di
Matteo Mainardi
Il
25 luglio il disegno di legge sul BioTestamento avrebbe dovuto essere
discusso in Aula al Senato, eppure oggi, a
una settimana da quella data, ancora il testo è bloccato all'inizio
dell'iter in Commissione Igiene e Sanità. Commissione che con la seduta
di ieri, 1 agosto, ha appeso alla porta il cartello "chiuso per
ferie" fino a settembre.
Una
settimana fa Emilia Grazia De
Biasi (senatrice PD e relatrice del testo in Senato),
rilevò come "3.000 emendamenti siano concretamente impossibili da
valutare in Commissione". Per questo, disse, "avanzo una
proposta: se il numero degli emendamenti resterà tale, propongo di
andare direttamente in Aula senza il mandato del relatore, per passare
cioè ad un esame degli emendamenti direttamente da parte dell'Aula".
Questa soluzione, già suggerita
nella presente newsletter alla fine di giugno, rimane effettivamente
l'unica che permetterebbe di non compromettere totalmente la
possibilità di approvare la legge entro la fine della legislatura.
Eppure
passa una settimana da quelle dichiarazioni e ora - nonostante con il
termine del dibattito generale in Commissione sia stata constatata
l'impossibilità di mediazione con i firmatari degli emendamenti - ci
troviamo di fronte a un immobilismo che assomiglia più a un passo
indietro. "Il ddl sulle DAT è una priorità politica, ma ci sono
dei tempi da rispettare", dichiara De Biasi, "il nostro
obiettivo è un voto finale positivo ma è chiaro che ciascun
provvedimento corre i rischi dettati da fine legislatura".
"Ora aspettiamo che la Commissione Bilancio ci restituisca gli
emendamenti per poter iniziare a discuterli. A quel punto si porrà il
problema di capire se potrà essere tutto esaminato in Commissione
Sanità oppure se ci sarà l'opportunità di mandare il testo in aula
senza mandato al relatore". Peccato che la Commissione Bilancio
non abbia ancora nemmeno iniziato a visionare i 2990 emendamenti
presentati. E non lo farà prima di settembre. Un nuovo rinvio di fatto
quindi. Questa volta, per la gioia del gruppo di Alfano, a un non
meglio precisato "dopo l'estate".
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