Caro Guido,
immagino che avrai sentito le accuse generalizzate che nelle ultime settimane sono state rivolte alle ONG che operano nel Mediterraneo per salvare migliaia di persone tra cui donne, bambini e adolescenti. Sebbene Save the Children sia stata riconosciuta al di sopra di ogni sospetto, ed anzi ineccepibile nella propria azione umanitaria, vorrei condividere con te la nostra posizione al riguardo.
Save the Children ha deciso di partecipare con la nave Vos Hestia alle missioni di ricerca e soccorso alla fine del 2016, dopo aver constatato l’aumento drammatico dei decessi: oltre 5.000, di cui almeno 500 o 600 –nessuno lo saprà mai con esattezza- bambini e ragazzi. E’ stata una chiamata morale, un appello implicito nel nostro stesso nome: Save the Children! La nostra missione è quella di salvare bambini e non possiamo rimanere a guardare mentre affogano nel tentativo di scappare da violenze, persecuzioni e povertà estrema.
Abbiamo operato e operiamo sotto il diretto controllo e coordinamento della Guardia Costiera italiana, salvando nel 2016 circa 400 minori. Non abbiamo mai preso un’iniziativa al di fuori di questo stesso coordinamento, abbiamo sempre chiesto in quale porto trasportare i migranti salvati in mare, non siamo mai entrati nelle acque libiche, né abbiamo mai avuto contatti con i trafficanti o altri delinquenti che lucrano su questa tragedia. E tutto questo è stato ampiamente riconosciuto dalle autorità marittime, dal procuratore di Catania che ha confermato la correttezza del nostro operato, apprezzato anche dalla commissione del Senato che ha svolto un’indagine conoscitiva su tutta la materia.
L’84% di tutti i fondi destinati da Save the Children ai programmi viene utilizzato proprio per progetti di sviluppo in molte delle aree di provenienza dei migranti. Tuttavia nonostante questo grande sforzo ancora molti continuano a fuggire. Anche noi vorremmo che tutti i ragazzi del mondo potessero avere una vita giusta nel loro paese, e Save the Children da circa 100 anni si impegna perché questo sia possibile; ma se alcuni di essi cercano un futuro diverso esponendosi al pericolo di affogare davanti alle coste d’Europa, la nostra organizzazione deve intervenire per salvarli, perché questa è la nostra missione. Finanziamo la nave tramite fondi che vengono dai donatori che hanno voluto, non solo in Italia ma quasi in tutta Europa, negli Stati Uniti, fino a Hong Kong, supportarci in questa attività.
Non può essere responsabilità di Save the Children risolvere il problema politico che la migrazione genera in Europa. Save the Children come molte organizzazioni non governative chiede da diversi anni corridoi umanitari per i profughi onde evitare la lotteria della morte nel Mediterraneo, ma se non è stato possibile ottenerli, questa non può essere ragione sufficiente per lasciar morire degli innocenti.
Spero che quanto qui ho cercato di riassumere possa aiutarti a comprendere meglio le nostre motivazioni. Io personalmente rimango comunque a disposizione per dare ogni ulteriore precisazione a riguardo di questo nostro impegno, come di qualsiasi altro progetto.
Save the Children è una grande organizzazione basata sui propri sostenitori. Per noi la trasparenza è essenziale. Io per primo, e tutti coloro che a qualsiasi titolo lavorano con me, portiamo questo principio nel cuore. Grazie.
Un caro saluto,
Valerio Neri
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