sabato 12 agosto 2017

         nessuno   tocchi     CAINO           
  NO   ALLA  PENA  DI   MORTE  



1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : IRAN: NESSUNO TOCCHI CAINO, L’EUROPA DEI DIRITTI UMANI NON E’ RAPPRESENTATA DALLA MOGHERINI A THERAN 2.  NEWS FLASH: IRAN: IMPICCATO GIOVANE CHE ERA STATO ARRESTATO A 15 ANNI 3.  NEWS FLASH: SOMALIA: CONDANNE CONFERMATE PER L’OMICIDIO DEL RELIGIOSO 4.  NEWS FLASH: ISRAELE: KNESSET DISCUTERÀ PENA DI MORTE PER I TERRORISTI 5.  NEWS FLASH: SOUTH CAROLINA (USA): KENNETH SIMMONS NON POTRÀ ESSERE CONDANNATO A MORTE 6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


IRAN: NESSUNO TOCCHI CAINO, L’EUROPA DEI DIRITTI UMANI NON E’ RAPPRESENTATA DALLA MOGHERINI A THERAN
5 agosto 2017: Nessuno tocchi Caino ricorda che sotto la Presidenza del “moderato” Rouhani si sono compiute oltre 3.000 esecuzioni, e se nel 2016 la macchina della morte sembrava aver rallentato il ritmo con 530 esecuzioni rispetto le 970 del 2015, in questi primi sei mesi del 2017 ha accelerato la ripresa con almeno 340 persone salite sulla forca a cui si aggiungono le oltre 100 del mese di luglio.

Ma non c’è solo la pena di morte in Iran, perché la condizione delle donne pone questo Paese al 139° posto, su 144, nella graduatoria del Global Gender Gap Index e grave è anche la persecuzione di minoranza etniche e religiose.
Rouhani è una faccia della stessa medaglia, quella di un regime totalitario, misogino e sanguinario, lo stesso che nel 1988 compì un massacro di 30mila oppositori politici ed i cui responsabili diretti, come il Ministro della Giustizia Mostafa Pour-Mohammadi, hanno continuato a rivestire ruoli istituzionali di prim’ordine.
“L’Europa che Federica Mogherini rappresenta oggi a Theran, non è la nostra,” hanno dichiarato Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti, rispettivamente Segretario e Tesoriere dell’associazione radicale “ cioè quella fondata sullo Stato di Diritto e i Diritti Umani. L’Europa che la Mogherini rappresenta oggi è quella accondiscendete nei confronti di un regime che continua ad essere considerato parte della soluzione dei problemi dell’area del Medio Oriente essendo invece il problema principale.”


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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

IRAN: IMPICCATO GIOVANE CHE ERA STATO ARRESTATO A 15 ANNI
10 agosto 2017: Il regime dei mullah ha ancora una volta giustiziato un adolescente. Si tratta di Alireza Tajiki, un giovane che era stato arrestato all'età di 15 anni per omicidio e sodomia e aveva trascorso sei anni nella prigione di Adelabad a Shiraz, Iran meridionale.
Questa impiccagione è avvenuta nonostante i ripetuti appelli dei gruppi per i diritti umani e di istituzioni internazionali.
Alireza Tajiki era stato messo in isolamento sei anni fa, dopo essere stato arrestato, ed era stato torturato per ottenere una confessione forzata nonostante fosse un adolescente.
Il suo caso era pieno di aspetti oscuri e la sua famiglia aveva ripetutamente chiesto un nuovo processo senza ottenere alcuna risposta dalle autorità.
Secondo i funzionari del regime, 5300 prigionieri, la maggior parte dei quali hanno tra i 20 e i 30 anni, sono stati condannati a morte.


SOMALIA: CONDANNE CONFERMATE PER L’OMICIDIO DEL RELIGIOSO
6 agosto 2017: L'Alta Corte militare somala ha confermato una condanna a morte e due all’ergastolo di tre membri di al-Shabaab riconosciuti colpevoli di aver ucciso con armi da fuoco un famoso religioso nella città meridionale di Baidoa lo scorso giugno, riferisce Garowe Online.
La Corte ha confermato una precedente sentenza che ha dichiarato colpevoli Mohamed Aden Ali "Borow", Samow Ali Aden e Hassan Abdullahi Ibrahim, per aver ucciso Sheikh Aden Madeer in una moschea di Baidoa durante il mese santo di Ramadan.
Il Colonnello Liban Ali Yarow, presidente dell'Alto Tribunale Militare, ha annunciato il verdetto.
"Dopo aver ascoltato i ricorrenti e il pubblico ministero, concordo col tribunale di primo grado secondo cui questi tre uomini sono colpevoli dell’omicidio di Sheikh Madeer, commesso nel mese di giugno", ha dichiarato il giudice dell’Alta Corte militare.
Secondo una dichiarazione rilasciata dalla Corte, Barow è stato condannato a morte, mentre gli altri due complici sono stati condannati all’ergastolo per coinvolgimento nell'assassinio.
La Corte di primo grado aveva giudicato i membri di al-Shabaab colpevoli in giugno, ma gli imputati avevano impugnato la sentenza. La pena di morte contro il condannato Barow sarà eseguita presto, ha detto il giudice.

ISRAELE: KNESSET DISCUTERÀ PENA DI MORTE PER I TERRORISTI
2 agosto 2017: Un disegno di legge che propone un emendamento alla Legge Penale e alla Legge contro il Terrorismo, consentendo al tribunale di condannare a morte terroristi che uccidono civili innocenti, sarà presto aggiunto all'agenda della Knesset da MK Nava Boker (Likud), ha riportato Israel Hayom.
Il disegno di legge propone l'aggiunta di due nuovi articoli al codice penale, il primo dei quali, 99 (a), stabilisce che "una persona che ha commesso atti di uccisione intenzionale per aiutare un'organizzazione terroristica o un nemico durante le ostilità condotte contro Israele, a seguito di un appello di un'organizzazione terroristica o di uno Stato nemico, sia che l'ordine di eseguire l'operazione sia stato dato a lui personalmente sia che abbia risposto ad un appello generale e non specifico per intraprendere azioni violente senza identificazione con obiettivi del nemico o di organizzazione terroristica - sarà condannato a morte o all’ergastolo".
Allo stesso modo, gli articoli modificati che finora hanno imposto solo la carcerazione a vita per atti di tradimento e/o terrorismo, prevederanno ora la pena di morte come prima opzione per un giudice.
Le note esplicative che accompagnano il disegno di legge affermano che "c'è una necessità legislativa, sociale e pubblica di pena deterrente che contribuirà alla sicurezza sociale e al principio della protezione dello Stato e dei cittadini eliminando gli attacchi terroristici".
Lo sponsor del ddl, il vice presidente della Knesset, MK Nava Boker, ha dichiarato di aver deciso di presentare il disegno di legge perché "gli assassini della famiglia Fogel di Itamar ora vivono in un albergo a quattro stelle in una prigione israeliana".
Il massacro di Itamar dell'11 marzo 2011 è stato un attacco terroristico contro l'insediamento israeliano di Itamar in Giudea e Samaria, in cui cinque membri della famiglia Fogel furono uccisi nei loro letti.
"Non ho dubbi che la pena di morte per i terroristi, insieme ad altri mezzi, costituisca una reale deterrenza e aiuti a sradicare il terrorismo in Israele", ha dichiarato MK Boker, aggiungendo che "è giunto il momento di porre fine alla nostra umiliazione davanti al terrore e ai nostri nemici. È importante che la famiglia di un terrorista che invia il figlio a uccidere saprà che riceverà la peggiore punizione di tutte e non passerà alcuni anni in un albergo a quattro stelle in una prigione israeliana e poi sarà rilasciato con un accordo di scambio per tornare a uccidere civili innocenti".
A seguito dell'ultimo massacro di tre membri della stessa famiglia a Halamish, sia il primo ministro Benjamin Netanyahu che il ministro della Difesa Avigdor Liberman si sono detti favorevoli all'esecuzione del terrorista Omar al-'Abd del vicino villaggio di Qubar, che ha commesso gli omicidi.


SOUTH CAROLINA (USA): KENNETH SIMMONS NON POTRÀ ESSERE CONDANNATO A MORTE
25 luglio 2017: La Pubblica accusa rinuncia a contestare l’annullamento del verdetto di colpevolezza di Kenneth Simmons, e si prepara per un nuovo processo, che però non potrà portare ad una condanna a morte. Simmons, oggi 60 anni, nero, venne condannato a morte il 2 marzo 1999 nella Dorchester County con l’accusa di aver violentato ed ucciso, il 1° settembre 1996, una donna di 87 anni, Lily Bell Boyd.
La condanna a morte venne commutata in ergastolo nel 2014 dopo che la Corte Suprema di Stato ne riconobbe il ritardo mentale. Il 7 giugno, con una sentenza che la stessa corte suprema di stato ha definito “azione straordinaria, riservata al più raro dei casi”, la Corte ha riconosciuta all’imputato il diritto di “tornare indietro” nella sequenza dei ricorsi. Infatti per legge, il ricorso sulle condizioni mentali può essere fatto solo dopo aver concluso i ricorsi sulle prove.
Simmons ha avuto il parere positivo sia del giudice Doyet A. Early III che, come abbiamo visto della Corte Suprema di Stato, per contestare la prova del Dna usata originariamente nel processo, e la rilevanza della sua confessione. Secondo il giudice Early, durante il primo processo le informazioni fornite alla giuria popolare su come valutare i risultati dei test del Dna sono state “confuse, fuorvianti e inaccurate”, e le circostanze di come la confessione fosse stata ottenuta da un uomo con severi problemi mentali tenuto a lungo sotto pressione dalla polizia sono state ampiamente sottovalutate. Inizialmente la pubblica accusa aveva chiesto allo stesso giudice Early di rivedere la sua posizione, ma due giorni fa, il 23 luglio, Early ha confermato l’annullamento del verdetto di colpevolezza, ed oggi la pubblica accusa ha annunciato che tenterà la ripetizione del processo, seppure non potendo più chiedere la pena di morte. Il caso è stato seguito dagli avvocati di The  Innocence Network che si sono coordinati con gruppi per i diritti delle persone con disabilità, interessati al tema della facilità con cui persone con disabilità mentali possono essere indotte a false confessioni. 

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