venerdì 31 luglio 2015

IL GIAPPONE E LA PENA DI MORTE.......



Nel 2007 in Giappone sono state eseguite 9 condanne a morte, il numero più alto dall’anno di ripresa delle esecuzioni nel paese. Dal 1993 al 2007 sono 60 le esecuzioni registrate. Giappone e Stati Uniti d’America sono gli unici paesi industrializzati a prevedere nel proprio sistema giudiziario la pena capitale e sono inclusi nell'elenco dei 24 stati che hanno eseguito condanne a morte nel 2007. Il 10 aprile 2008 l’impiccagione di 4 condannati ha fatto salire a 7 il numero delle esecuzioni avvenute nell'anno e a 10 quelle portate a termine durante il dicastero dell’attuale Ministro della giustizia Hatoyama Kunio, al quale anzitutto si deve l’escalation. Infatti, nel settembre 2007, non appena salito in carica, il Ministro aveva annunciato l’intenzione di abrogare la norma del codice di procedura penale secondo la quale l’ordine di esecuzione dev’essere firmato dallo stesso Ministro della giustizia, favorendo di fatto l’esecuzione automatica della condanna una volta trascorsi sei mesi dalla fine della procedura d’appello.
Del resto, il Ministro è sostenuto dall’opinione pubblica del suo paese, la maggioranza della quale ritiene che la pena di morte sia giustificata nel caso di reati efferati come la pedofilia e l’omicidio.
Anche il numero delle condanne a morte non sembra ridimensionarsi: sono salite a 23 quelle emesse nel corso del 2007, il numero più alto dal 1962, mentre sono ormai oltre 100 i prigionieri rinchiusi nel braccio della morte.

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