nessuno tocchi Caino
no alla pena di morte
1. LA STORIA DELLA
SETTIMANA : NESSUNO TOCCHI CAINO: PROSEGUE LA MISSIONE IN AFRICA A SOSTEGNO
DELLA MORATORIA ONU 2. NEWS FLASH:
ITALIA: È MORTO UMBERTO VERONESI, SCIENZIATO E ABOLIZIONISTA SULLA PENA DI
MORTE E SULL’ERGASTOLO 3. NEWS FLASH:
USA: 3 RISULTATI NEGATIVI E UNO POSITIVO PER IL MOVIMENTO ABOLIZIONISTA 4. NEWS FLASH: GIAPPONE: GIUSTIZIATO AUTORE DI
DUE OMICIDI 5. NEWS FLASH: IRAN:
APPLICATA PENA DELL’OCCHIO PER OCCHIO 6.
I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
NESSUNO TOCCHI CAINO: PROSEGUE LA MISSIONE IN AFRICA A
SOSTEGNO DELLA MORATORIA ONU
9 novembre 2016: Dopo una serie di incontri in Kenya e in
Zambia, la missione di Nessuno tocchi Caino in Africa in vista della
Risoluzione per la moratoria delle esecuzioni all'Assemblea Generale delle
Nazioni Unite prosegue con successo nel Malawi.
Oggi la delegazione, guidata da Antonio Stango (del
Consiglio direttivo di Nessuno tocchi Caino e presidente della Lega Italiana
dei Diritti dell'Uomo) e della quale fanno parte Eleonora Mongelli, Yuliya
Vassilyeva e Raphaël Chenuil-Hazan (vicepresidente della World Coalition
against the Death Penalty), ha incontrato nella capitale del Malawi il ministro
degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Francis Lazalo Kasaila, e il
ministro della Giustizia e degli Affari Costituzionali, Samuel Tembenu. Il
ministro degli Esteri ha annunciato che il Malawi, che si era astenuto nelle
precedenti votazioni, quest'anno voterà in favore della moratoria.
In entrambi gli incontri è stato rilevato come il Malawi,
che dal 1993 osserva una moratoria di fatto delle esecuzioni, potrà compiere
nel prossimo futuro altri passi significativi verso l'abolizione, per giungere
alla quale occorrerà far crescere progressivamente il consenso fra la
popolazione.
Il ministro degli Esteri ha osservato che sarebbe
importante sviluppare, con l'aiuto di organizzazioni come Nessuno tocchi Caino,
programmi di informazione che coinvolgano la società civile.
Secondo quanto ha dichiarato Antonio Stango, "la
posizione del Malawi si inserisce in una tendenza positiva in Africa.
Sull'opportunità per i rispettivi Stati di votare in favore della Risoluzione
per la moratoria delle esecuzioni all'Assemblea Generale dell'ONU abbiamo
riscontrato molta attenzione anche in Kenya, in particolare da parte
dell'Attorney General, Githu Muigai, e in Zambia, dove ne abbiamo discusso con
parlamentari, con il ministro della Giustizia Given Lubinda, con l'arcivescovo
di Lusaka Telesphore George Mpundu, con la Commissione Nazionale per i Diritti
Umani e con i rappresentanti di numerose associazioni".
La delegazione di Nessuno tocchi Caino giungerà domani
nello Swaziland.
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
ITALIA: È MORTO UMBERTO VERONESI, SCIENZIATO E
ABOLIZIONISTA SULLA PENA DI MORTE E SULL’ERGASTOLO
8 novembre 2016: All’età di 90 anni è morto Umberto
Veronesi, uno scienziato che nella sua vita si è sempre battuto per
l’abolizione sia della pena di morte sia dell’ergastolo. Ha fondato il
movimento Scienze for Peace per dar voce alla scienza contro ogni forma di
violenza, dalla pena capitale all’ergastolo ostativo, da lui considerato “una
pena di morte civile”. “Una persona che entra in cella sapendo di essere
destinato a morirvi è condannata a un’agonia lenta e spietata”, ha sempre detto
Veronesi.
Veronesi ha fornito anche solide basi scientifiche alla
sua campagna contro la pena di morte e la pena fino alla morte, che ha
sintetizzato come segue: “Innanzitutto, il nostro sistema di neuroni non è
immutabile, ma si rinnova perché il cervello è dotato di cellule staminali in
grado di generare nuove cellule. Quindi la persona che abbiamo chiuso in un
carcere non è la stessa vent’anni più tardi. Per ogni uomo esiste la
possibilità di cambiare ed evolversi. In secondo luogo, gli studi sul DNA
dimostrano che la violenza non è un imperativo biologico. Al contrario il
messaggio del nostro codice genetico è la perpetuazione della specie, una
naturale predisposizione alla solidarietà. Vi sono poi molti studi a sostegno
dell’ipotesi ambientale della violenza: chi agisce con aggressività è stato
esposto a fattori esterni sfavorevoli che lo spingono all’atto violento”.
Nessuno tocchi Caino lo ricorda con grande affetto e
riconoscenza.
USA: 3 RISULTATI NEGATIVI E UNO POSITIVO PER IL MOVIMENTO
ABOLIZIONISTA
10 novembre 2016: la giornata elettorale dell’8 novembre
ha portato 3 risultati negativi per il movimento abolizionista, e uno positivo.
In California è fallito per la seconda volta il tentativo
di abolire la pena di morte per via referendaria. Nel 2012 con una percentuale
53/47 gli elettori non avevano approvato una proposta di legge per abolire la
pena di morte. Quest’anno una proposta praticamente identica è stata respinta
54/46. Per la precisione, il quesito referendario denominato Proposition 62 ha ottenuto
3.971.872 Sì e 4.650.097 No (46.07% contro 53.93%). Una proposta di segno
contrario, che limita le possibilità di ricorso dei condannati a morte e
inoltre dispone che durante la detenzione abbiano l’obbligo di lavorare e
versare il 70% di quanto guadagnato ai parenti delle vittime (Proposition 66)
ha ottenuto 4,210,163 Sì e 4,058,667 No (50.92% contro 49.08%).
In Nebraska, con il 61,2% dei voti, è stata approvata la
proposta “Referendum 426” che invalida la legge del maggio 2015 con la quale il
Parlamento aveva abolito la pena di morte. A favore dell’abrogazione della
legge, e quindi della reintroduzione della pena di morte, hanno votato 443.506
elettori, contro 280.587 (38,8%). Subito dopo la comunicazione del risultato
definitivo il governatore Pete Ricketts, che ha capeggiato il fronte per la
reintroduzione, finanziando anche con denaro personale la campagna elettorale,
ha detto che riavvierà subito le procedure per le esecuzioni rimaste in
sospeso.
Di contro il senatore Ernie Chambers, che aveva coordinato
il movimento abolizionista, ha detto che ripresenterà la legge per
l’abolizione.
In Oklahoma il 66% degli elettori ha votato a favore di
State Question 776, che inserisce la pena di morte nella Costituzione dello
stato, con l’intento di rendere più difficile l’eventuale l’intervento di un
giudice o una corte per fermare le esecuzioni. A favore hanno votato 941.336
persone, contro 477.057 (34%).
In Kansas si è registrato l’unico risultato che può
considerarsi positivo per il movimento abolizionista. Agli elettori era chiesto
di confermare o meno la nomina di 11 giudici, 5 per la Corte Suprema di Stato e
6 per la Corte d’Appello. Alcune associazioni favorevoli alla pena di morte
avevano fatto campagna elettorale chiedendo non venisse dato il voto di
conferma per 4 dei candidati alla Corte Suprema, considerati troppo “liberali”
per avere, in passato, emesso troppe sentenze critiche del sistema capitale in
vigore. I cittadini del Kansas, che potevano votare pro o contro ogni singolo
giudice, hanno approvato tutte le 11 nomine. I giudici “sotto attacco” hanno
ottenuto una percentuale inferiore rispetto agli altri candidati, ma comunque
sempre superiore al 54,9%.
GIAPPONE: GIUSTIZIATO AUTORE DI DUE OMICIDI
11 novembre 2016: un uomo condannato per due omicidi è
stato impiccato nel carcere di Fukuoka a Kyushu, ha annunciato il Ministero
della Giustizia giapponese.
Kenichi Tajiri, 45 anni, era stato condannato a morte nel
2012 in due casi di omicidio e rapina aggravata commessi nella Prefettura di
Kumamoto nel 2004 e 2011.
L'esecuzione, la seconda a seguito di una condanna a
morte stabilita col sistema della giuria popolare, è giunta dopo che ad ottobre
la Federazione Giapponese delle Associazioni Forensi ha pubblicato un manifesto
per l'abolizione della pena capitale.
Si tratta della prima esecuzione in Giappone da marzo e
anche della prima sotto il ministro della giustizia Katsutoshi Kaneda, del
Partito Liberal-Democratico (LDP) al governo, che si è insediato nel mese di
agosto.
Tajiri è il 17° detenuto messo a morte dal dicembre 2012,
quando l'LDP ha preso le redini del governo.
Secondo la sentenza, Tajiri fece irruzione nel 2004 nella
casa di un medico a Uto, Prefettura di Kumamoto, uccise la 49enne moglie
dell'uomo e fuggì con circa 180.000 yen ($ 1.700) in contanti e altri oggetti.
Nel 2011, accoltellò a morte la 65enne moglie di un
dirigente di società e ferì gravemente il marito nella casa della coppia a
Kumamoto. Fuggì con 10.000 yen e altri oggetti.
Tajiri fu condannato a morte col sistema della giuria
popolare nella Corte distrettuale di Kumamoto.
Nel 2012, ritirò il suo appello alla Corte Suprema, e la
sentenza divenne definitiva.
Nel mese di ottobre, la Federazione Giapponese delle
Associazioni Forensi per la prima volta ha adottato un manifesto che chiede al
governo "di abolire la pena di morte entro il 2020 e al suo posto
introdurre l'ergastolo senza condizionale."
IRAN: APPLICATA PENA DELL’OCCHIO PER OCCHIO
9 novembre 2016: media iraniani ufficiali, tra cui
l’ISNA, hanno riportato l’esecuzione di una sentenza di accecamento avvenuta
l'8 novembre in una prigione vicino Teheran.
Le autorità iraniane hanno accecato entrambi gli occhi di
un uomo di Qorveh (provincia del Kurdistan), identificato come "Mohammad
Reza", che avrebbe lanciato della calce sulla faccia della nipote di
quattro anni, rendendola cieca. L'attuazione di questa Qisas (pena dell’occhio
per occhio) è avvenuta alla vigilia di un nuovo round di colloqui tra le
autorità iraniane e l'Unione europea. I colloqui si svolgeranno a Bruxelles
dove i funzionari dovrebbero discutere, come parte del dialogo, sulla
situazione dei diritti umani in Iran.
Mohammad Shahriari, capo della Procura della
Repubblica presso il tribunale penale di Teheran, ha detto che questa è la
seconda sentenza di accecamento eseguita in Iran dopo l’approvazione di un
articolo della legge iraniana sulla punizione degli attacchi con acido,
introdotta nel 1958. Nel 1958, la legge suddetta non includeva ancora la pena
dell’occhio per occhio, che è stata introdotta dopo la nascita della Repubblica
Islamica. L'altra sentenza di accecamento fu eseguita nel marzo 2015.
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