Tre anni fa la vita di Yecenia Armenta
è stata stravolta.
Arrestata dalla polizia investigativa
dello stato di Sinaloa, in Messico, è stata torturata, picchiata e
violentata affinché confessasse di essere coinvolta
nell’omicidio del marito.
Dopo quasi 15 ore di brutalità, ha
sottoscritto una confessione che non ha letto.
Yecenia è
in carcere, mentre i suoi
torturatori non sono stati sottoposti a processo, anche
perché secondo gli esami del personale medico dell’ufficio del pubblico
ministero non c’erano prove di torture o maltrattamenti. Opposto, invece,
è stato il parere di due medici indipendenti.
In occasione della Giornata internazionale per le
vittime di tortura, Amnesty è al fianco di Yecenia e
delle migliaia di persone che ancora subiscono questa pratica brutale e disumana,
in ogni parte del mondo.
Aiuta Yecenia nella sua
lotta per la giustizia.
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