no alla pena di morte
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : GHANA: IL PRESIDENTE AKUFO-ADDO CONCEDE L’AMNISTIA A 794 DETENUTI
2. NEWS FLASH: PENNSYLVANIA (USA):
RICHARD BAUMHAMMERS CHIEDE ‘AMICI DI PENNA’ DAL BRACCIO DELLA MORTE 3. NEWS FLASH: TEXAS (USA): BILLY JOE WARDLOW
GIUSTIZIATO 4. NEWS FLASH: INDONESIA:
100 CONDANNATI A MORTE PER DROGA DA INIZIO ANNO 5. NEWS FLASH: EGITTO: CASSAZIONE CONFERMA TRE
CONDANNE CAPITALI PER TERRORISMO 6. I
SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA : ROMA: 24 LUGLIO CONCERTO ‘NOTTI D’AFRICA’ CON
SUNU AFRICA
GHANA: IL PRESIDENTE AKUFO-ADDO CONCEDE L’AMNISTIA A 794
DETENUTI Il presidente del Ghana Akufo-Addo ha concesso l'amnistia a 794
detenuti come parte delle misure per decongestionare le prigioni a seguito
della pandemia di coronavirus.
Una dichiarazione firmata il 30 giugno 2020 dal Direttore
Generale delle prigioni, Patrick Darko Missah, rende noto che: “Il presidente
della Repubblica, sua Eccellenza Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, in consultazione
con il Consiglio di Stato, in commemorazione della Giornata dei Lavoratori, 1°
maggio 2020, e nel tentativo di mitigare i pericoli legati alla congestione
nelle carceri, in particolare a seguito della pandemia di COVID-19, ha
concesso, ai sensi dell'articolo 72, paragrafo 1 della Costituzione del 1992,
l'amnistia a 794 prigionieri meritevoli”.
“Le categorie dei condannati beneficiari sono le
seguenti: detenuti al primo reato 772; prigionieri molto anziani (dai 70 anni
in su) 16; detenuti gravemente malati 4; condanne a morte commutate in
ergastolo 2”.
"I 772 detenuti al primo reato che hanno scontato
almeno la metà della pena, 16 prigionieri molto anziani e quattro detenuti
gravemente malati, devono essere rilasciati a titolo definitivo".
"Due prigionieri del braccio della morte riceveranno
la commutazione della pena capitale in ergastolo."
E’ la seconda volta che il Presidente concede l'amnistia
quest'anno. Il 26 marzo, il Presidente, in consultazione con il Consiglio di
Stato e il Servizio Penitenziario del Ghana e in conformità con l'esercizio dei
poteri di cui all'articolo 72, paragrafo 1, della Costituzione del 1992, ha
concesso la grazia a 808 prigionieri.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
PENNSYLVANIA (USA): RICHARD BAUMHAMMERS CHIEDE ‘AMICI DI
PENNA’ DAL BRACCIO DELLA MORTE Con una lettera alla sede di Bruxelles di
Nessuno tocchi Caino, Richard Baumhammers, 55 anni, bianco, chiede “amici di
penna” dal braccio della morte della Pennsylvania.
La notizia più recente che Nessuno tocchi Caino aveva pubblicato
su Baumhammers risale al 7 ottobre 2014, quando una giudice federale ne sospese
l’esecuzione perché non aveva ancora completato tutte le possibilità di
appello.
Baumhammers, con doppia nazionalità, lettone e
statunitense, avvocato esperto di immigrazione, venne condannato a morte nel
2001. È accusato di 5 omicidi ed un ferimento grave compiuti il 28 aprile 2000
contro persone appartenenti a minoranze etniche. Le vittime furono una sua
vicina di casa ebrea, Anita Gordon, un immigrato dall’India, Anil Thakur, un
immigrato vietnamita, Thao “Tony” Pham, un immigrato cinese, Ji-Ye “Jerry” Sun,
e un nero, Garry Lee. Nel 2007 morì, anche per i postumi delle ferite, un uomo
di origine indiana che dopo la sparatoria era rimasto paralizzato.
TEXAS (USA): BILLY JOE WARDLOW GIUSTIZIATO Billy Joe
Wardlow è stato giustiziato l’8 luglio 2020 in Texas, la prima esecuzione nello
Stato dopo cinque mesi di rinvii per il coronavirus.
Wardlow, oggi 45 anni, bianco, era stato condannato a
morte nella Titus County il 13 febbraio 1995 con l’accusa di aver ucciso, il 14
giugno 1993, Carl Cole, 82 anni, durante una rapina nella sua abitazione.
All’epoca aveva solo 18 anni e sei mesi. Confessando l’omicidio disse che
voleva rubare il pick-up di Cole in modo che lui e la sua ragazza, Tonya
Fulfer, potessero fuggire dalle loro famiglie violente.
Dopo la condanna, Wardlow ha rinunciato ai ricorsi,
sostenendo che morire fosse meglio che vivere nelle terribili condizioni nel
braccio della morte del Texas.
In seguito ha cambiato idea, e negli ultimi due decenni,
i suoi avvocati avevano combattuto per fargli annullare la condanna a morte. La
strategia difensiva non ha negato i fatti, ma ha cercato di evidenziare
attenuanti non sufficientemente calcolate, e soprattutto una aggravante a cui
in sentenza era stato dato troppo peso, quella della “futura pericolosità”. È
un argomento controverso, che in alcuni stati è stato cancellato dalla lista
delle aggravanti che consentono ad un pubblico ministero di chiedere una
condanna a morte. In pratica la pubblica accusa chiama un “esperto”, il quale
testimonia che l’imputato, se non condannato a morte, potrebbe uccidere qualcun
altro, o un agente penitenziario o al limite un altro detenuto. Come dicevamo,
in diversi stati la “futura pericolosità” non può più essere sollevata, perché
è assodato che il regime di sicurezza al quale sono sottoposti i detenuti
condannati all’ergastolo senza condizionale, e il fatto stesso che ta li detenuti non potranno mai essere
rilasciati, fanno sì che una condanna a morte o all’all’ergastolo senza
condizionale siano considerate equivalenti quanto a “futura pericolosità per la
società”.
Wardlow ha perso tutti gli appelli su questo tema,
compreso quello cosiddetto “dell’ultima ora” davanti alla Corte Suprema degli
Stati Uniti, ed è stato giustiziato. Inizialmente la sua esecuzione era stata
messa in calendario per il 29 aprile, ma il 7 aprile la giudice Angela Saucier
della Titus County aveva rinviato di 70 giorni l’esecuzione di Wardlow per le
implicazioni dell’epidemia di coronavirus, riprogrammandola per l'8 luglio.
Wardlow diventa il 3° detenuto giustiziato quest'anno in
Texas, il 570° giustiziato in Texas da quando lo stato ha ripreso le esecuzioni
nel 1982, il 7° dell’anno negli Stati Uniti e il n. 1519 da quando gli Stati
Uniti hanno reintrodotto la pena di morte nel 1976 e ripreso le esecuzioni nel
1977.
(Fonti: The Next To Die, 08/07/2020)
Per saperne di piu' :
INDONESIA: 100 CONDANNATI A MORTE PER DROGA DA INIZIO
ANNO Il capo della polizia nazionale indonesiana Idham Azis ha dichiarato il 2
luglio 2020 che sono circa 100 gli autori di reati di droga che sono stati
condannati a morte in tutto il Paese da inizio anno.
"Sono stato appena informato dal direttore della
divisione anti-narcotici, che finora nel 2020 circa 100 (autori di reati di
droga) sono stati condannati a morte in casi di droga in tutto il Paese",
ha detto Azis durante una cerimonia di distruzione di droga presso il Quartier
Generale della Polizia Metropolitana di Jakarta, a Sud Jakarta.
Il 2 luglio mattina, la Polizia Metropolitana ha
distrutto droghe illegali, tra cui 1,2 tonnellate di metanfetamine, 410 kg di
marijuana e 30.000 pillole di ecstasy sequestrate nel periodo maggio-giugno di
quest'anno.
Azis ha espresso l’auspicio che chi ha ricevuto la
condanna a morte venga giustiziato il prima possibile.
"Speriamo che presto vengano giustiziati per avere
un effetto deterrente", ha detto.
Il capo della polizia ha anche invitato i suoi
subordinati e le autorità competenti a prendere misure dure contro il traffico
di droghe per fermare la loro diffusione nel Paese.
EGITTO: CASSAZIONE CONFERMA TRE CONDANNE CAPITALI PER
TERRORISMO La Corte di Cassazione egiziana ha confermato il 1° luglio 2020 le
condanne a morte di tre imputati in un caso di terrorismo del 2014 noto sui
media come il caso Ansar Al-Sharia.
La Corte ha inoltre confermato l'ergastolo per altre
quattro persone e 10 anni di reclusione per altri tre imputati.
Il verdetto finale arriva quasi due anni dopo che un
tribunale penale aveva emesso nel caso condanne a morte per tre imputati, e
l'ergastolo e pene detentive di 15 anni rispettivamente per altri quattro e
sette imputati.
Nel 2014 gli imputati erano stati accusati di aver
costituito il gruppo terroristico Ansar Al-Sharia, per attaccare membri di
polizia ed esercito, prendendo di mira strutture governative e luoghi di culto
cristiani.
Secondo l’accusa, tra agosto 2013 e maggio 2014, gli
imputati hanno gestito un'organizzazione terroristica e hanno ricevuto fondi
per eseguire operazioni ostili contro lo stato e i cittadini a Beni Suef,
Sharqiya e Giza.
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