no alla pena di morte
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : EGITTO: 15 ESECUZIONI (FINORA) NEL MESE DI FEBBRAIO 2. NEWS FLASH: YEMEN: DUE GIUSTIZIATI IN
PUBBLICO PER L’OMICIDIO E STUPRO DI UN BAMBINO 3. NEWS FLASH: MYANMAR: DUE CONDANNATI A MORTE
PER L’OMICIDIO DI UN CONSIGLIERE DI AUNG SAN SUU KYI 4. NEWS FLASH: TAIWAN: CONDANNA CAPITALE
CONFERMATA 5. NEWS FLASH: GAZA: CONDANNA
CAPITALE PER OMICIDIO 6. I SUGGERIMENTI
DELLA SETTIMANA :
EGITTO: 15 ESECUZIONI (FINORA) NEL MESE DI FEBBRAIO
15 persone sono state finora giustiziate in Egitto nel
solo mese di febbraio (il 7, 13 e 20 febbraio) dopo essere state condannate a
morte per crimini di terrorismo.
Erano state tutte processate in tribunali civili e le
loro condanne a morte definitive erano state emesse dalla Corte di Cassazione.
Nell’ambito del progetto Contenere la pena di morte in
tempo di “guerra al terrorismo” in Egitto, Somalia e Tunisia, Nessuno tocchi
Caino e l’Organizzazione Araba per i Diritti Umani (AOHR) quantificano in 62 le
persone giustiziate in Egitto nel 2018.
Di queste 62, 47 sono state messe a morte da tribunali
civili, le restanti 15 da tribunali militari (12 per terrorismo e 3 per reato
di stupro in un ospedale militare).
Sempre nel 2018, 60 persone hanno ricevuto condanne a
morte definitive in 14 casi, 12 dei quali trattati dalla Corte di Cassazione
civile e gli altri 2 dalla Corte di Cassazione militare.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
YEMEN: DUE GIUSTIZIATI IN PUBBLICO PER L’OMICIDIO E
STUPRO DI UN BAMBINO Lo Yemen ha giustiziato in pubblico il 7 febbraio 2019 due
uomini per aver rapito, stuprato e ucciso un bambino di 12 anni.
Wadah Refat, 28 anni, e Mohamed Khaled, 31 anni, erano
stati condannati per aver violentato e ucciso un bambino di nome Mohamed Saad,
lo scorso maggio.
Centinaia di persone si sono radunate nella città
portuale di Aden per assistere all’esecuzione, avvenuta con armi da fuoco.
Il bambino aveva giocato accanto a una casa dove viveva
uno di loro, quando la coppia lo aveva trascinato in casa e violentato.
"Dopo lo stupro, non riuscivano a mettere a tacere
le grida del ragazzo, che chiedeva aiuto, così uno di loro ha afferrato un
coltello e gli ha tagliato la gola", è scritto nei documenti giudiziari
visionati da El Mundo.
Anche una donna di 33 anni è stata condannata a morte per
aver aiutato Refat e Khaled a smembrare il corpo della vittima.
L’esecuzione della donna è stata posticipata dal momento
che è incinta.
MYANMAR: DUE CONDANNATI A MORTE PER L’OMICIDIO DI UN
CONSIGLIERE DI AUNG SAN SUU KYI Un tribunale del Myanmar il 15 febbraio 2019 ha
condannato a morte due uomini per l'omicidio di un importante avvocato
musulmano che è stato uno stretto consigliere della leader del Paese, Aung San
Suu Kyi.
La corte ha giudicato il sicario, Kyi Lin, colpevole di
omicidio premeditato e possesso illegale di armi in relazione all’uccisione del
29 gennaio 2017 di Ko Ni, in pieno giorno, all'aeroporto di Yangon.
Un complice, Aung Win Zaw, coinvolto nella pianificazione
dell'omicidio, è stato anche lui condannato a morte, e altri due uomini
coinvolti nel crimine hanno ricevuto pene detentive.
Un quinto imputato, sospettato di essere la mente del
crimine, resta latitante.
TAIWAN: CONDANNA CAPITALE CONFERMATA
L'Alta Corte di Taiwan il 20 febbraio 2019 ha confermato
la condanna a morte di un uomo che uccise diverse persone tramite un incendio.
Weng Jen-hsien, 53 anni, era stato condannato due volte
in precedenza per aver ucciso sei persone, compresi i suoi genitori e tre
parenti.
Weng non ha mostrato alcun rimorso per il suo crimine e
non c'è alcuna possibilità di riabilitazione, ha detto la Corte.
L’uomo acquistò 20 litri di benzina, che mise in
bottiglie e contenitori di plastica, e attese un giorno fino alla vigilia del
Capodanno lunare, il 7 febbraio 2016, quando le vittime avevano programmato un
incontro di famiglia.
Weng entrò in casa, inzuppò i suoi familiari di benzina e
li diede alle fiamme.
Weng ha detto di aver voluto uccidere tutta la sua
famiglia, perché credeva che, essendo il più giovane dei sette fratelli, i suoi
genitori lo avessero trascurato, e che fin dall'infanzia avesse dovuto fare la
maggior parte del lavoro nella fattoria di proprietà della famiglia nel
distretto Longtan di Taoyuan.
GAZA: CONDANNA CAPITALE PER OMICIDIO
Il Tribunale di primo grado di Khan Younis, nella
Striscia di Gaza, il 29 gennaio 2019 ha imposto una condanna a morte nei
confronti di un uomo identificato come (Y/A ').
L’uomo è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio
volontario di Mahasen Awad Abu Shlouf. L’omicidio è stato commesso il 19
gennaio 2016.
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