L'apertura degli occhi / 14
Io sarò il pilastro del Giappone
Alzarsi da soli e dedicare la propria vita al voto di realizzare kosen rufu
La persona che conduce una vita vittoriosa lottando con lo spirito di alzarsi da sola e sostiene con fermezza l'insegnamento corretto è libera dal più piccolo dubbio o rimpianto e il suo spirito è simile a un cielo blu, limpido e senza nubi.
«Questo io affermo. Che gli dèi mi abbandonino. Che tutte le persecuzioni mi assalgano. Io continuerò a dare la mia vita per la Legge!».1 Ogni volta che leggo questo brano ispiratore, che potrebbe essere definito il culmine dell'Apertura degli occhi, tutto il mio essere risuona dello spirito sublime di Nichiren Daishonin e sento sgorgare un coraggio e una gioia senza limiti. Nel momento in cui ho assunto la carica di terzo presidente della Soka Gakkai, il 3 maggio del 1960, ho inciso profondamente queste parole nella mia vita.
Vorrei discutere in questa puntata la parte dell'Apertura degli occhi che inizia con questo brano, il cui tema centrale è lo spirito di alzarsi da soli: kosen-rufu inizia sempre da individui coraggiosi che decidono autonomamente di agire.
Si può dire che la storia del Buddismo ebbe inizio quando il Budda Shakyamuni si alzò da solo dopo essersi risvegliato al supremo stato di vita che esiste in tutti gli esseri umani. E che la propagazione dell'insegnamento corretto nell'eterno futuro dell'Ultimo giorno della Legge prese avvio quando Nichiren Daishonin, il Budda dell'Ultimo giorno, si alzò da solo con la potente decisione di affrontare qualunque difficoltà allo scopo di insegnare alle persone di quest'epoca impura a vivere sulla base del supremo stato vitale della Buddità.
Portando avanti lo spirito di Nichiren nei tempi moderni, i primi due presidenti della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi e Josei Toda hanno intrapreso da soli il sentiero della riforma religiosa e della rivoluzione umana. Anch'io, come discepolo di questi due grandi maestri e legato a loro da spirito di unicità, mi sono alzato da solo e ho aperto la strada per realizzare kosen-rufu in tutto il mondo, un'impresa senza precedenti.
Quando si lotta con un sincero spirito di alzarsi da soli indubbiamente altre persone coraggiose seguiranno. Nella Soka Gakkai molte valorose persone comuni si sono alzate in piedi una dopo l'altra contribuendo allo sviluppo della nostra attuale rete mondiale dedita alla causa del bene e all'insegnamento corretto di Nichiren Daishonin.
Disperdere i dubbi profondamente radicati
«Questo io affermo. Che gli dèi mi abbandonino. Che tutte le persecuzioni mi assalgano. Io continuerò a dare la mia vita per la Legge! Shariputra praticò la via del bodhisattva per sessanta kalpa, ma abbandonò la via perché non riuscì a sopportare la prova del brahmano che gli aveva chiesto un occhio.2 Tra coloro che ricevettero i semi della Buddità nel remoto passato e tra coloro che li ricevettero dai figli del Budda Grande Universale Eccellenza di Saggezza,3 molti in seguito abbandonarono i semi perché seguirono cattivi compagni e dovettero soffrire nell'inferno, rispettivamente, per un numero di kalpa pari ai granelli di polvere di innumerevoli sistemi maggiori di mondi e per un numero di kalpa pari ai granelli di polvere di un sistema maggiore di mondi.
Sia che venga tentato dal bene sia che venga minacciato dal male, chi abbandona il Sutra del Loto si condanna all'inferno. Qui io faccio un grande voto. Anche se mi offrissero il governo del Giappone a patto che abbandoni il Sutra del Loto e aderisca agli insegnamenti del Sutra della Meditazione col desiderio di rinascere nella Terra pura, anche se mi dicessero che mio padre e mia madre verranno decapitati se io non recito il Nembutsu, qualunque ostacolo possa incontrare, a meno che qualche saggio non provi che i miei insegnamenti sono falsi, io non mi arrenderò mai! Tutti gli altri problemi per me non sono più che polvere al vento.
Io sarò il pilastro del Giappone. Io sarò gli occhi del Giappone. Io sarò il grande vascello del Giappone. Questo è il mio voto e non lo romperò mai!».4
Questa parte dell'Apertura degli occhi, che inizia con la dichiarazione di Nichiren: «Questo io affermo», potrebbe essere considerata come una delle principali fonti di ispirazione dell'attuale brillante diffusione di kosen-rufu nel mondo. È qui che ci viene presentata la deduzione che Nichiren Daishonin sia davvero il devoto del Sutra del Loto dell'Ultimo giorno della Legge.
Vorrei partire da un breve riesame delle argomentazioni di Nichiren che portano a tale conclusione. In primo luogo, in riferimento alla struttura generale dell'Apertura degli occhi, questo brano è la parte finale della dettagliata risposta di Nichiren ai dubbi sul fatto che lui sia il vero devoto del Sutra del Loto, nonostante venga costantemente perseguitato e non riceva la protezione delle divinità celesti.
Nel corso della sua risposta, che si sviluppa per quasi quaranta pagine,5 Nichiren esamina attentamente vari brani del Sutra del Loto e dimostra particolareggiatamente che la sua condotta è del tutto in accordo con il sutra. In particolare, prendendo in esame la strofa di venti righe del tredicesimo capitolo del Sutra del Loto Esortazione alla devozione, che introduce i tre potenti nemici,6 il Daishonin conclude che, avendo fatto apparire questi formidabili avversari, deve essere un devoto del Sutra del Loto come è descritto nel testo. Nichiren fornisce inoltre una spiegazione logica da tre differenti prospettive del perché il devoto del sutra viene perseguitato e non riceve la protezione delle divinità celesti, e risponde accuratamente ai dubbi che le persone hanno al suo riguardo offrendo un'argomentazione finemente delineata sulla base della prova documentaria e della prova teorica.
Ma non si ferma qui perché non si è ancora del tutto dileguata, nella mente della gente comune e anche dei suoi seguaci, l'illusione fondamentale che suscita dubbi su di lui. Quest'illusione fondamentale è in realtà l'ignoranza dell'offesa alla Legge, che è la vera radice dei dubbi delle persone riguardo al devoto del Sutra del Loto.
Come ho notato nella scorsa puntata, il devoto del Sutra del Loto nell'Ultimo giorno si dedica a combattere il male fondamentale dell'offesa alla Legge. Le persone ignoranti, però, non riescono a comprendere il significato della sua lotta. Benché il Sutra del Loto affermi che chi pratica questo sutra nell'Ultimo giorno incontrerà grandi persecuzioni, e benché Nichiren spieghi chiaramente e logicamente le ragioni della mancata protezione da parte delle divinità celesti, le persone non riescono tuttavia a capire fino in fondo perché lui, sebbene faccia di tutto per combattere le offese alla Legge, incontri incredibili difficoltà. Per questo motivo Nichiren dichiara il proprio voto, rivelando così il suo stato di vita di devoto del Sutra del Loto che combatte l'offesa alla Legge.
Prima di questa dichiarazione Nichiren cerca di chiarire i dubbi delle persone basando le sue spiegazioni sulla prova documentaria e sulla prova teorica. Qui, invece, si sforza di disperdere l'illusione fondamentale che risiede nel cuore degli esseri umani proclamando il voto incrollabile in base al quale egli vive. In un certo senso possiamo considerare questa parte del trattato come il compassionevole ruggito di un leone mirato a purificare e a elevare la vita di tutti gli individui.
Nichiren in questo brano insegna inoltre che lo spirito combattivo con cui lui adempie il suo voto è la qualità essenziale di un devoto del Sutra del Loto. Qui egli va oltre la prova documentaria e la prova teorica, e l'intero brano pulsa dello spirito del devoto del Sutra del Loto che lui stesso incarna.
Nichiren inizia con le parole: «Questo io affermo». In tal modo segnala che, nonostante abbia offerto fino ad allora varie spiegazioni delle persecuzioni che colpiscono il devoto del Sutra del Loto, adesso sta per esporre il punto principale. Quindi dichiara: «Che gli dèi mi abbandonino. Che tutte le persecuzioni mi assalgano. Io continuerò a dare la mia vita per la Legge!». Ciò significa: «Se gli dèi mi abbandoneranno, lasciate che mi abbandonino. Se devo incontrare molte persecuzioni, così sia! Il mio unico desiderio è rischiare la mia vita in questa lotta».
In questo brano Nichiren rivela il suo immenso stato di vita, elevandosi al di sopra delle critiche e dei dubbi nutriti dalla popolazione e dai suoi seguaci. Ciò dimostra il suo profondo impegno interiore come devoto del Sutra del Loto che trascende il desiderio di godere della protezione degli dèi o di essere libero dalle difficoltà. Secondo Nichiren esiste qualcosa di più importante della protezione delle divinità celesti, qualcosa per cui vale la pena rischiare la propria vita per quanto spaventosi siano gli ostacoli che si incontrano. Si tratta del conseguimento della Buddità da parte di tutte le persone, il bene più alto, il grande voto che lo stesso Shakyamuni fece nel Sutra del Loto. In altre parole Nichiren combatte per kosen-rufu, la realizzazione di quel voto, un'aspirazione che va oltre la sfera degli impegni e degli attaccamenti mondani che preoccupavano le persone nella società e i suoi stessi seguaci.
Un devoto del Sutra del Loto è una persona che fa proprio il grande voto del Budda e con spirito combattivo lotta contro tutti i tipi di ostacoli per realizzare quel voto nell'epoca malvagia dopo la morte del Budda.
Specialmente nell'epoca impura dell'Ultimo giorno, a meno che non diffondiamo Myoho-renge-kyo (la Legge mistica) - che è il "cuore del Sutra del Loto"7 e l'insegnamento che consente a tutte le persone di conseguire la Buddità - non saremo capaci di adempiere quel grande voto.
Myoho-renge-kyo è l'insegnamento dell'essenza della vita e dei suoi meccanismi interiori. L'offesa al Sutra del Loto, che impedisce agli esseri umani di credere nella Legge mistica, agisce come un'influenza negativa che allontana le persone dal conseguimento della Buddità. Agisce anche come un nemico che ostacola la realizzazione del grande voto del Budda. Perciò il devoto del Sutra del Loto nell'Ultimo giorno deve necessariamente combattere l'offesa alla Legge.
Nel Buddismo di Nichiren il voto di realizzare kosen-rufu è un'espressione dello spirito combattivo dei praticanti del Sutra del Loto. Per questo Nichiren dichiara il suo voto di devoto del Sutra del Loto in questa parte dell'Apertura degli occhi.
La non regressione è l'essenza della fede
Ma qual è, allora, il requisito indispensabile per condurre una vita dedicata a questo voto? È lo "spirito di non regressione". Un voto può essere definito tale solo se lottiamo per realizzarlo mantenendolo per tutta la vita. Perciò è essenziale lo spirito di non regressione. Ed è precisamente questo spirito che Nichiren insegna nel brano che segue: «Che gli dèi mi abbandonino. Che tutte le persecuzioni mi assalgano. Io continuerò a dare la mia vita per la Legge! Shariputra praticò la via del bodhisattva per sessanta kalpa, ma abbandonò la via perché non riuscì a sopportare la prova del brahmano che gli aveva chiesto un occhio. Tra coloro che ricevettero i semi della Buddità nel remoto passato e tra coloro che li ricevettero dai figli del Budda Grande Universale Eccellenza di Saggezza, molti in seguito abbandonarono i semi perché seguirono cattivi compagni e dovettero soffrire nell'inferno, rispettivamente, per un numero di kalpa pari ai granelli di polvere di innumerevoli sistemi maggiori di mondi e per un numero di kalpa pari ai granelli di polvere di un sistema maggiore di mondi. Sia che venga tentato dal bene sia che venga minacciato dal male, chi abbandona il Sutra del Loto si condanna all'inferno».
Nella fede la cosa più importante è lo spirito di non regressione. Non si deve regredire nelle azioni, nelle parole e nei pensieri. Non si deve mai perdere lo spirito di continuare a lottare fin quando siamo vivi - questo è lo spirito del Buddismo di Nichiren, e il cuore della Soka Gakkai.
Guardando indietro al tempo in cui aveva proclamato il suo insegnamento, Nichiren nell'Apertura degli occhi riafferma quella promessa incrollabile che aveva fatto nel suo cuore di iniziare una lotta per propagare la Legge, con la piena consapevolezza delle sue conseguenze: «Io feci voto di risvegliare in me un potente e invincibile desiderio di salvare tutti gli esseri e di non vacillare mai nei miei sforzi».8Oggi noi portiamo avanti la nostra pratica buddista in questo regno impuro del mondo disaha, «in un kalpa turbolento, in un'epoca malvagia».9 Viviamo in un mondo in cui predominano i "cattivi compagni" o le influenze negative che sostengono l'offesa alla Legge. Siamo costretti a dare battaglia ai tre ostacoli e ai quattro demoni, e ai tre potenti nemici. Se in simili circostanze vogliamo mostrare la prova concreta della fede, dobbiamo sviluppare interiormente il coraggio e la forza d'animo che ci consentono di continuare a combattere costantemente e di vincere la nostra negatività intrinseca, l'oscurità fondamentale.
Se non riusciremo a forgiare uno spirito così forte da non essere sviato da nulla e così puro da restare fedele al proprio voto senza mai vacillare, la fiamma della nostra pratica buddista verrà rapidamente estinta dai venti insidiosi delle forze oscure. Coltivare e rafforzare uno spirito di questo genere è la chiave della non regressione. Senza una dedizione e una determinazione profonda non potremo sconfiggere gli ostacoli prodotti dalle influenze negative.
Per evidenziare la mostruosità delle influenze negative Nichiren cita l'esempio di Shariputra, che abbandonò la sua pratica mahayana, e quello dei due gruppi di persone che lasciarono la via: il gruppo di coloro che ricevettero i semi della Buddità nel remoto passato e il gruppo di coloro che ricevettero i semi della Buddità dai figli del Budda Grande Universale Eccellenza di Saggezza.
Nel caso di Shariputra, il bramano che gli chiese un occhio era in realtà un demone che lo avvicinò col deliberato proposito di fargli abbandonare la fede. In quel caso Shariputra non fu sconfitto dal comportamento riprovevole del bramano ma piuttosto dalla sua mente o dalla sua debolezza interiore. La negatività od oscurità fondamentale che pervase il cuore di Shariputra dopo che il bramano calpestò il suo occhio fu alimentata da questo pensiero: «Persone del genere sono difficili da salvare. Non possono assolutamente essere condotte all'Illuminazione». In conseguenza di questo pensiero Shariputra abbandonò la via del bodhisattva mahayana e regredì alla pratica hinayana focalizzata solamente sulla propria salvezza personale.
Ovviamente questo episodio si riferisce a un periodo in cui Shariputra stava seguendo un insegnamento mahayana precedente al Sutra del Loto, che richiedeva di praticare le austerità del bodhisattva per innumerevoli kalpa. Da questo punto di vista il suo esempio non si applica direttamente alla nostra pratica. Dopotutto Nichiren insegna che la pratica «deve accordarsi ai tempi».10 Da un altro punto di vista, però, possiamo dire che noi della Soka Gakkai, mentre portiamo avanti le attività di propagazione in questa malvagia ultima epoca, attraversiamo continuamente prove spirituali davvero dure, per non dir peggio. Il cuore della pratica supremamente nobile del bodhisattva sta nel continuare a sforzarsi per il benessere degli altri con una dedizione veramente altruistica, persino a costo di sacrifici, anche quando incontriamo ostilità e veniamo emarginati, offesi e insultati a causa dell'ignoranza, della malvagità e della perversità delle persone che ci circondano.
Qualunque cosa accada, noi della Soka Gakkai preghiamo sinceramente il Gohonzon con «una mente che è gentile e tollerante».11 Recitiamo un sincero Daimoku pensando: «Anche questa persona ha la natura di Budda. Manderò Daimoku alla pura Buddità che esiste nella sua vita», e continuiamo eroicamente a dialogare e ad agire per la felicità degli altri. Facendo così possiamo espandere enormemente il nostro stato di vita.
In definitiva ciò che mancava a Shariputra quando abbandonò la sua fede era lo spirito del Sutra del Loto. Se egli avesse creduto fermamente che tutte le persone possiedono la natura di Budda, allora sarebbe stato sicuramente capace di restare imperturbabile di fronte agli insulti del bramano; sarebbe stato un indomito campione dello spirito umano, mentre il bramano sarebbe stato semplicemente compatito per la sua mancanza di fede nella bontà umana. Nel momento cruciale, però, Shariputra non riuscì a credere nell'insegnamento dell'Illuminazione universale che esiste per liberare tutte le persone dalla loro oscurità interiore e dalle illusioni. Questo fu il suo problema fondamentale.
Possiamo supporre che anche i due gruppi di persone che abbandonarono la via e caddero nell'inferno della sofferenza incessante per innumerevoli kalpa furono sconfitti dalle influenze negative che li avevano portati a dubitare degli insegnamenti del Sutra del Loto.
L'autentico Buddismo di Shakyamuni e il Buddismo di Nichiren sono basati sul principio del Sutra del Loto che tutte le persone possono conseguire la Buddità. All'estremo opposto di questa verità sta l'oscurità fondamentale, uno stato di vita desolato e immerso nel buio in cui si è incapaci di riconoscere che tutte le persone possiedono lo stato supremamente nobile della Buddità. Opporsi al Sutra del Loto porta alla fine a cadere inesorabilmente nell'inferno della sofferenza incessante, un abisso di oscurità. Perciò Nichiren dice: «Chi abbandona il Sutra del Loto si condanna all'inferno».
Il Sutra del Loto è un insegnamento che riconosce la sacralità della vita di tutti gli esseri umani e permette di far emergere la natura del Dharma o Illuminazione innata. È anche un insegnamento orientato alla creazione di valore.
Ogni volta che il Sutra del Loto viene diffuso appaiono immancabilmente influenze negative o cattivi compagni che cercano di fermarne il progresso e di far cadere i praticanti dall'elevato stato di vita che hanno raggiunto. Le influenze negative cercano di respingerci nell'oscurità e nella negatività, e ci conducono sotto l'influenza di forze oppressive. Non dobbiamo farci sviare da questi meccanismi. Per tale ragione è imperativo combattere senza riserve il male dell'offesa alla Legge, che è il nemico del vero insegnamento. Lo spirito combattivo non è altro che lo spirito di non regressione. Se non combattiamo vigorosamente non riusciremo a prevalere sulla forza magnetica delle influenze negative. Vi prego di ricordare che questo è un principio fondamentale per vincere nella vita.
Il sentiero di vita più nobile è vivere fedeli al voto di realizzare kosen-rufu
Subito dopo Nichiren Daishonin dice: «Sia che venga tentato dal bene sia che venga minacciato dal male». I cattivi compagni e le influenze negative attaccano con le sembianze sia del bene che del male. Nichiren lo sapeva perfettamente, e quindi fa il voto di non regredire mai: «Qui io faccio un grande voto. Anche se mi offrissero il governo del Giappone a patto che abbandoni il Sutra del Loto e aderisca agli insegnamenti del Sutra della Meditazione col desiderio di rinascere nella Terra pura, anche se mi dicessero che mio padre e mia madre verranno decapitati se io non recito il Nembutsu, qualunque ostacolo possa incontrare, a meno che qualche saggio non provi che i miei insegnamenti sono falsi, io non mi arrenderò mai! Tutti gli altri problemi per me non sono più che polvere al vento. Io sarò il pilastro del Giappone. Io sarò gli occhi del Giappone. Io sarò il grande vascello del Giappone. Questo è il mio voto e non lo romperò mai!».
Nichiren afferma che, anche se gli avessero offerto di diventare il governante del Giappone o se lo avessero minacciato di decapitare i suoi genitori, non sarebbe mai venuto a compromessi con le sue convinzioni. Dice poi che spazzerà via come polvere al vento qualsiasi rischio o difficoltà, e manifesta l'incrollabile fiducia nel fatto che nessuno potrà mai dimostrare che i suoi insegnamenti sono falsi.
In realtà, fin da quando aveva proclamato il suo insegnamento Nichiren aveva perseverato nella sua intrepida e appassionata "battaglia di parole", superando quattro persecuzioni maggiori12 e innumerevoli persecuzioni minori. Durante la persecuzione di Tatsunokuchi, abbandonando il suo stato transitorio e rivelando la sua identità originale di Budda dell'Ultimo giorno, aveva dimostrato che Nam-myoho-renge-kyo è la grande Legge per l'Illuminazione di tutti gli esseri viventi dei diecimila anni e più dell'Ultimo giorno della Legge. Nulla potrebbe mai dimostrare che gli insegnamenti di Nichiren Daishonin sono falsi.
Oltre al voto di non retrocedere mai, Nichiren fa un'altra solenne promessa: «Io sarò il pilastro del Giappone. Io sarò gli occhi del Giappone. Io sarò il grande vascello del Giappone. Questo è il mio voto e non lo romperò mai!». In questa nobile promessa possiamo riconoscere le tre virtù di sovrano, maestro, e genitore.13Sembrerebbe che questo sia il grande voto che Nichiren fece nel suo cuore il giorno in cui proclamò il suo insegnamento (il 28 aprile del 1253). Il trattato L'apertura degli occhi fu scritto quasi vent'anni dopo. Per quanto furiose fossero state le tempeste di ostacoli e le forze demoniache che lo avevano assalito, nulla aveva mai fatto vacillare il suo spirito incrollabile. Nichiren aveva subito innumerevoli offese e insulti, era stato il bersaglio di complotti e di intrighi maligni. Le autorità avevano tentato di decapitarlo e lo avevano esiliato due volte. Ma nemmeno i più feroci assalti del Re demone del sesto cielo erano riusciti a estinguere la fiamma di kosen-rufu che ardeva nelsuo cuore. Al contrario riuscirono solo a farla divampare con forza ancora maggiore. «Questo è il mio voto e non lo romperò mai!», dice Nichiren, dichiarando così che per tutta l'eternità mai romperà il voto che ha fatto.
La Buddità si manifesta nella vita degli individui di forte fede che fanno proprio il voto del Budda e dedicano la loro vita a realizzarlo.
La Soka Gakkai ha ottenuto enormi vittorie in ogni sua impresa perché noi membri abbiamo portato avanti questo voto con lo spirito di non risparmiare la nostra vita.
Fare un voto è il cardine degli sforzi per diffondere la Legge mistica nell'epoca malvagia dell'Ultimo giorno. Senza il potente voto e l'impegno di sostenere e diffondere l'insegnamento corretto per tutta la vita non possiamo respingere le furiose correnti di quest'epoca impura, non possiamo sconfiggere le tendenze distruttive e demoniache che esistono nella vita umana.
Il nostro voto di lavorare per kosen-rufu è la fonte fondamentale della nostra forza, che ci dà il coraggio di rimanere imperturbabili anche di fronte alle difficoltà e alle prove più dure. Quando ci dedichiamo a questo voto, qualunque ostacolo o forza demoniaca possa sorgere la nostra vita brillerà di uno spirito nobile e indomabile. Qualunque tipo di karma ci possa assalire, la nostra vita splenderà di uno spirito da invincibili campioni.
Fin quando ci impegneremo costantemente ad adempiere il nostro voto nessuna funzione demoniaca e nessun karma potranno mai sconfiggerci. Al contrario, abbandonare quest'impegno per un buddista significa la sconfitta finale. Coloro che in passato hanno abbandonato la fede e si sono rivoltati contro la Soka Gakkai erano immancabilmente individui arroganti ossessionati dal desiderio di fama e fortuna, che avevano perso di vista il loro impegno. Sono tutti andati incontro a una sconfitta ignominiosa. Perciò, come dice Nichiren, «è il cuore che è importante».14 Nichiren insegna che lo spirito di non regressione e la fedeltà al proprio voto sono l'essenza della vittoria come esseri umani.
Pilastro dello spirito, occhio di saggezza, vascello di salvezza
Nichiren Daishonin dichiara che sarà "il pilastro del Giappone", "l'occhio del Giappone" e "il grande vascello del Giappone".
Inutile dire che il riferimento al Giappone qui non è il segno di una visione del mondo nippo-centrica. Il Giappone potrebbe essere considerato un tipico paese dell'Ultimo giorno in cui tutta la popolazione è colpevole di offendere la Legge, e che perciò mostra i sintomi di un'epoca profondamente malvagia. Se un insegnamento è in grado di liberare dalla sofferenza un popolo e un paese che stanno sopportando le più dolorose difficoltà in questo duro mondo di saha, allora potrà liberare dalla sofferenza tutta l'umanità.
Il Giappone ai tempi di Nichiren era sull'orlo del collasso poiché aveva perso i suoi riferimenti spirituali. Il paese pullulava di preti malvagi che diffondevano il veleno dell'offesa alla Legge, e le persone erano lasciate alla deriva in un mare di sofferenza.
Una casa senza pilastri crollerà. La società giapponese non aveva alcun pilastro o fondamento spirituale, brulicava di influenze negative e andava alla deriva senza una meta, senza uno scopo. In una tale desolazione spirituale Nichiren si alzò in piedi da solo. Doveva aver deciso: «Diventerò il pilastro spirituale di questo paese devastato. Diventerò il suo occhio così che possa distinguere il vero dal falso in mezzo alla confusione che predomina nel mondo del Buddismo. Diventerò il grande vascello che salverà coloro che sono alla deriva». E si mantenne fedele a questo grande voto per tutta la vita.
Anche quando si trovò di fronte alla violenta aggressione del potente funzionario del governo Hei no Saemon,15 che lo perseguitò e cercò addirittura di farlo uccidere, Nichiren, come racconta egli stesso nella Scelta del tempo, dichiarò con l'intrepido ruggito di un leone: «Nichiren è il pilastro del Giappone. Sbarazzandovi di me, abbatterete il pilastro del Giappone!».16Inoltre nel suo scritto Il comportamento del Budda scrive: «Il messaggio essenziale di questo trattato [L'apertura degli occhi, n.d.t.] è che il destino del Giappone dipende esclusivamente da Nichiren. Una casa senza pilastri crolla, un uomo privo di anima è morto. Nichiren è l'anima del popolo di questo paese. Hei no Saemon ha già abbattuto il pilastro del Giappone».17Ma nessuna insidia del potere e delle autorità poteva minare il voto di Nichiren di dedicare la sua vita a condurre tutte le persone all'Illuminazione, ed egli lottò incessantemente verso questo scopo senza risparmiare la propria vita. Questo impegno e questa lotta lo autorizzano a proclamarsi "il pilastro del Giappone". Ed è la Soka Gakkai - in effetti soltanto la Soka Gakkai - ad avere portato avanti lo spirito di Nichiren Daishonin.
Ho inciso profondamente nel mio cuore alcune parole che il presidente Toda pronunciò poco prima di diventare presidente della Soka Gakkai: «Per me esiste solo kosen-rufu. [...] Mi alzerò! Qualunque cosa dicano gli altri, non temerò nulla. Non ho intenzione di farmi fermare da nessuno. [...] Mi alzerò da solo».
In qualunque epoca e in qualunque luogo kosen-rufu inizia sempre con lo spirito di alzarsi da soli. Fin quando abbiamo questo spirito possiamo attivare illimitatamente il potere della Legge mistica. Come discepolo del presidente Toda, mi sono alzato da solo per aprire la strada di kosen-rufu nel mondo dove prima non c'era nulla. Lo spirito di alzarsi da soli è l'assioma fondamentale della propagazione della Legge mistica e non cambierà mai nelle tre esistenze di passato, presente e futuro. La dedizione incrollabile a kosen-rufu è il cuore di un devoto del Sutra del Loto ed è il fondamento del Buddismo di Nichiren Daishonin.
Dopo avere chiarito questo fondamento, Nichiren continua il suo trattato spiegando il sentiero essenziale di maestro e discepolo che sono uniti coraggiosamente nel voto di realizzare kosen-rufu. Con grande forza ed energia delinea l'essenza di numerosi principi chiave del Buddismo, come l'alleggerimento della retribuzione karmica, il "conseguimento della Buddità senza cercarla" e lo spirito compassionevole di shakubuku. Dalla prossima lezione vorrei cominciare a esaminare in dettaglio questi principi.
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