no alla pena di morte
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : NIGERIA: TRE ESECUZIONI NELLO STATO DI EDO 2. NEWS FLASH: PAKISTAN: ESECUZIONE DOPO UNA
PAUSA DI TRE MESI 3. NEWS FLASH: IRAN:
AMPUTATE DITA A DUE PRIGIONIERI 4. NEWS
FLASH: ARABIA SAUDITA: INDIANO SALVO GRAZIE AL PREZZO DEL SANGUE 5. NEWS FLASH: THAILANDIA: PRIMI RILASCI DAL
CARCERE DI PHUKET 6. I SUGGERIMENTI
DELLA SETTIMANA :
NIGERIA: TRE ESECUZIONI NELLO STATO DI EDO
23 dicembre 2016: tre detenuti sono stati giustiziati
nello stato nigeriano di Edo dopo essere stati condannati a morte da tribunali
militari ai sensi del Decreto 1971 sulle Rapine e Armi da Fuoco (Provvedimenti
Speciali) e successivi emendamenti, ha riportato il giornale The Nation.
Il governo di Edo aveva annunciato l’intenzione di
giustiziare tre prigionieri nella prigione di Oko, a Benin City.
I tre detenuti sono stati identificati come Ogbomoro
Omoregie, Apostle Igene e Mark Omosowhota, le cui esecuzioni sono state
effettuate intorno alle sei di mattina.
Il direttore del gruppo per i diritti “Legal Defence and
Assistance Project” (LEDAP), Chino Obiagwu, aveva presentato una petizione al
governatore di Edo, Godwin Obaseki, affinché fermasse le esecuzioni, che
tuttavia sono avvenute lo stesso.
“Avevamo inoltrato appello alla Corte di Lagos affinché
riconoscesse a questi prigionieri il diritto di appello in base alla
Costituzione del 1999”, ha aggiunto l’avvocato.
Non è chiaro se gli ordini di esecuzione siano stati
firmati da Obaseki o dal suo predecessore Adams Oshiomhole.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
PAKISTAN: ESECUZIONE DOPO UNA PAUSA DI TRE MESI
24 dicembre 2016: un condannato a morte di 70 anni è
stato impiccato nel carcere Adiala di Rawalpindi, in Pakistan, per un omicidio
commesso 20 anni fa.
L’impiccagione di Khan Iqbal è giunta a quasi tre mesi di
distanza dall’ultima esecuzione praticata nel Paese, ha reso noto un
funzionario carcerario.
Il 15 aprile 2015, Khan Iqbal era fuggito dal carcere di
Bannu durante l’attacco dei Talebani, in seguito era tornato a Gojar Khan,
svolgendo il mestiere di calzolaio.
Fu riconosciuto da un parente della sua vittima, Muhammad
Shakeel, e nuovamente arrestato il 21 ottobre 2015.
La sua richiesta di grazia era stata respinta dal
Presidente il 13 dicembre 2016.
(Fonti: Dunya News, 25/12/2016; The Express Tribune,
25/12/2016) Per saperne di piu' :
IRAN: AMPUTATE DITA A DUE PRIGIONIERI
25 dicembre 2016: due condanne all’amputazione delle dita
sono state eseguite nel carcere di Urmia, nell’Iran nord-occidentale.
Secondo fonti attendibili, i due prigionieri – i fratelli
Faramarz e Majid Bigham – erano stati condannati ad una pena detentiva e
all’amputazione di quattro dita della mano destra, in relazione ad una rapina
che avrebbero commesso nel 2011.
Il taglio delle dita è stato praticato nel cortile della
prigione di Urmia.
Secondo le stesse fonti, le autorità del carcere hanno
invitato altri detenuti ad assistere alle amputazioni.
Sempre in Iran, alcune settimane fa, in un carcere nei
pressi di Teheran sono stati cavati gli occhi ad un detenuto.
ARABIA SAUDITA: INDIANO SALVO GRAZIE AL PREZZO DEL SANGUE
28 dicembre 2016: un cittadino indiano si è salvato
dall’esecuzione dopo aver trascorso otto anni nel braccio della morte
dell’Arabia Saudita.
L’indiano – identificato come Limbadri, impiegato presso
una fattoria a Najran – era stato condannato per l’omicidio di un saudita,
commesso nel corso di una lite.
All’avvicinarsi dell’esecuzione, l’uomo d’affari saudita
Awad bin Guraiah Al-Yami ha offerto alla famiglia della vittima 1,3 milioni di
rial come “prezzo del sangue” affinché perdonasse l’assassino.
I familiari della vittima hanno accettato l’offerta, per
cui il tribunale ha disposto il rilascio dalla prigione di Limbadri.
THAILANDIA: PRIMI RILASCI DAL CARCERE DI PHUKET
25 dicembre 2016: il primo gruppo di prigionieri è stato
rilasciato di mattina dal carcere di Phuket, a seguito dell'annuncio questo
mese di una grazia reale per commemorare l'inizio del regno di Rama X.
Il comandante del carcere di Phuket, Somkit Kammang, ha
diretto il rilascio mentre una folla di parenti si trovava al di fuori delle
mura della prigione, in attesa di accogliere i 147 detenuti liberati.
"Questi prigionieri, tra cui 21 donne, hanno tenuto
una buona condotta durante la detenzione e avevano già completato un terzo
delle loro condanne", ha detto Somkit.
"La maggior parte di loro erano stati incarcerati
per reati sessuali, reati legati alla droga e danni alla proprietà.
"Circa l'80 per cento del totale di 1.590
prigionieri in procinto di essere rilasciati sono stati accusati di reati
legati alla droga. Abbiamo istituito laboratori in modo da istruirli su come
vivere una vita migliore e integrarsi come membri abili e contribuenti della
società. Ci aspettiamo da loro che non commettano crimini mai più".
Secondo la Royal Gazette, le prime liberazioni sono state concesse ai detenuti
che svolgevano servizi pubblici, in libertà vigilata, e che avevano meno di un
anno da scontare o che avevano scontato almeno un terzo di detenzione.
Sono stati rilasciati anche detenuti non vedenti o
gravemente malati, così come le donne che scontavano le loro prime condanne o
che avevano già scontato più di metà della pena.
Il perdono reale è stato concesso anche ai detenuti di
età superiore ai 60 anni che avevano scontato non meno di cinque anni o almeno
un terzo delle loro condanne, e ai detenuti sotto i 20 anni di età che avevano
scontato più della metà della pena o che avevano meno di due anni da passare
ancora in carcere.
Inoltre, le condanne a morte saranno commutate in
ergastolo, ha aggiunto la Royal Gazette.
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