NESSUNO TOCCHI CAINO.......
no alla pena di morte nel mondo....
compreso il Giappone......anche se......
EGITTO: CONDANNA A MORTE CONFERMATA PER EX PRESIDENTE
MORSI
16 giugno 2015: una corte egiziana ha confermato la
condanna a morte per l'ex presidente Mohammed Morsi, democraticamente eletto in
Egitto e poi rovesciato dai militari nel 2013.
Il deposto leader e cinque membri di alto livello
dell’organizzazione fuorilegge dei Fratelli Musulmani, compresa la sua Guida
Suprema Mohamed Badie, sono stati condannati all’impiccagione in relazione
all’evasione da un carcere durante la rivolta nel 2011 contro l'ex presidente
Hosni Mubarak, che portò poi Morsi al potere. A quel tempo, lui e altri leader
della Fratellanza Musulmana erano stati imprigionati dalle forze di sicurezza
di Mubarak.
Nello stesso processo, il giudice ha condannato a morte
in contumacia altri 100 imputati.
In un altro caso, Morsi è stato condannato all’ergastolo
dalla stessa corte per spionaggio in favore di gruppi militanti stranieri,
incluso Hamas.
Il giudice ha detto che i Fratelli Musulmani “hanno
collaborato con i palestinesi di Hamas al fine di infiltrare i confini
orientali dell’Egitto e attaccare prigioni”, ha riportato la tv di stato.
Altri 16 membri dei Fratelli Musulmani sono stati
condannati a morte con l’accusa di aver passato documenti segreti all’estero
tra il 2005 e il 2013.
Da quando Morsi è stato estromesso dall'allora ministro
della Difesa Abdelfattah Al-Sisi - da allora diventato presidente del Paese - i
suoi sostenitori e membri dei Fratelli Musulmani sono stati oggetto di un
pesante giro di vite da parte delle forze di sicurezza.
Una delle istituzioni governative più attive nel partecipare
a quel giro di vite è stato il potere giudiziario, noto per le sue posizioni
anti-islamiste e contrarie ai Fratelli Musulmani.
Nel corso degli ultimi due anni, i giudici egiziani hanno
condannato a morte centinaia di imputati in processi di massa che sono stati
duramente criticati da gruppi per i diritti umani e dalla comunità
internazionale.
All'interno dell’aula, Morsi è apparso provocatorio,
agitando le mani in alto all'interno della gabbia degli imputati, una volta che
il verdetto è stato letto.
I suoi co-imputati gridavano “Abbasso il regime
militare" e gli slogan erano appena udibili attraverso il vetro
insonorizzato che chiudeva la loro gabbia.
Le sentenze andranno automaticamente in appello. (Fonti:
cbs news, bbc, 16/06/2015) Per saperne di piu' :
KENIA: PROPOSTA ABOLIZIONISTA PRESENTATA IN PARLAMENTO
16 giugno 2015: un parlamentare ha presentato due disegni
di legge la cui promulgazione comporterebbe l'abrogazione della pena di morte
in Kenia e una soluzione all’insostenibile sovrappopolazione nel braccio della
morte.
I disegni di legge, redatti dal deputato John Waiganjo,
cancellerebbero la pena capitale dal codice penale e dal codice di procedura
penale.
Waiganjo ha sostenuto che avere la pena di morte
nell’ordinamento è in contrasto con il Bill of Rights insito nella
Costituzione. "L'articolo 26 della Costituzione garantisce il diritto alla
vita di tutti i cittadini e prevede che tale diritto possa essere limitato solo
dalla Costituzione o da una legge del Parlamento", ha detto il deputato.
"La pena di morte è immorale, inefficace come deterrente e non è riuscita
a rendere una giustizia davvero riparatoria alle vittime di reati per i quali è
prescritta."
I due disegni di legge sono nella fase di esame da parte
della Commissione Giustizia prima della loro pubblicazione e presentazione
formale alla Camera. La proposta ha suscitato un intenso dibattito nel corso
della riunione del comitato, che era chiuso al pubblico, essendo un certo
numero di deputati favorevoli alla condanna a morte.
L’ultima esecuzione in Kenya è avvenuta nel 1987 quando
Hezekiah Ochuka e Pancras Oteyo Okumu sono stati giustiziati per aver tentato
un colpo di stato il 1° agosto 1982.
L’amministrazione penitenziaria del Paese è alle prese
con un numero crescente di detenuti nel braccio della morte, che, nel marzo
2015, erano poco più di 4.000, secondo i dati del Governo. (Fonti: gbooza.com,
Nessuno tocchi Caino, 19/06/2015) Per saperne di piu' :
NIGERIA: PROSCIOLTA SPOSA-BAMBINA ACCUSATA DI AVER UCCISO
IL MARITO, UN’ALTRA RIMANE NEL BRACCIO DELLA MORTE
9 giugno 2015: un giudice della Corte Suprema di Gezawa,
nello Stato di Kano, ha ordinato il rilascio di Wasila Tasi'u, una bambina
costretta a sposarsi a soli 13 anni e che poi ha avvelenato il marito di 35
anni e tre amici. Un’altra tredicenne che ha ucciso il marito di 35 anni rimane
nel braccio della morte, nonostante una sentenza della Corte di Giustizia della
Comunità dell'Africa Occidentale nel 2014 che ha considerato la sua condanna a
morte illegale perché era minorenne. Entrambe le ragazze erano diventate
seconde mogli nella parte settentrionale musulmana della Nigeria, dove la
poligamia e il matrimonio infantile sono comuni. Nessuna delle due era mai
andata a scuola e non sapeva leggere o scrivere. (Fonti: Associated Press,
10/06/2015) Per saperne di piu' :
BURKINA FASO: VERSO L’ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE?
10 giugno 2015: in una riunione a porte chiuse a
Ouagadougou, l'ufficio del Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) ha adottato
all'unanimità sette progetti di legge da sottoporre all'approvazione del
Governo, tra cui quello relativo all’abolizione della pena di morte.
“Abbiamo ritenuto necessario risolvere definitivamente la
questione, che è controversa. La proposta non mira a eliminare la pena di
morte, ma a creare sanzioni alternative”, ha detto il primo Vice Presidente del
CNT, Colonnello Lucien Honoré Nombré.
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