no alla pena di morte
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : CINA: 72ENNE COLOMBIANO GIUSTIZIATO PER TRAFFICO DI COCAINA 2. NEWS FLASH: ROMA: PRESENTAZIONE DEL LIBRO
‘STORIA DI UN ANNO’ SABATO 4 MARZO 3.
NEWS FLASH: MALESIA: GRAZIATO DAL SULTANO EVITA L'ESECUZIONE 4. NEWS FLASH: INDIA: NEL 2016 CONDANNE A MORTE
RADDOPPIATE RISPETTO ALL’ANNO PRIMA 5.
NEWS FLASH: PAKISTAN: LIBERATO PREDICATORE CHE ERA STATO CONDANNATO A
MORTE PER BLASFEMIA 6. I SUGGERIMENTI
DELLA SETTIMANA : SAN MARINO: SPES CONTRA SPEM - UN DIBATTITO SUL TEMA DELL'ERGASTOLO
CINA: 72ENNE COLOMBIANO GIUSTIZIATO PER TRAFFICO DI
COCAINA
28 febbraio 2017: le autorità cinesi hanno reso noto di
aver giustiziato mediante iniezione letale un cittadino colombiano riconosciuto
colpevole di traffico di cocaina.
Ismael Arciniegas, 72enne giornalista in pensione, è
stato giustiziato nonostante un ultimo disperato sforzo diplomatico della
Colombia per salvare la sua vita.
Si tratta del primo colombiano messo a morte in Cina,
tuttavia sono almeno 15 quelli rinchiusi nel braccio della morte cinese per
reati legati alle droghe.
Il figlio di Arciengas ha detto che suo padre entrò nella
malavita nel 1980 mentre svolgeva ricerche giornalistiche sui cartelli della
droga della Colombia.
Fu arrestato nel 2010 mentre cercava di introdurre 4 kg
di cocaina in Cina, in cambio di 5.000 dollari.
Dal mese di novembre, la Cina ha rimpatriato due
trafficanti di droga colombiani per motivi umanitari in modo che possano
completare la loro detenzione a casa.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
ROMA: PRESENTAZIONE DEL LIBRO ‘STORIA DI UN ANNO’ SABATO
4 MARZO La presentazione del libro “Storia di un Anno” si svolgerà sabato 4
marzo 2017 alle ore 12.00 presso la Chiesa di Santa Lucia del Gonfalone, Via
dei Banchi Vecchi, 12 a Roma.
A cura di Paolo Bielli e Vincenzo Mazzarella con il
Patrocinio di Nessuno tocchi Caino.
Testi in catalogo di Achille Bonito Oliva, Padre Franco
Incampo, Paolo Bielli e intervista a Vincenzo Mazzarella di Roberta Giulieni e
Francesca Mambro.
Artisti uniti, in un luogo non comune come la chiesa di
Santa Lucia del Gonfalone a Roma. A rappresentare ognuno una ricorrenza
religiosa lungo l’arco di un anno a partire dal 18 febbraio 2015, Mercoledì
delle ceneri, fino al 2 febbraio 2016 Presentazione al Tempio.
Ogni artista ha esposto una opera tesa a sottolineare la
ricorrenza del giorno; un momento simbolico della nostra umanità e una stazione
del nostro ricordo. Non si può sfuggire al ricordo dei nostri padri e dei
nostri morti. La storia viene fatta per il futuro. La storia è un divenire,
quindi ogni momento di queste giornate ha rappresentato una pura meditazione.
Tutti uniti: credenti, atei e agnostici perché nella meditazione si compie quel
comune denominatore che è Amore per se stessi e verso il nostro prossimo.
Gli artisti: Nedda Guidi, Paolo Bielli, Ak2deru, Susanne
Kessler, Riccardo De Antonis, Marina Haas, Giancarlino Benedetti Corcos, Mario
Ceroli, Ascanio Renda, Elena Pinzuti, Eros Renzetti, Anna Maria Sacconi,
Giovanni Albanese, Felice Levini, Giuseppe Graziosi, Marilù Eustachio,
Alessandro Costa, Stefano Di Stasio, Verdiana Patacchini, Baldo Diodato, Elly
Nagaoka, Pejman Tadayon, Lino Frongia, WeegeeWeegee, Angela Volpi, Veronica
Montanino, Naoya Takahara, Ubaldo Bartolini, Stefania Fabrizi, Federica Luzzi,
Silvia Maccariello, Laura Palmieri, Dino Ignani, Giuliano Giuliani, Elisa
Montessori.
MALESIA: GRAZIATO DAL SULTANO EVITA L'ESECUZIONE
27 febbraio 2017: un uomo che era stato condannato a
morte in Malesia per traffico di droga nel 2009 è stato graziato dal sultano di
Selangor, Sharafuddin Idris Shah.
Shahrul Izani Suparman, 33 anni, e la sua famiglia sono
stati informati della decisione una settimana fa nella prigione di Sungai
Buloh.
La madre, Sapenah Nawawi, 59 anni, che ha lavorato
insieme ad Amnesty International Malesia per salvare la sua vita, si è detta
molto felice che il figlio abbia una seconda possibilità.
"Sono molto grata a Dio. Vorrei ringraziare Sua
Altezza Reale per averlo perdonato e tutti coloro che si sono battuti per
salvare la sua vita ", ha detto in una conferenza stampa.
Nel settembre 2003, Shahrul Izani, allora 19enne, fu
arrestato ad un posto di blocco di routine dopo essere stato trovato in
possesso di 622g di cannabis.
Nel dicembre 2009 fu riconosciuto colpevole dall’Alta
Corte di Shah Alam di traffico di droga, un reato che comporta la pena di morte
obbligatoria.
Amnesty International Malesia ha assunto il caso di
Shahrul, chiedendo al Comitato per la Grazia di Selangor di commutare la
condanna a morte.
Più di 10.000 firme da tutto il mondo sono state raccolte
in una campagna che ha avuto inizio nel 2015.
Il direttore esecutivo di Amnesty International Malesia,
Shamini Darshni, ha detto che mentre questa battaglia è stata vinta e una vita
è stata salvata, l'uso della pena di morte continua.
"La segretezza che circonda le esecuzioni in Malesia
peggiora ulteriormente la situazione relativa ai diritti umani a livello globale.
"Ora che il sultano di Selangor ha accolto la
domanda di grazia di Shahrul, ci auguriamo che il governo federale eserciterà
la sua volontà politica abolendo la pena di morte obbligatoria come primo passo
verso l'abolizione totale", ha detto.
INDIA: NEL 2016 CONDANNE A MORTE RADDOPPIATE RISPETTO
ALL’ANNO PRIMA
1 marzo 2017: i tribunali indiani nel 2016 hanno emesso
quasi il doppio delle condanne a morte emesse nel 2015, mostrano i dati resi noti
dal Centro sulla Pena di Morte presso la National Law University di Delhi.
Oltre la metà delle 136 condanne a morte del 2016 (70 nel
2015) sono state emesse per omicidio semplice, in cui l'imputato è stato
condannato per il solo omicidio. In tutto, i tribunali hanno emesso 1.790
condanne a morte tra il 2000 e il 2015.
Nonostante la Corte Suprema nel 2015 abbia chiarito che
gli ordini di esecuzione – l’ordine di un tribunale che ha emesso una sentenza
di morte specificando data e ora in cui l'esecuzione deve essere praticata -
non devono essere emessi in fretta, in segreto o prima che l’imputato abbia
esaurito tutte le opzioni legali, il rapporto ha rilevato che i tribunali hanno
emesso cinque ordini di esecuzione nel 2016 prima che gli accusati avessero
esaurito le loro opzioni legali. Questi ordini sono stati successivamente
annullati da tribunali superiori.
Le Alte Corti hanno confermato 15 condanne a morte nel
2016 (emesse dai tribunali negli anni precedenti), commutato le condanne di 44
detenuti e assolto 14 persone.
Il cambiamento più significativo è giunto a livello della
Corte Suprema - dei sette appelli su condanne a morte esaminati nel 2016, la
Corte Suprema non ne ha confermata nessuna (ha confermato tuttavia una condanna
a morte su richiesta di revisione).
Si tratta di una differenza notevole rispetto all'anno
precedente, in cui la Corte Suprema ha confermato otto dei nove appelli
presentati. Settantuno appelli su condanne capitali sono ancora pendenti
davanti alla Corte Suprema.
Il presidente Pranab Mukherjee ha deciso in merito a sei
richieste di grazia nel 2016, rifiutandone cinque e commutandone una in
ergastolo in un caso che era stato confermato dalla Corte Suprema nel 2000,
lasciando il condannato, Jeetendra Singh Gehlot, senza alcuna idea sul proprio
destino per 16 anni.
C'erano 397 persone nel braccio della morte alla fine del
2016, 11 delle quali condannate ai sensi della Legge sull’Esercito e poco si sa
del loro status.
Pur essendo la più dura pena possibile, l'amministrazione
della pena di morte in India resta avvolta nel mistero.
"E' quasi impossibile affermare con certezza il
numero di condanne a morte emesse in un determinato anno e perfino conoscere il
numero esatto dei prigionieri condannati a morte in un certo luogo," hanno
detto i ricercatori. "Inoltre, il fatto che non esistano dati affidabili
neanche sul numero di esecuzioni effettuate nell’India indipendente, riflette
l'opacità che circonda la pena di morte".
Per realizzare il rapporto, i ricercatori hanno
utilizzato richieste basate sul “Right to Information Act”, dati ufficiali da
parte di alcuni tribunali, verdetti e notizie di stampa.
PAKISTAN: LIBERATO PREDICATORE CHE ERA STATO CONDANNATO A
MORTE PER BLASFEMIA
28 febbraio 2017: un tribunale pakistano ha liberato un
predicatore islamico che era stato condannato a morte quattro anni fa con
l'accusa di blasfemia, ha reso noto un membro del collegio di difesa.
Chaudhry Mehmood Akhtar ha detto che un giudice nella
città di Rawalpindi ha assolto Mohammad Ishaq dopo averlo trovato
"completamente innocente" rispetto all’accusa di aver insultato
l'Islam.
Ishaq faceva il custode in un santuario nella provincia
del Punjab quando fu arrestato e condannato a morte nel 2013, dopo che un
cittadino lo aveva accusato di aver sostenuto in una conversazione di essere il
vero Dio.
"Il mio cliente è un musulmano praticante ed è stato
vittima di false accuse. Ora sto preparando le carte per farlo uscire di
prigione ", ha detto Akhtar alla Associated Press.
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I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA
SAN MARINO: SPES CONTRA SPEM - UN DIBATTITO SUL TEMA
DELL'ERGASTOLO Nell'ambito della 2da edizione del "Forum di dialogo con le
diversità religiose, sociali e culturali" che si svolge dal 3 al 4 marzo è
previsto il 4 marzo nella sezione "Testimonianze di dialogo" il
seguente dibattito: L’esistenza
ore 11.15 – Santi Consolo, Capo dipartimento DAP
“Spes contra spem” avere fiducia, sperando contro ogni
speranza, (visione parziale del docufilm) ore 11.45 – Sergio D’Elia, Elisabetta Zamparutti “Nessuno tocchi Caino”
La manifestazione si svolge presso il Teatro Titano,
P.zza Sant’Agata, Città di San Marino - R.S.M.
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