Prerogativa della Grazia, che in precedenza aveva fatto il giro delle carceri per esaminare i casi nel tentativo di decongestionare le prigioni.
E’ stato il Procuratore Generale e Commissario per la Giustizia dello Stato, Adeniji Kazeem (SAN) a consegnare alle autorità carcerarie l'ordine di rilascio dei detenuti, firmato dal Governatore Akinwunmi Ambode.
Kazeem ha spiegato che la misura è conforme alle disposizioni costituzionali relative alla istituzione di un Consiglio Consultivo, che conferiscono al governatore il potere di concedere la grazia alle persone condannate su segnalazione del Consiglio.
Secondo Kazeem, i detenuti sono stati considerati meritevoli della prerogativa della grazia dopo un accurato esame dei loro fascicoli, che ha rivelato come fossero cambiati e pronti per essere reintegrati nella società.
Kazeem si è congratulato con i detenuti liberati consigliando loro di comportarsi bene fuori dal carcere.
Inoltre, il presidente del Consiglio Consultivo, il prof. Oyelowo Oyewo, ha detto che accanto ai poteri conferiti dalla Costituzione, l'istituzione del Consiglio è servita anche come un modo per de-congestionare le prigioni.
Si è congratulato con i beneficiari della grazia del Governatore e li ha esortati a evitare atti che li riportino in prigione.


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

ARABIA SAUDITA: CORPO CROCIFISSO ED ESPOSTO IN PUBBLICO DOPO LE 37 ESECUZIONI Il corpo di un uomo giustiziato è stato crocifisso ed esposto in pubblico in Arabia Saudita dopo le esecuzioni di 37 persone avvenute il 23 aprile 2019, hanno riportato i media locali.
I media hanno riportato dichiarazioni secondo cui i giustiziati avevano "adottato ideologie estremiste e formato cellule terroristiche allo scopo di diffondere il caos e provocare conflitti settari".
Le autorità saudite hanno detto che una persona è stata crocifissa dopo la sua esecuzione, con il Middle East Eye che ha riferito come il corpo sia stato mostrato in pubblico.
Il responsabile diritti umani dell’Onu ha condannato le decapitazioni, dicendo che i giustiziati sono per la maggior parte musulmani della minoranza sciita, inoltre non hanno ricevuto processi equi e almeno tre erano minorenni all’epoca della condanna.
Il nome della persona che è stata crocifissa non è stato rivelato dalle autorità.
Due delle persone decapitate erano state arrestate quando avevano solo 16 e 17 anni.
Il primo dei due giovani era pronto a iniziare una nuova vita negli Stati Uniti presso la Western Michigan University.
Mujtaba al-Sweikat, allora diciassettenne, era stato duramente picchiato su tutto il corpo, anche sulla pianta dei piedi, prima di "confessare" i crimini, incluse le proteste.
Nel 2017, docenti dell'università avevano detto che lo studente di lingua inglese e di pre-finanza costituiva una "grande promessa" e avevano chiesto il suo rilascio.
Il secondo dei due giovani, Abdulkarim al-Hawaj, 21 anni, è stato decapitato in pubblico quattro anni dopo essere stato arrestato nella Provincia Orientale, a maggioranza sciita, per aver diffuso informazioni sulle proteste su WhatsApp quando aveva 16 anni.
Reprieve ha dichiarato che al-Hawaj è stato picchiato, torturato con l'elettricità e incatenato con le mani sopra la sua testa fino alla "confessione" dei suoi crimini.
Un terzo uomo tra i 37 giustiziati, Munir al-Adam, aveva appena 23 anni quando fu arrestato a un posto di blocco nell'aprile 2012.
Era stato picchiato sulle piante dei piedi e aveva dovuto strisciare sulle mani e sulle ginocchia per giorni. All’età di cinque anni aveva perso l'udito a un orecchio a seguito di un incidente, ma dopo le torture aveva perso l'udito anche all’altro orecchio, restando totalmente sordo.
Aveva detto a un giudice di aver firmato una confessione perché era esausto per le torture.


ARABIA SAUDITA: LIBERATE DUE INDONESIANE CHE ERANO STATE CONDANNATE A MORTE PER STREGONERIA Due lavoratrici domestiche indonesiane che erano state condannate a morte in Arabia Saudita per stregoneria sono tornate a casa il 24 aprile 2019, dopo la commutazione delle loro condanne, ha detto il ministero degli Esteri indonesiano.
Sumartini e Warnah, entrambe con un solo nome, sono arrivate a Giacarta dopo aver scontato più di 10 anni in una prigione saudita, ha detto Lalu Muhammad Iqbal, un alto funzionario del ministero, all'Agence France-Presse.
Le donne erano state condannate a morte da un tribunale di Riad nel 2009, ma la loro pena era stata ridotta all'inizio del 2019, dopo anni di negoziati tra Giacarta e Riad.
"Dopo una dura trattativa, l'ambasciata è riuscita a convincere il governo saudita e le donne sono potute partire per la loro patria", ha detto all'Afp l'ambasciatore indonesiano in Arabia Saudita, Agus Maftuh Abegebriel.
Sumartini fu accusata di aver fatto svanire il figlio diciassettenne della sua datrice di lavoro usando la magia nera, anche se in seguito fu ritrovato vivo.
Warnah, nel frattempo, era stata accusata di aver fatto un incantesimo contro la prima moglie del suo datore di lavoro che l'aveva fatta soffrire di malattie misteriose, secondo quanto riferito dai media indonesiani.


IRAN: DUE 17ENNI FRUSTATI E GIUSTIZIATI IN SEGRETO Le autorità iraniane hanno frustato e segretamente giustiziato il 25 aprile 2019 due ragazzi di età inferiore ai 18 anni, ha appreso Amnesty International.
Mehdi Sohrabifar e Amin Sedaghat, due cugini, sono stati messi a morte nella prigione di Adelabad a Shiraz, nella provincia di Fars, nel sud dell'Iran. Entrambi erano stati arrestati quando avevano 15 anni e condannati per accuse di stupro in un processo iniquo.
Secondo le informazioni ricevute da Amnesty International, gli adolescenti non erano a conoscenza di essere stati condannati a morte fino a poco prima delle loro esecuzioni e portavano segni sui loro corpi, a indicare che sono stati fustigati prima dell’esecuzione. Le loro famiglie e gli avvocati non sono stati informati in anticipo delle esecuzioni e sono rimasti scioccati nell'apprendere la notizia.
Mehdi Sohrabifar e Amin Sedaghat erano stati tenuti in un centro di correzione minorile a Shiraz dal 2017. Il 24 aprile, sono stati trasferiti nella prigione di Adelabad, apparentemente senza conoscerne il motivo. Lo stesso giorno, le autorità hanno concesso alle loro famiglie di visitare i due ragazzi, senza però dire che era in preparazione delle esecuzioni.
Il giorno seguente, il 25 aprile, le famiglie hanno ricevuto improvvisamente una chiamata dall'Organizzazione di Medicina Legale dell’Iran, un istituto forense statale, che li informava delle esecuzioni e chiedeva loro di riprendersi i corpi.


GEORGIA (USA): GIUSTIZIATO SCOTTY GARNELL MORROW Scotty Garnell Morrow, 52 anni, nero, è stato giustiziato il 2 maggio 2019. Era accusato, ed aveva ammesso, di aver ucciso la fidanzata che lo aveva appena lasciato, Barbara Ann Young, e un’amica della donna, Tonya Woods, il 29 dicembre 1994.
Aveva anche sparato ad un’altra amica della donna, LaToya Horne, che è sopravvissuta.
Venne condannato a morte nella Hall County nel 1999. Nel 2011 un giudice statale aveva annullato la condanna a morte per inadeguata assistenza legale, ma pochi mesi dopo la Corte Suprema di Stato aveva annullato all’unanimità l’annullamento, sostenendo che stanti i fatti una diversa difesa non avrebbe influito sull’esito finale. Nel 2018 un giudice federale, messo in minoranza in un voto collegiale, aveva sostenuto che sarebbe stato opportuno valutare come possibile circostanza attenuante il fatto che l’imputato, da giovane, fosse stato stuprato più volte. Morrow è il primo giustiziato di quest’anno in Georgia, il 73° da quando la Georgia ha ripreso le esecuzioni nel 1983, il 5° dell’anno negli Usa, e il n° 1495 da quando gli Usa hanno ripreso le esecuzioni nel 1977.

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