giovedì 16 maggio 2019

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A cura di Matteo Mainardi
manifestazione Montecitorio

Tanto si è mossa l’Associazione Luca Coscioni nell’ultimo mese sull’eutanasia e il testamento biologico, quanto poco ha invece fatto il Parlamento e il Ministero della Salute.

Partiamo dal fronte dell’eutanasia legale: se mancano solo 132 giorni al termine che la Corte costituzionale ha dato al Parlamento per approvare una legge che preveda la possibilità, in determinate condizioni, di ricorrere all’eutanasia, in tutto questo tempo la Camera dei Deputati è rimasta totalmente immobile. Nella giornata dell’8 aprile sono stati auditi nelle commissioni competenti Filomena Gallo e il dott. Mario Riccio, e solamente un mese dopo - il 7 maggio - si è tenuta un’altra ora e mezza di audizioni degli esperti. Poi più nulla.

Di fronte all’inerzia delle istituzioni, siamo scesi in piazza dal 10 al 12 maggio per raccogliere ulteriori firme a sostegno della richiesta di una legge, richiesta sostenuta ora anche dalla Corte costituzionale. Negli stessi giorni abbiamo divulgato un’indagine condotta da SWG per l’Associazione Luca Coscioni in cui si mostra che la legge è richiesta a furor di popolo nonostante i grandi media non ne parlino. Il 56% degli italiani è assolutamente a favore di una legge sulla legalizzazione dell’eutanasia, come un ulteriore 37% è favorevole a una regolamentazione dell’accesso a determinate condizioni fisiche e di salute. Dunque, a chiedere l’Eutanasia Legale sono il 93% dei cittadini, un dato mai registrato prima d’ora.

Fuori dai palazzi nel frattempo il Presidente dell’Ordine dei Medici si è espresso formalmente elevando il divieto di eutanasia contenuto nel codice deontologico, al di sopra di un’eventuale legge che la dovesse permettere. Prontamente ha risposto con un appello il dott. Mario Riccio dicendo “Non in mio nome!” e insieme a lui oltre 200 medici da tutta Italia, appello che ha portato a una parziale rivisitazione delle posizioni da parte del Presidente dell’Ordine.

Interessanti novità invece per quel che concerne il testamento biologico. L’Associazione Luca Coscioni, grazie agli avvocati Giulia Crivellini e Filomena Gallo, ha inviato una diffida ad adempiere e contestuale messa in mora al Ministro Grillo a nove mesi dalla scadenza del termine di legge per la creazione della Banca dati nazionale delle DAT. Allo stesso tempo ha evidenziato come siano scaduti i termini di legge per la presentazione della relazione annuale al Parlamento per lo stato di attuazione della legge.

Piccata, la Ministra Giulia Grillo ha trovato traballanti giustificazioni, salvo poi annunciare che "entro la prossima settimana il testo sarà mandato al Garante della Privacy per ricevere formalmente il suo parere per l’emanazione. Nel contempo invierò nei prossimi giorni la relazione al Parlamento che darà conto del lavoro finora svolto sulla realizzazione del registro delle Dat". Peccato che alle parole non sono seguiti i fatti. Dodici giorni dopo questa dichiarazione, non risulta ancora depositata la relazione in Parlamento.



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