Le
condizioni disumane delle carceri del Madagascar
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Corpi
ammassati, latrine a cielo aperto putride e contagiose, razioni di
cibo così scarse da stare "nel palmo di una mano". Questi
sono solo alcuni dei macabri
dettagli raccolti in occasione delle nostre
missioni di ricerca volte a verificare il rispetto dei diritti
umani nelle prigioni del Madagascar.
La causa
principale di questi orrori è un sistema giudiziario inefficiente:
molti detenuti restano in carcere solo perché il loro processo non
è ancora iniziato.
Possiamo agire per fermare
queste violazioni. ORA.
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Decessi in
carcere, minori e condizioni fatiscenti
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Solo nel 2017,
nelle carceri malgasce sono morte
129 persone, 52 di loro era in attesa di un
processo. Tra
le principali cause di morte c'è la tubercolosi:
una malattia che dilaga a causa delle scarse condizioni igieniche e
del sovraffollamento.
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In queste prigioni
disumane ci sono anche tantissimi minorenni:
solo nel 2017 erano 785.
Di questi 622
erano in detenzione preventiva. Se ne usciranno
vivi, per loro sarà più difficile tornare a scuola e trovare
un impiego.
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La maggior
parte dei penitenziari del paese non viene adeguatamente ristrutturata da
almeno 60 anni. Le infrastrutture sono fatiscenti,
in alcuni casi al punto da mettere
a rischio l’incolumità dei reclusi. Nel luglio
2018, quattro detenuti sono rimasti uccisi sotto le macerie causate
dal crollo di un muro nel carcere di Antsohihy, nel nord del paese.
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