venerdì 5 giugno 2015

DATI UFFICIALI...........

non quelli enunciati da certi razzisti

nostrani...................................


Profughi nel Mediterraneo
un’emergenza umanitaria dai numeri drammatici. A causa delle guerre in Siria e Libia, così come dai conflitti presenti in numerosi altri Paesi africani e mediorientali, la pressione migratoria si è moltiplicata. Ecco alcuni numeri e dati sulla crisi umanitaria che da ormai diversi anni ha reso drammatico il conto dei morti nel Mar Mediterraneo.
I NUMERI DEI PROFUGHI - Nel 2010 in Europa erano arrivati solo 10 mila persone attraverso il Mar Mediterraneo, diventate circa 70 mila nel 2011, durante la Primavera araba. Nel 2012 i rifugiati che scappano sui barconi sono cresciuti a 22 mila, poi aumentati a 60 mila nel 2013 secondo i dati di Frontex. La crisi umanitaria è esplosa nel 2014, con l’acuirsi delle tensioni in Africa e Medio Oriente. Nel 2014 sono arrivati più di 218 mila profughi dal Mar Mediterraneo, più del triplo rispetto all’anno precedente, un numero destinato a crescere quest’anno. Al momento si possono fare solo stime, ma pare possibile che si superino le 500 mila persone in arrivo dalla Libia.
LE 5 VIE DEI PROFUGHI - Secondo Unhcr più della metà dei profughi arrivati in Europa dal Mar Mediterraneo proviene da Siria e Eritrea. I Paesi di origine si differenziano dalle vie seguite da chi scappa dall’Africa e dal Medio Oriente. Frontex raggruppa in 5 le vie seguite dai viaggi dei profughi.
Il Mediterraneo centrale: la maggior parte dei profughi è arrivata dal Mediterraneo centrale. La via seguita dalle imbarcazioni parte dall’Africa settentrionale, di solito dalla Libia, e conclude il suo percorso in Italia o a Malta. Nel nostro Paese nel 2014 sono arrivati più di 170 mila profughi,di cui 40 mila siriani, e più di 33 mila eritrei secondo i dati di Frontex. Numeri triplicati rispetto all’anno scorso. A marzo del 2015 invece i siriani non erano più tra i primi tre gruppi di provenienza dei profughi. Al primo posto ci sono migranti dal Gambia, poi da Somalia e Senegal. I flussi migratori cambiano spesso, di anno in anno. Nel 2011 erano arrivati quasi 30 mila tunisini in Italia dopo lo scoppio della rivoluzione che travolse il regime di Ben Alì. La stabilizzazione successiva ridusse drasticamente il numero degli arrivi. La maggior parte dei profughi sono uomini, e in Italia nel 2014 sono stati contati più bambini che donne. La metà dei piccoli è scappata da solo, senza l’accompagnamento dei genitori.
Dal Mediterraneo alla Puglia e alla Calabria: un’altra via seguita dai profughi è seguita dai profughi che arrivano in Puglia e Calabria attraverso imbarcazioni partite da Turchia e Grecia. Nel 2013 Frontex ne aveva conteggiati poco più di 5 mila, ma ora questi profughi sono raggruppati all’interno degli arrivi totali in Italia e Malta, ovvero attraverso la via del Mediterraneo centrale. Questa rotta è giudicata più sicura da Frontex rispetto a quella che parte dalla Libia. La maggior parte dei profughi arrivati in Puglia e Calabria provenivano dalla Siria, ma tra di loro c’erano anche molti pakistani e migranti provenienti dal Pakistan


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