giovedì 25 giugno 2015


Tre anni fa la vita di Yecenia Armenta è stata stravolta.
Arrestata dalla polizia investigativa dello stato di Sinaloa, in Messico, è stata torturata, picchiata e violentata affinché confessasse di essere coinvolta nell’omicidio del marito.
Dopo quasi 15 ore di brutalità, ha sottoscritto una confessione che non ha letto.
Yecenia è in carcere, mentre i suoi torturatori non sono stati sottoposti a processo, anche perché secondo gli esami del personale medico dell’ufficio del pubblico ministero non c’erano prove di torture o maltrattamenti. Opposto, invece, è stato il parere di due medici indipendenti.
In occasione della Giornata internazionale per le vittime di tortura, Amnesty è al fianco di Yecenia e delle migliaia di persone che ancora subiscono questa pratica brutale e disumana, in ogni parte del mondo.
Aiuta Yecenia nella sua lotta per la giustizia.





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Se non fosse stato per Amnesty, non sarei stata qui a raccontarvelo.

Vera Chirwa, attivista politica del Malawi,
rilasciata dopo oltre 11 di carcere
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